Milano, 27 giugno 2017 - 10:30

Appello a Trump e Putin
«Mai una guerra nucleare»

Autorevoli ex ministri chiedono ai leader Usa e russo una dichiarazione congiunta
al G20 di Amburgo. E di impedire che Isis abbia armi di distruzione di massa

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«Una guerra nucleare non può essere vinta e non dovrà mai essere combattuta». In occasione del loro primo incontro, a margine del G20 del 7 luglio ad Amburgo, Donald Trump e Vladimir Putin dovrebbero firmare una dichiarazione congiunta, che riconosca la responsabilità delle due più grandi potenze atomiche a prevenire una catastrofe nucleare. E’ l’invito rivolto ai leader di Stati Uniti e Russia da un gruppo di autorevoli ex ministri della Difesa e degli Esteri, in una lettera aperta resa nota oggi. I quattro firmatari sono Igor Ivanov, che fu capo della diplomazia russa negli Anni Novanta; Des Browne, responsabile della Difesa britannica sotto Tony Blair e Gordon Brown; Wolfgang Ischinger, già vice ministro degli Esteri tedesco e oggi capo della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco e Sam Nunn, l’ex senatore democratico americano che fu protagonista di tutti i negoziati sul disarmo tra USA e Unione Sovietica negli Anni Ottanta e che oggi presiede la Nuclear Threat Initiative.

Gruppo Nato-Russia

La lettera indica obiettivi anche più ambiziosi della dichiarazione congiunta, a cominciare dalla «creazione di un nuovo gruppo Nato-Russia per la gestione delle crisi», mirato a intensificare le comunicazioni fra i due schieramenti e aumentare la fiducia reciproca, riducendo così il rischio di incidenti e conflitti innescati da errori o incomprensioni. Il pericolo di confronti militari non voluti sul fronte orientale, dove entrambi gli schieramenti aumentano gli spiegamenti di forze e sistemi d’arma e fanno continue esercitazioni, non è mai stato infatti così alto dagli anni più bui della Guerra Fredda, quando anzi esistevano dei meccanismi tesi a evitarli.

Uniti contro Isis

La lettera indica anche un terzo passo, che Trump e Putin potrebbero compiere: il lancio di una collaborazione specifica tesa a «impedire che l’Isis o altre organizzazioni terroristiche vengano in possesso di materiali nucleari o altre armi di distruzione di massa». Attualmente ci sono più di 150 Paesi dove simili materiali possono essere trovati in strutture poco protette come ospedali o centri di ricerca universitaria. Infine, i firmatari della lettera invitano Trump e Putin ad aprire discussioni approfondite, per raggiungere accordi anche informali sulle minacce cibernetiche ai sistemi di controllo e allerta degli arsenali nucleari: «E’ veramente allarmante — dice il documento — che non ci siano regole di comportamento sullo spazio virtuale del mondo nucleare strategico».

«Ridurre i pericoli»

La Russia, gli Stati Uniti e l’Europa hanno di fronte un ampio spettro di problemi. «Ma nessuno – ammoniscono i firmatari – dovrebbe distrarsi dal perseguire passi concreti per fermare la spirale negativa nei loro rapporti e ridurre i pericoli veri». Il G20 di Amburgo è un buon posto per cominciare.

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