La Andrea Nuovo Home Gallery è lieta di partecipare alla prossima edizione di Open House Napoli dal 1 al 2 Ottobre 2022. 
Per l’occasione avrete l’opportunità di rivedere dal vivo una selezione di opere donate dagli artisti per il crowdfunding a favore della ricostruzione del T.A.N.A. Terranova Arte Natura.

Galleria delle opere degli Artisti per il TANA

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Subito dopo la galleria delle opere troverete le descrizioni e i links per sostenere TANA

Descrizioni e Links per sostenere il TANA

L’opera deMonumento è frutto della ricerca sviluppata durante la residenza Soma Summer 2014, in Città del Messico. L’operazione messa in atto tratta di ri-fotografare dal catalogo “México: Fotografía y Revolución”, le “fotografie dimenticate” della rivoluzione messicana. Il catalogo contiene le foto di innumerevoli autori, raccolte da diversi archivi, alcune divenute “mitiche”. I nostri scatti contengono una diversa angolatura, considerano le pieghe del catalogo come fossero dei tagli, creando un disturbo, una mancanza. Le immagini duplicate si sottraggono a una narrazione lineare preservando così discontinuità e silenzi. Il lavoro evidenzia un’ulteriore distanza con gli avvenimenti, con l’esperienza diretta dell’autore. L’opera è parte dell’omonimo progetto di ricerca che si sviluppa intorno all’idea che il “documento-monumento” è creato contemporaneamente alla narrazione ed è un luogo del desiderio perché non ha esistenza precedente, se non in potenza”.

AFTERALL è il nome del duo artistico composto dai fratelli Esposito, Silvia (Napoli) e Enzo (Napoli). Dopo un trascorso di studi rispettivamente in Conservazione dei Beni Culturali e Sociologia, entrambi si diplomano in Belle Arti facendo, nell’ambito del laboratorio «quartapittura», attività di ricerca sulle potenzialità comunicative ed espressive dei fenomeni collettivi. Dalle prime esperienze nel 2004, con l’installazione site-specific “Sogno Comune” come «quartapittura» presso la galleria Lia Rumma di Napoli, il duo ha esposto in diverse Istituzioni pubbliche, tra cui: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Museo MADRE e PAN, Villa Pignatelli, Castel Sant’Elmo (Napoli), Fondazione Francesco Fabbri (Treviso), Fondazione Filiberto Menna (Salerno), Ex Gil (Roma), Fondazione Sandro Penna (Torino), Palazzo Arnone di Cosenza, Ambasciata Italiana di Bruxelles. Le opere degli Afterall fanno parte di diverse collezioni museali permanenti: del Museo MADRE di Napoli, del Palazzo Arnone di Cosenza, del MUSMA di Matera, oltre che private (Imago Mundi-L. Benetton Collection); altre sono state installate al Castello di Rivalta di Torino, allo Spazioborgogno di Milano, sulla facciata della stazione di Mergellina a Napoli. Il duo ha partecipato al Festival d’Art Numrique in Pays d’Aix et Marseille, alla XII Biennal des Jeunes Createurs de l’Europe et de la Mediterran e, all’Art-Athina Contemporaries: Statement Made 2014 (Atene), all’Iniziativa Curatoriale Indipendente Marso (Città del Messico), all’SPSI Art Museum di Shanghai – IGAV, alla Collezione Imago Mundi-Luciano Benetton Collection. Nel 2016 si susseguono due personali: “just one damn thing after the other” nello spazio di duecento metri quadri dell’Ex Lanificio Borbonico a Napoli e “Lacuna”, progetto vincitore del bando Assemblaggi Provvisori, alla Tenuta dello Scompiglio di Lucca. Sul finire del 2013, il duo è stato invitato dall’azienda «A Glass Brand» a prendere parte a un programma di riprogettazione dello spazio in Queretaro (Messico). Ha quindi rappresentato l’Italia alla Biennale del Sudamerica 2014-2015 IGAV – Bienal Fin del Mundo, esponendo in Argentina e Cile. Gli Afterall sono vincitori del Premio Celeste 2012 (Premio del Curatore), vincitori del bando SOMA Summer 2014, residenza internazionale per artisti visivi in Città del Messico (Messico), selezionati dalla giuria critica del Social Contract 2017, finalisti del Talent Prize 2016, Premio Optima 2016, Blumm Prize 2013 e Premio Fondazione Fabbri 2012. Segnalati dalla giuria del concorso «MACRO Artists in residence» e selezionati dal ICI di New York per il Curatorial Intensive Symposium: Mexico City e nel 2017 dai curatori del programma YCR della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la mostra finale “A house, halfway”. Trentamillesimidisecondo è la performance-installazione ospitata negli spazi di Ago Modena Fabbriche Culturali a cura di Lorenzo Respi per con Fondazione Modena Arti Visive. www.afterallduo.wordpress.com 

LINK PER LA DONAZIONE € 600,00

“Dedico quest’opera a TANA, per due elementi essenziali: uno per la natura che serpeggia in chi l’ha creato, l’altro per l’edificio che ci ha accolti a confronto, per parlare e fare arte”. Disegno su foglio orizzontale dove il carbone diviene espressione volumetrica e segno 1, il volume è l’artificio dell’uomo e il segno la vocazione della natura.

Marisa Albanese vive e lavora a Napoli dove, dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Napoli si è laureata in Lettere Moderne all’Università “Federico II”. Da alcuni anni si dedica anche alla didattica sperimentale e realizza progetti e workshop con gruppi di ragazzi che vivono in aree a rischio. La poetica di Marisa Albanese, da sempre legata a temi quali la stratificazione, dislocazione dello sguardo, i flussi di energia, gli spostamenti degli uomini e il movimento delle idee su geografie che sono fisiche ma soprattutto interiori, si è da qualche anno incentrata sulla “questione” immigrazione e sulle domande e le tensioni che la presenza dell’“altro” produce nelle nostre culture e nella nostra società. Temi evidenti anche nelle sue più recenti installazioni tra le quali Le storie del vento, Mare chiuso e il ciclo Corpus Comune, strutturate in un comporsi di sculture, videoproiezioni e disegni, come nella sua installazione Site-specific, Una delle storie realizzata per il T.A.NA. Terranova Arte Natura 2018 o nei suoi workshop con persone migranti sull’Isola di Lampedusa e negli Hot spot della Campania che hanno portato alla realizzazione del volume Quaderno di Lampedusa (postmedia books, 2018). Sue opere sono nelle maggiori collezioni private italiane ed estere e in numerose istituzioni pubbliche anche della sua città, tra queste, il Museo MADRE, il Museo Nazionale di Capodimonte, il Museo del ’900 a Castel Sant’Elmo, il Pio Monte della Misericordia e la Metropolitana dell’Arte (stazione “Quattro Giornate”). Sito: www.marisaalbanese.com

Michele Attianese (1976) frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studia pittura ed incisione; in seguito, si laurea in Architettura presso l’Università Federico II. Dal 2003 inizia l’attività di pittore ed illustratore servendosi di diversi mezzi espressivi, con una precisa volontà di fondere generi e temi diversi. È allievo di Riccardo Dalisi, col quale sperimenta l’esperienza dei laboratori aperti alla ricerca teorica e alla sperimentazione sul campo, intrecciando diversi linguaggi espressivi.

LINK PER LA DONAZIONE €300

ANOMALIA GENETICA È UN’ALTERAZIONE DELLA STRUTTURA MOLECOLARE DI UNA DELLE BASI AZOTATE”.

Luigi Auriemma, Napoli, 1961. Artista e poeta. Fondatore e coordinatore della rivista d’arte “LEONARDA”. Dal 1988 ad oggi ha partecipato a numerose esposizioni personali e collet-tive tra le più importanti ricordiamo: “Da una trifora sul cortile dell’attualità”, Area24space (Napoli), “Corpus Carsico”, Certosa di San Gia-como (Capri), “Per-formare una collezione”, Museo MADRE (Napoli), “Cryptica”, Museo del Sottosuolo (Napoli), “D_I_O_GENE”, MANN (Mu-seo Archeologico Nazionale di Napoli), “FRIENDS”,  galleria dirarte 2.0 (Ca-serta), performance con il filosofo Carmine Castoro al CAMUSAC (Cassi-no), “lo dovevi fare anche tu”, rassegna video (Napoli), “Paleocontempo-ranea”, Basilica di San Gennaro extra moenia (Napoli), “C_END_RE” al Museo del Sottosuolo (Napoli),“Collezione Permanente 1” a cura di Bruno Corà al CAMUSAC (Cassino Museo Arte Contemporanea), “è_cri_t” ai  Magazzini Pescatore Arte Contemporanea  (Benevento), “Tema affidato all’altrui capacità di interpretare o indovinare” allo Studio d’arte Casa-grande (Roma), “ENIGMA” nella galleria “L’Opificio” (Benevento), “RI-TRATTI” nella galleria “Arco di Rab” (Roma), “Trilogia”nella galleria d’arte moderna di Cento (Ferrara), “Opera morta” nella galleria “Piano Nobile” (Perugia) e  “Ipotesi arte giovane” Flash Art Milano. Sue opere sono inseri-te in collezioni pubbliche e private. Ha pubblicato articoli per le riviste Art a part of culture e Lobodilattice. Sue poesie sono state pubblicate in varie riviste come “Match”, “Leonar-da”, “Eco”, “Starter”. Suoi testi poetici figurano in vari cataloghi d’arte.

LINK PER LA DONAZIONE €600

Luciano Basagni descrive così l’opera: “Nel contesto di una città dalla struttura ben definita, con un panorama storico sociale di un’identità unica e originale, si innestano tracce di una geometria urbana che sembrano voler capovolgere e cancellare la cultura identitaria della stessa”.

Nasce a Napoli il 19 novembre 1954, frequenta il Liceo Artistico e L’Accademia di Belle Arti, sez. Decorazione, di Napoli. Nel corso degli anni la sua matrice pittorica si trasferisce nei lavori personali di fotografia, rivolgendo la sua attenzione sempre ai fenomeni sociali del quotidiano. In seguito, professionalmente, sarà attratto dalla riproduzione delle opere d’arte sia per fini editoriali sia per una rivisitazione personale attraverso cui tende ad evidenziare sì l’opera ma anche “l’uomo” artista. Dal 1978 e fino al 2020, è fotografo presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli per gli interventi sul territorio, la documentazione e catalogazione dei beni con la realizzazione di numerose pubblicazioni. Dal 1992 coordina l’attività del Laboratorio Fotografico della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli (che sarà poi Direzione Regionale Musei Campania). Nell’ambito della Soprintendenza per il Polo Museale Napoletano, dal 2006 coordina l’attività di informatizzazione del patrimonio fotografico esistente presso l’Archivio.

LINK PER LA DONAZIONE €500

Antonio Biasiucci nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961. Nel 1980 si trasferisce a Napoli, dove comincia un lavoro sugli spazi delle periferie urbane e contemporaneamente una ricerca sulla memoria personale, fotografando riti, ambienti e persone del paese nativo. Nel 1984 inizia una collaborazione con l’Osservatorio vesuviano, svolgendo un ampio lavoro sui vulcani attivi in Italia. Nel 1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, anno della sua scomparsa. Fin dagli inizi la sua ricerca si radica nei temi della cultura del Sud e si trasforma, in anni recenti, in un viaggio dentro gli elementi primari dell’esistenza. Ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali, ha collaborato inoltre a diversi progetti editoriali e ha partecipato a importanti iniziative culturali di carattere sociale. Biasiucci è stato invitato fra gli artisti del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2015. E’ docente di “Fotografia come linguaggio artistico” presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2012 fonda il “LAB/per un laboratorio irregolare” come azione di volontariato sociale.

Sito: www.antoniobiasiucci.it

LINK PER LA DONAZIONE € 2.400,00

Andrea Biffi, pittore, scultore, designer e poeta, nato a Bari nel 1943, si è diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte di Bari. Già docente di Disegno e Storia dell’Arte nei Licei, dal 1977 vive e opera a Corigliano Calabro (CS). Ha partecipato a rassegne Nazionali ed Internazionali, ha esposto in gallerie private e istituzioni pubbliche e vanta, oltre a numerose presenze museali, tantissimi, importanti premi e attestati di merito. E’ annoverato sui più importanti libri d’arte, cataloghi e riviste specializzate. Alla sua arte si sono interessati importanti critici: Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi, Pietro Marino, Franco Santamato, Vito Cracas, Donat Conenna, Mario Massoni, Pierfranco Bruni, Pasquale De Marco, Mario Vicino, Vito Modesto, Gustavo Delgado, Vincenzo Napolillo, Calogero Cordaro, Teodolinda Coltellaro, Silvia Rebecchi, Paolo Levi, Alfredo Bruni, Sandro Serradifalco, Giulia Fresca, Luigi Tallarico, Salvatore Bugliaro, Pieremilio Acri, Franco Fusca, Tonino Guerriero, E. Moro, Franco Tralli, Matteo Di Giorgio, Bonifacio Silvestri, Alfonso Caravetta, Franco Filareto, Enzo Viteritti, Giuseppe Salerno, Roberto Sottile, Giovanni Morello ed altri. Tra le mostre personali e collettive ricordiamo: 1977 – Inghilterra – International Drawing Biennale Cleveland; 1982, 1983, 2013 – Bari – Expo Arte; 1982 – Oria (BR) Castello Svevo; 1983 – Canada – Art Expo Dallas – Texas U.S.A.; 1966 – Roma – “Centro Elis”; 1983, 1989, 1991 – Roma – Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari (EUR); 1998 – Recanati – Centro Studi Leopardiani; 1998 – Mesola (FE) – Castello Estense; 2001 – San Demetrio Corone (CS) – I Biennale d’Arte Contemporanea; 2002 – Taranto – Quadriennale – Castello Aragonese; 2002 – Messina – Facoltà di Scienze (Università); 2003 – L’Aquila – Museo Nazionale della Marsica; 2005 – Corigliano Calabro (CS) – Castello Ducale Eco Evento “Spiritual Brittius” collegato alla mostra “Movimento/movimenti” della 50° esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia; 2006 – Roma – Galleria L’Agostiniana – Biennale d’Arte Internazionale; 2009 – Bari – Sala Murat; 2009 – Corigliano Calabro (CS) – Castello Ducale – Realise di Cultura ed Arte Contemporanea; 2010 – Cosenza – Pinacoteca S. Chiara; 2011 – Acri (CS) – Palazzo Sanseverino; 2011 – Rende (CS) – Museo del Presente; 2011 – Cosenza – Palazzo Arnone (Galleria d’Arte Nazionale); 2011 – San Demetrio Corone (CS) – VI Biennale d’Arte Contemporanea “Magna Grecia”; 2012 – Bari – Fortino S. Antonio; 2013 – Fabriano – Pinacoteca Molajoli; 2013 – Bari – Santa Teresa dei Maschi; 2013 – Castrovillari (CS) – Castello Aragonese; 2014/2015 – Corigliano Calabro (CS) – Castello Ducale; 2015 Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide – Cassano all’ Ionio (CS). www.andreabiffi.eu

LINK PER LA DONAZIONE €500

IN VITRO

Nell’estate del 2012 mi trovavo in Alsazia. Ho scoperto questo spazio guidato dal racconto di una famiglia di origine ebraica. In questa fabbrica, apparsami come un gigantesco edificio in rovina, gli ebrei internati sotto il nazi-fascismo lavoravano fino alla morte. Nessuno sa più nulla di questo luogo. Il velo di oblio che è caduto su di esso annulla la certezza che esso sia realmente esistito. E’ ancor meno sicuro che sia questo il luogo di cui parlava il racconto. Dentro l’immenso spazio, il mio corpo si è sentito sempre più spinto verso i suoi vetri. Simili alle grandi vetrate di una cattedrale gotica, da cui la luce filtrava come emanazione divina, queste finestre risultavano a un tempo più avvicinabili e a portata di corpo. Come la loro prossimità si faceva più fisica, lo sguardo vi entrava più dentro. Se un “fuori” c’era, lo percepivo a frammenti: quasi fossero squarci di qualche vecchia albumina, o di paesaggi pittorici ottocenteschi qua e là ritagliati ed apposti. Nel frattempo, altra vita si manifestava nei vetri. Come raggi X della primissima ora, si dischiudevano altre forme della cui natura o intenzione, benigna o maligna, non mi è dato dire (l’eccezionale scoperta dei raggi X si deve ad un medico bavarese, che, in una notte del novembre 1895, si accorse che un foglio di carta su cui era stata scritta la lettera “A” con una soluzione di platino cianuro di bario brillava di luce, emessa da raggi invisibili provenienti da un tubo a vuoto; per lunghi anni, prima dell’invenzione di uno schermo al piombo introdotto come protezione, chi si esponeva a quei raggi pur utilizzati per scopi medici moriva ustionato o di cancro). Cosa ci fosse nei vetri stento tutt’ora a dirlo. Se fossero creature del passato che gettano la loro luce sul presente o il contrario. Frammenti di memoria dissepolta o schegge di un qualche futuro. Di tutto questo non sono sicuro. So che il mio occhio, il mio corpo, la mia esperienza psichica ne hanno registrato il balenare improvviso. Forse esistevano lì da sempre, o da un momento preciso in poi, forse non esistevano, forse esisteranno. E’ persino possibile che siano fra noi. Le ho viste ricomporsi per un qualche attimo in sequenze di tavole illuminate, da una qualche luce oppure da se stesse. Qui non so dire fossi un medico di due secoli fa, che stende le radiografie nel suo studio per analizzarle, o un collezionista di fronte alla stesa delle sue lastre fotografiche vitree. Di tutto questo è forse pericoloso parlare. So anche che, fino ad oggi, questo lavoro non l’avevo più riguardato. Non mi è dato sapere se adesso, nel 2020, questo edificio sia ancora in piedi.

Mi muovo in un territorio al confine fra video, fotografia, installazione e performance. La mia ricerca indaga la condizione provvisoria e ambigua della memoria e la precarietà dell’esistente. Questa pratica, spesso di natura partecipativa e relazionale, problematizza il confine tra realtà e rappresentazione e pone al centro della ricerca l’enigmaticità dello spazio e l’indefinitezza dei corpi che lo abitano.  www.canelles.org 

LINK PER LA DONAZIONE €600

Gianluca Capozzi è nato ad Avellino, Italia, nel 1973. Studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, e alla Facoltà di Belle Arti di Granada , Spagna. Tra i finalisti del 14° Premio Cairo” curato da Luca Beatrice, Palazzo della Permanente, Milano; Premio Termoli Galleria Civica Arte Contemporanea, Termoli, Italia. “Premio Lissone” Mac, Lissone, Italia; “Premio Celeste” curato da Julia Draganovic, Gabi Scardi, Brodbeck Foundation, Catania; “Banca Profilo”, La Permanente, Milano; Due edizioni del premio “Seat Pagine Bianche″ curato da Teresa Macrì e lo storico premio “Michetti” Michetti Foundation, Francavilla al Mare, Italia.

www.capozzigianluca.blogspot.it

LINK PER LA DONAZIONE €600

Il gioco si basa su un uso di determinate immagini del bosco con una certa interpretazione della realtà dando valore e significato a queste grafie quali immagini di un’avvenuta trasfigurazione per tentare di comprendere così il fatto come elemento della vita naturale”.

Laura Cristinzio è nata a Monteroduni (IS), vive a Ercolano e lavora a Napoli. Dal 1970 svolge attività artistica. Già docente di ruolo per discipline pittoriche presso il liceo artistico di Salerno, Aversa e Napoli. La sua opera diventa “il racconto” di come dalla tradizione dell’arte concettuale si possa giungere alla contemporaneità di una polivalenza di espressioni. Il linguaggio che apparentemente può apparire freddo per l’utilizzo delle materie industriali non è privo di passionalità che si rivela e scaturisce da un sentire colmo d’intense emozioni  ispirate dalla natura, dai luoghi carichi di storia, dal riscoprire, dal percorrere, dal rivivere per scandire ed esaltare  il rapporto antico-contemporaneo. www.lauracristinzio.com

LINK PER LA DONAZIONE €800

Dono una Cartella “Antropocene” delle 30 pubblicate nel 2020 ognuna delle quali contiene 2 fotolito digitali con interventi a mano e una pergamena con uno scritto di Michelangelo Giovinale ed. Gutenberg. Mi è sembrato il dono giusto perchè in questo ultimo periodo col mio lavoro affronto proprio le problematiche ambientali.

Scultrice. Lega il suo pensiero alla materia in un umanesimo profondamente radicato che lega insieme passato, presente e futuro, storia e cronaca, invenzione e realtà sociale. Svolge la sua attività artistica partecipando a mostre e rassegne in Italia e all’estero.  “Racconta” del rapporto dell’uomo con la natura inserendo nelle opere elementi naturali e riutilizzando materiali non comuni nel lavoro plastico. Con la serie di lavori per Seven  la materia grumosa delle opere precedenti lascia il posto ad una ricerca di leggerezza e trasparenza, un recupero di antica manualità che mette insieme il ferro della struttura con la stoffa cucita e tesa e le aggiunte successive con materiali di uso comune, frammenti, oggetti, cose … un recupero del disegno che nelle stratificazioni successive acquisisce spessore e senso… anche le riflessioni si aprono a nuovi spunti, considerazioni sul sociale e sull’ambiente, sulla funzione dell’arte che non può che essere stimolo per nuovi pensieri e nuove idee, per una consapevolezza maggiore del ruolo che ognuno ha nella costruzione del mondo in cui viviamo. Ha lavorato con il Duo artistico Laloba e attualmente collabora al collettivo artistico Se Dici Mani. Vive e lavora fra Napoli e Sarno (SA). www.annacrescenzi.com  

LINK PER LA DONAZIONE €400

Angelo Casciello nasce a Scafati (Salerno) nel 1957. E’ professore all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1977 inaugura la prima mostra personale al Centro Sud Art di Scafati (Salerno). Nel 1979 tiene a Napoli una mostra personale alla Galleria Lucio Amelio nell’ambito della Rassegna della Nuova Creatività del Mezzogiorno. Si impone sulla scena nazionale e internazionale dal 1986, viene segnalato come Uno dei migliori artisti dell’anno, dalla rivista “Arte”, Ed. Mondadori, Milano. Nel 1993 Vince il XXXIII Premio Suzzara, nel 1998 partecipa alla IX Biennale Internazionale di Scultura Città di Carrara, Carrara. Nel 1999 è segnalato come Uno dei magnifici 5 del 1998, da Il Giornale dell’Arte, Ed. U. Allemandi, Torino, e come Uno dei migliori artisti degli ultimi 40 anni, dalla rivista Flash Art, G. Politi Editore, Milano. Tra il 2017 e il 2018 per 12 mesi installa delle grandi sculture ambientali nel Parco Archeologico di Pompei, in occasione della mostra “Casciello. Pompei”. Sito: www.angelocasciello.it

LINK PER LA DONAZIONE €600

Franz Cerami è nato a Napoli, dove vive, nel 1963. Dal 2011 insegna Retorica e Digital Storytelling dei Beni Culturali presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Dal 1997 al 2000 è stato direttore artistico del Monumedia Festival – Multimedia e Beni Culturali di Napoli. Nel 1994 è stato nominato direttore di Corto Circuito, festival di brevi comunicazioni audiovisive. Il connubio tra percorso artistico e tecnologia è il punto focale delle sue opere; utilizza una tecnica mista che intreccia pittura classica, pittura digitale e videomapping. Negli ultimi anni ha realizzato grandi pitture murali digitali in musei come il Madre di Napoli, il Teatro dell’Opera di Yerevan, il Castel dell’Ovo di Napoli e negli spazi urbani e periferici di città come Napoli, Yerevan, San Paolo, dove nel 2020 è stato autore dell’installazione Remix Portraits per Idalia Brasil e dove ha esposto 20 opere su carta. Sito: www.franzcerami.com

LINK PER LA DONAZIONE €800

Mary Cinque segue i corsi di pittura e decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, prima, e quella di Brera, poi. Nel 2006 una permanenza di tre mesi tra Philadelphia e New York (e una parentesi come art assistant di Jennifer Blazina, docente alla Drexel University) influenza fortemente il suo lavoro. Nel 2010 partecipa al workshop “Capturing the elusive here” tenuto dall’artista ispano-americano Isidro Blasco presso AreaOdeon a Monza e alla mostra Eruption presso la White box gallery di New York. Espone alla 54° Biennale d’arte diVenezia. Nel 2012 è segnalata dalla professoressa Ada Patrizia Fiorillo al Premio Bice Bugatti – Giovanni Segantini.

E’ tra i finalisti del concorso Centro-Periferia 2014 di Federculture. La sua opera “Salon d’automne” è presente nel Museo di arte ambientale di Giffoni Sei Casali. Nel 2014 ha collaborato, con il collettivo olandese Company New Heroes, al progetto europeo Seismic sull’innovazione urbana e allo European Youth Exchange Babel a Turku (Finlandia). Dal 2017 al 2019 vive a Londra, soggiorno che influenza molto il suo lavoro. Dal 2019 è rappresentata dalla Palue Galerie di Pontresina e da Art1307, associazione, quest’ultima, che la porta ad esporre più volte a Los Angeles,

altra città la cui popolazione si ritrova da allora in molte sue opere. E’ stata l’unica artista italiana tra i 100 artisti selezionati per esporre alla prima The Other Art Fair a Los Angeles a cura di Saatchiart. Attualmente vive e lavora ad Agerola.

LINK PER LA DONAZIONE €400

“Ho scelto di aiutare il TANA perché gli amici e le buone idee vanno sostenute e la scelta dell’opera è in relazione al contesto del TANA, ossia simbiosi tra la natura e l’intervento dell’uomo attraverso la “manipolazione” degli elementi della natura circostante. Affinché l’intervento dell’uomo possa ritornare ad essere in armonia con la natura come lo sono ancora oggi i templi dell’antica Grecia sulle nostre coste: la natura come bellezza Informale e Primordiale e la geometria come bellezza Intellettiva e Generatrice, o meglio, come bellezza generata dalla natura stessa”.

Ugo Cordasco nasce, vive e lavora a Sarno (SA). Laureato in architettura con Nicola Pagliara e specializzato in disegno industriale con Riccardo Dalisi, attualmente docente di Storia dell’Arte al Liceo Diaz di Ottaviano (NA). Dopo venti anni di libera professione e diverse esperienze da designer, dal 2008 approda alla scultura per una forte necessità interiore. La libertà con cui ci si confronta grazie ad essa non ha paragoni e neanche sull’incertezza del risultato finale, sempre inaspettato e sorprendente. Lavorare la materia è un po’ come entrare dentro di essa, esplorarla per scoprirne i suoi lati “oscuri”.  “La scultura è la struttura delle proprie emozioni, con la possibilità che possa evocare anche altro da se stessa, intercettando l’immaginario di ognuno di noi in maniera differente”.

www.ugocordascoscultore.it

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Luca Dalisi (Napoli 1969), illustratore/fumettista/narratore, firma illustrazioni e graphic novel per “La Lettura” (supplemento de “Il Corriere della Sera”). È autore de La polvere dei miei stivali – Vita e morte di Pat Garrett sceriffo e Billy The Kid poeta (Lavieri, 2011); Refusenik (Il Grifo, 2009); Da Silly Cowboy (Le Nuvole, 2005) e, con Gabriele Frasca, Il fermo volere, romanzo visivo con illustrazioni a fronte (edizioni D’If, 2004). Ha realizzato copertine e illustrato libri (soprattutto per bambini e ragazzi), tra i quali La bibliotecaria (Fanucci, 2009), La strana storia del pesciolino rosso… (L’Isola dei Ragazzi, 2004), Battista pellicano ecologista (L’Isola dei Ragazzi, 2003), Pomigliano, il galeone (Massa, 2004). Come grafico cura l’immagine del Centro territoriale Mammut di Scampia, della rivista “Il Barrito del Mammut” e del gruppo rock Tunnel Fx (The Acrobat, 2012; Missing over you, 2009). Con il fumetto Ollip, un polpo extraterrestre che vuole salvare la Terra dai rifiuti, ha vinto nel 2014 il Premio Happy Earth Day, organizzato dal TANA e Artstudio’93.

LINK PER LA DONAZIONE €150cad

Riccardo Dalisi (Potenza 1931), fino al 2007 ha ricoperto la cattedra di Progettazione Architettonica presso la facoltà di Architettura dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Presso la stessa facoltà è stato direttore e docente della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale. Negli anni Settanta, assieme a Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi e altri, è stato tra i fondatori della Global Tools, contro-scuola di architettura e design che riuniva i gruppi e le persone che in Italia coprivano l’area più avanzata della cosiddetta “architettura radicale” intorno alle riviste “Casabella” e “Spazio e società”. Le opere nate in quegli anni fanno oggi parte delle collezioni permanenti del Centre Pompidou di Parigi, del Frac Centre di Orléans e del museo Madre di Napoli. Da sempre impegnato nel sociale (con i bambini del Rione Traiano, con gli anziani della Casa del Popolo di Ponticelli negli anni ’70 e, negli ultimi anni, l’impegno con i giovani del Rione Sanità di Napoli, del Centro territoriale Il Mammuth di Scampia e dell’Istituto penale per i minorenni di Nisida), ha unito ricerca e didattica nel campo dell’architettura e del design accostandosi sempre più all’espressione artistica come via regia della sua vita. Nella sua ricerca espressiva, che spazia nel mitico, nell’arcaico, nel sacro, i materiali poveri (ferro, rame, ottone) sono impiegati con amorevole manualità artigiana. Nel 1981 ha vinto il premio Compasso d’Oro per la ricerca sulla caffettiera napoletana. www.riccardodalisi.it

LINK PER LA DONAZIONE € 1.500,00

In “Sospeso”, si ricrea la fluidificazione dell’energia materica. Gli oggetti acquisiscono le sembianze di simulacri che richiamano la fatica dei ritmi della vita, nel groviglio delle rugose radici e sono capaci di comunicare”.

Pina Della Rossa, Napoli 1961.  E’ attiva sulla scena dell’Arte dagli anni Ottanta. Si occupa di fotografia, pittura, video e installazioni. La sua ricerca introduce una riflessione metaforica sul rapporto di Identità e Corpo, Materia e Memoria. Artista e Attivista, dal 2010, elabora Progetti per la lotta contro la Violenza, tematiche sociali e urbane. Da ricordare il progetto in progress SEGNI PERMANENTI, con il quale ha realizzato performance, fotografie, video e installazioni, utilizzando la propria immagine e coinvolgendo personalità del mondo dell’arte e della cultura ed intere comunità. Dal suo precedente progetto DOPO LA BATTAGLIA, si assiste al passaggio, sul piano personale, oltre che artistico, dell’animo singolo, per assumere la connotazione di messaggio universale, proprio con il progetto SEGNI PERMANENTI/Volti. L’artista ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Musei e istituzioni nazionali e internazionali. Tra le tante, si  ricordano: quelle al MUSEO MACRO – Roma; BIBLIOTHE Gallery – Rassegna “Signum” – Roma;  PAN – Palazzo delle Arti Napoli; FIERA di Bologna; “FUORI SALONE” – Milano; “EXPO'” di Milano; ARTELIBRO di Bologna; FONDAZIONE Filiberto e Bianca MENNA, Salerno;  FONDAZIONE 107 Torino; MUSEO MADRE di Napoli; MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE di Napoli; MUSEO FILANGIERI-Napoli; TILT ESTETICA – ESPOSIZIONE TRIENNALE DI ARTI VISIVE” – Roma; MAAAC Museo Area Archeologica Arte Contemporanea – Cisternino; PALAZZO FERRARI, Spazi per le Arti e la Cultura, Parabita; PARATISSIMA – THE OTHERS ART FAIR – Torino; UN CASTELLO ALL’ORIZZONTE – Postignano, Perugia; SETUP – Contemporary Art Fair – Bologna; MUSEO MAC3-Caserta; PRIMOPIANOLivingGallery – Lecce; Ex-Carcere Borbonico – Avellino;   MUSEO NAZIONALE di Thebes – Grecia; MUSEO ALLOTROPYA – Antikyra – Grecia; MOBIUS Gallery – Cambridge, Massachusetts-USA;  GAM/Galleria d’Arte moderna-Catania; DEUTSCHES HIRTENMUSEUM – Hersbruck-Germania; SICOF – Fotografia Internazionale di Milano; Galleria SPAZIO88 – Roma; FRANCO RICCARDO ARTI VISIVE-Napoli; Galleria  AREA24 Space-Napoli, che in particolare ne segue gli sviluppi artistici. Le sue opere sono in numerose Collezioni permanenti presso Musei, Archivi e Gallerie di Arte Contemporanea, di diverse città italiane e all’estero, tra cui:  MUSEO MADRE di Napoli, MUSEO NAZIONALE di Thebes, in GRECIA; MUSEO ALLOTROPYA – Antikyra, GRECIA; MAAAC Museo Area Archeologica Arte Contemporanea, Cisternino – Brindisi; Museo CAM Contemporary Art Museum, Casoria – Napoli; Museo MACS  S. Maria Capua Vetere, Caserta; MUSEO di Fotografia “LA VALLE“ – Avellino; MEDITERRANEUM COLLECTION Fotografia, GAM-Catania; Museo MUSEAVV – Nizza; MOBIUS Gallery, Cambridge, Massachusetts, USA; The LONDON BIENNALE – Londra; ART HOTEL GRAN PARADISO, M. Colonna, Sorrento; Galleria SPAZIO UTOPIA, Salerno; TUFANO STUDIOVENTICINQUE, Milano; Galleria F.RICCARDO ARTI VISIVE, Napoli; Galleria AREA24Space, Napoli. Nel 2016 è inserita nell’ATLANTE dell’ARTE CONTEMPORANEA a Napoli e in Campania, a cura di Vincenzo TRIONE – per il progetto di Ricerca e Documentazione del Museo MADRE – Napoli. Ed. Electa. Tra le altre esperienze professionali, si ricorda il lavoro di: Disegnatrice tecnica, presso le imprese nazionali ed internazionali di edilizie Lodigiani – Alosa: Collabora con l’equipe-architetti per la progettazione degli interventi di ricostruzione post-terremoto in Irpinia, per l’ampliamento e la ristrutturazione dell’aerostazione dell’aeroporto di Capodichino – Napoli, per la Linea Tranviaria Rapida LTR in Mergellina – Napoli.  In questo periodo, nasce la sua Ricerca Fotografica “CANTIERI”.  Il lavoro di Grafico Pubblicitario presso l’Ufficio Pragma di Napoli e quello di Progettazione e realizzazione di Scenografie Teatrali in Campania. E’ Docente di Disegno e Storia dell’Arte e di Fotografia e linguaggi multimediali a Napoli. http://www.adrart.it Galleria di riferimento: AREA 24 Space – Via Ferrara, 4 – 80143 – Napoli.

LINK PER LA DONAZIONE €800

Gianfranco De Angelis nasce a Napoli nel 1974. Nel 1993 Consegue il diploma di maturità artistica presso il Liceo Artistico Statale di Napoli e comincia immediatamente un percorso lavorativo dapprima come grafico pubblicitario e poi in seguito specializzandosi in grafica editoriale. Lavoro che ancora oggi continua grazie anche allo studio da lui fondato (Curvilinee) che annovera come clienti editori come RCS, Rizzoli Education, Edizioni Simone, Edises, Eli, La spigha ect. Parallelamente inizia una ricerca pittorica dal titolo “Bianco sporco”. Nel 2008 cura il progetto grafico e le illustrazioni del romanzo “L’uomo avanzato” di Mariano Bàino, edizioni Le Lettere. È tra i selezionati del “Giallo di Napoli” evento artistico tenutosi a Napoli dal 5 dicembre 2008 al 12 gennaio 2009, nell’ambito della programmazione correlata al “Forum delle Culture” che si terrà appunto a Napoli nel 2013. Viene inserito come installazione permanente presso la metropolitana di Napoli nel circuito delle stazioni dell’arte nella fermata di Scampia con l’opera “I can’t catch you”. Nel 2019 Nell’occasione del premio Arte Cairo espone a Palazzo Reale di Milano e vince la targa d’oro nella sezione grafica con l’opera “Save Our Souls”. 2020 Presso la galleria “spazio Nea” di Napoli, presenta la sua ricerca “The sky inside us”. Vive e lavora a Napoli.

LINK PER LA DONAZIONE €600

Antonio De Filippis nasce a Taranto nel 1946. Si trasferisce nel 1954 a Napoli, e successivamente Milano dove vive e lavora. Nel capoluogo partenopeo compie i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti che, nel 1967, gli assegna il premio del Ministero della Pubblica Istruzione per la Scultura. Risalgono al 1968 le sue prime partecipazioni a mostre. Nel 1995 fonda con gli artisti Castaldo, Rezzuti, Ruotolo e Scolavino l’associazione culturale “Orologio Ad Acqua”, che presenterà alcune esecuzioni multidisciplinari (“Interazioni dimostrative) con l’intervento degli stessi artisti insieme a noti poeti (Frasca, Frixione, Ottonieri) e musicisti (Villa, Asilo poetico). Ciclo che si conclude, nel marzo del 1999, con una mostra-evento “Viaggiatori senza bagaglio” tenutasi presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa in Portici e presentata dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli e Provincia, dagli Incontri Internazionali d’Arte di Roma, curata da Achille Bonito Oliva. Nel 2000 per il crescente interesse per i temi dell’ambiente, nella sua produzione si palesano contenuti dalla forte caratterizzazione ecologica (About Ecology) che si materializzano nella creazione d’installazioni che, per la prima volta, vedono la presenza del video nel suo percorso artistico.

LINK PER LA DONAZIONE €1800

L’opera in questione fa parte del ciclo su Leonardo. Negli anni l’artista si è sempre dedicato allo studio delle opere e della vita di Leonardo da Vinci realizzando un vasto numero di opere a Lui ispirate nelle quali De Tora manifesta la volontà di ricordare il grande artista nella sua poliedricità (come artista, come scienziato e come scrittore).

Gianni De Tora nasce a Caserta ma Napoli sarà la sua città di adozione. Formatosi negli anni ’60, dopo studi accademici, svolge attività di docente. E’ tra i fondatori del gruppo Geometria e Ricerca. Dopo alcune esperienze a Parigi e Londra, nel 1973 con la Galleria “Numero” di Fiamma Vigo espone in mostre personali e nelle Fiere d’arte di Roma, Bologna, Dusseldorf e Basilea. Nel 1975 indaga le strutture riflesse che espone alla X Quadriennale d’Arte di Roma. Dal  ’79 all ’81 studia le relazioni tra opera ed ambiente. Partecipa a numerose mostre collettive, alternando altrettante importanti personali in Italia e all’estero. Dopo la sua morte nel 2007 sono stati organizzati numerosi eventi a lui dedicati tra cui nel 2013/2014 la grande concepit/exibition ”Territorio Indeterminato” svoltasi tra le città di Napoli, Caserta, Benevento e Roma. Inoltre sue opere sono presenti al Museo del Novecento a Castel S.Elmo – Napoli (2010), presso l’Università Luigi Vanvitelli Dipartimento di Lettere e Beni Culturali (S.Maria Capua Vetere- Ce) ed al Museo Madre di Napoli. Sue opere sono inoltre presenti in numerosi Musei e istituzioni italiane e straniere.

Della sua opera si sono interessati i maggiori critici italiani e stranieri.

Sito ufficiale : www.giannidetora.org – sito archivio: www.giannidetora.it

LINK PER LA DONAZIONE €1300

Quest’opera fa parte del progetto ‘ConverSazioni’ andato in mostra nel 2015 presso le sale delle carceri del Castel dell’Ovo.  In particolare su quest’immagine: Le parole hanno un potere, possono proteggere e noi chiusi come in un mandala, una mandorla sacra. Possono penetrare fin dentro il midollo del corpo e aprire un varco”.

Giorgia Di Lorenzo nasce a Napoli nel 1981. Artista autodidatta, ha affiancato al lavoro di archeologa le attività di counselor professional, realizzando diversi progetti educativi nelle scuole e nel campo del sociale. All’attivo si ricordano mostre personali (2009 Comune di Trapani  Palazzo Cavarretta; 2012 Comune di Napoli Complesso Monumentale  di San Severo al Pendino; 2015 Castel dell’Ovo- sale delle carceri;  2016 Site-specific nell’Abbazia di S.Lupo e Zosimo,  i Morticelli – Benevento; 2017 Castel dell’Ovo sale delle terrazze,  2018 Galleria Fiorillo Napoli, 2020-21 Museo Provinciale Campano  di Capua ) e collettive (2013/2014 finalisti Concorso BuenosAires  Galleria OpenArt Milano; 2014 concorso La Quadrata galleria Arte  Livorno; 2015 Tribunale di Torre Annunziata e Giudice di Pace di  Sorrento, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne,  2018 Legal Consulting Service). E’ stata selezionata per partecipare a residenze artistiche (Otranto con Carlo Toma ed.; Palermo Officine Alab). La ricerca pittorica, prima con la tecnica ad olio e poi con diversi mezzi, è andata di pari passo con la formazione archeologica, i progetti nel sociale e le esplorazioni artistiche del corpo con anni di sperimentazioni nel teatro-danza con il collettivo Azzurro solfato.  Ha realizzato le illustrazioni di albi (Voglio essere Megattera, Marotta&Cafiero ed.; il Trattore Volante, L’incanto delle Sirene Pacilli ed.), e con l’Associazione di Promozione Sociale Storie a Manovella, di cui è cofondatrice, si occupa di laboratori artistici e narrativi rivolti a bambini. 

www.giorgiadilorenzo.net  

Fabio Donato ama definirsi fotoreporter della cultura; lavoro che svolge principalmente a Napoli, ma con viaggi, anche molto lunghi, in ogni angolo del mondo. Dal 1994 è docente di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Esposizioni personali e collettive dal 1970 ad oggi a Milano, Napoli, Venezia, Monaco, Toronto, La Havana, New York, San Paolo del Brasile, Pechino, Palermo, Bilbao, Salisburgo, San Francisco, Capri, Nizza, Firenze, Lisbona, Belgrado, San Pietroburgo, Reggio Emilia, Roma. Alcune sue opere sono conservate in collezioni museali in Italia, Messico, Francia, Brasile, Cina.

LINK PER LA DONAZIONE €2000

Salvatore Emblema nasce nel 1929 a Terzigno in provincia di Napoli, alle falde del Vesuvio. Ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Fin da giovanissimo si dedica alla pittura ispirato dalla natura che lo circonda, e pronto a carpirne l’essenza: utilizza, infatti, tutti gli elementi naturali per produrre colori ed atmosfere particolari. La sua storia è caratterizzata da una serie di eventi così unici da farne il grande maestro che poi diventerà. Nel 1955 arriva a New York e qui conosce Rothko e Pollock. Rimane affascinato dal colore trasparente ed asciutto di Rothko e con sua grande sorpresa scopre che il maestro era stato ispirato dagli affreschi di Pompei. Incredibile, ma conoscerà l’arte pompeiana proprio a New York, al Metropolitan Museum. Altro grande incontro determinante per la sua formazione artistica, sarà quello col critico d’arte Giulio Carlo Argan, che gli viene presentato a New York e che gli consiglia di “far vivere lo spazio dietro la tela”. Così comincia il felice periodo pittorico della “detessitura”, che unita all’unicità dei colori eviscerati direttamente dalla sua terra amata, fa di Emblema il grande maestro che conosciamo.  Sito: www.salvatoreemblema.it

Interrotti gli studi universitari di Scienze Naturali per dedicarsi esclusivamente al disegno e alla pittura, Sergio Fermariello (Napoli, 1961) inizialmente recupera il lessico visivo familiare, nel tentativo di catturare il tempo e la memoria. Verso la metà degli anni Ottanta il disegno tende a immagini sgranate, perde la messa a fuoco sull’oggetto, liquida le sue intime narrazioni con un lavoro forzato di blow-up, rendendo “la forma invisivile e vuoto il contenuto”, come dichiara l’artista. Ciò che rimane è un segno ripetuto, ostinato nella sua fissazione, che continua a graffiare la carta per inerzia e da cui emergerà il guerriero, icona che accompagnerà il lavoro di Fermariello fino alle opere più recenti, tra cui Guerrieri-scrittura (2017), entrato nella collezione del museo Madre di Napoli. Sito: www.sergiofermariello.it

LINK PER LA DONAZIONE €600 cad

L’artista in questa opera dialoga con la letteratura fiabesca partendo dal saggio “Il circo nell’arte” di Arianna di Genova e tornando a meditare sul suo piccolo progetto espositivo Sideshow (Bologna, Ghetto ebraico, 2019), attraversa l’universo del circo e dei freak show: spettacoli secondari, marginali che si associano a un circo, un luna park, una fiera o altre attrazioni.

Mauro Kronstadiano Fiore, nato a Caserta nel 1972, vive e lavora a Bologna. Inizia l’attività artistica in età adolescenziale dopo aver frequentato lo studio del maestro Giovanni Tariello, quello di Paolo Ventriglia e il gruppo Potlatch (attività di teatro-musica). Conosce il grande regista e maestro umile del Teatro Off Gennaro Vitiello, il primo a credere nelle sue potenzialità creative. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte di S. Leucio (Ce), dove di particolare importanza per la sua formazione è stato l’insegnamento di disegno del maestro Bruno Donzelli. Frequenta, in seguito, il corso di laurea in Conserva-zione dei Beni Culturali presso la II Università degli Studi di Napoli.

Nel 2009 incontra il gallerista Antonio Rossi (Galleria Studio Legale), che ne segue l’attività e lo esorta a dare un’ulteriore svolta alla sua ricerca. Dalla fine del 2014 ha inizio la collaborazione con Tiziana De Tora (Artstudio ‘93), a Napoli, e con la Ufofabrik Contemporary Art Gallery di Moena (Trento), che lo coinvolge in diverse fiere d’arte contemporanea in Italia e all’estero.  Sceglie, intanto, sempre più frequentemente, la carta come supporto per le sue opere.  Nel 2016 partecipa alla mostra “ALTERA-ZIONI, paradossi, mutazioni, visioni” (Spazio SENSI linguaggi creativi, Pompei) a cura di Franco Cipriano. Dal 2020 la sua ricerca approfondisce il tema del rapporto tra teatro e arti visive. Sito ufficiale: www.maurokronstadiano.com

LINK PER LA DONAZIONE €200

Vincenzo Frattini (Salerno, 1978). Si diploma in Pittura nel 2006 all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove frequenta il corso sperimentale “Quartapittura” coordinato dal maestro Ninì Sgambati. Dal 2002 partecipa a diverse mostre collettive e premi. La sua ricerca spazia dalla scultura al video, fino alle più recenti incursioni nel campo della performance. La pittura rimane il linguaggio a lui più congeniale, facendo del gioco fra cromia e forma il leit motiv delle sue opere, al fine di rintracciare lo scorrere della vita umana e delle emozioni che ne derivano. Tra le sue ultime mostre ricordiamo New Works presso la galleria Tube Culture Hall di Milano e la partecipazione al progetto Musée éclaté-museo senza limiti di Pontecagnano per la realizzazione di una scultura pubblica. Sito : www.vincenzofrattini.it

LINK PER LA DONAZIONE €200

Clara Garesio nasce a Torino dove ha inizio il percorso formativo dalla Civica Scuola d’Arte Ceramica, sotto la guida di W. Corallini. Studia poi la ceramica con illustri maestri a Faenza nodo nevralgico del flusso di idee, esperienze e conoscenze in campo ceramico che percorre l’arte internazionale. Giunge nel ’62 a Napoli dove si confronta con la riscoperta della porcellana a Capodimonte, con un approccio più accurato e controllato alla materia, che la porta a concentrare l’energia vulcanica della precedente fase espressiva in segni e gesti di calibrata efficacia. Per circa quarant’anni affianca all’insegnamento l’esecuzione in proprio di rilievi e pannelli dipinti in ceramica per l’architettura e, in collaborazione col marito, lo scultore Giuseppe Pirozzi, è più volte vincitrice di concorsi nazionali per opere d’arte destinate a spazi pubblici, partecipa a gruppi di progettazione e realizza vetrate artistiche e plastiche ornamentali. Nel 2013 l’Unione Europea acquisisce il suo grande lavoro In women’s hands, che è donato all’ONU e installato nel Palais des Nations di Ginevra, e la sua Imagining In women’s hands, con cui è inaugurata la collezione d’arte contemporanea dell’UE nella sede SEAE di Bruxelles. Del suo lavoro hanno scritto molti prestigiosi critici e storici dell’arte. Sito: www.claragaresio.it

LINK PER LA DONAZIONE €250

Nata a Napoli classe 1980, Valentina Guerra è un’autodidatta forte della tradizione pittorica di

famiglia. Dopo aver sperimentato varie tecniche sin da piccola, dalle matite colorate agli acrilici, si

approccia all’acquerello che diventa il suo ideale mezzo espressivo e negli ultimi anni anche al

collage. La sua ricerca artistica guarda alla forza e alla bellezza del mondo femminile, connesso

agli archetipi arcaici e soprattutto alla sfera naturalistica, cui è indissolubilmente legato. I tratti sono delicati e i colori luminosi, il linguaggio non è mai serrato ma gioca con l’intuizione di chi osserva, volendo dare l’idea di un viaggio in quel non-luogo che è la sfera intima.

Dal 2002 partecipa a numerose collettive in giro per l’Italia ed esposto la sua prima personale nel

2006 a Napoli. Attualmente sta portando in giro il progetto “Matrice” basato sulla ricerca del

femminino sacro. www.valentinaguerra.it 

LINK PER LA DONAZIONE €300

Paolo Levi così descrive il lavoro dell’artista: I lavori di Mana descrivono con efficace intensità espressiva paesaggi dove la natura mostra la sua meraviglia, declinata in fiori di un rosso vivo o nel rigido clima invernale, luoghi reali ma anche luoghi dell’anima, che si manifestano grazie alla significatica coniugazione della luce, del segno e del colore…

Mana Greco nasce a Roma, ha curato scenografie teatrali, allestimenti museali e collaborazioni editoriali. Espone con successo dal 1991 sia in Italia che all’estero. Le sue opere sono custodite in collezioni private musei e alla Galleria Sciortino di Monreale (Pa).

LINK PER LA DONAZIONE €800

Mario Laporta è uno dei fondatori dell’Agenzia fotogiornalistica Kontrolab, che è uno dei maggiori punti di riferimento, a Napoli e nel Meridione d’Italia, per molte testate giornalistiche nazionali ed internazionali.  Nel 1992 inizia una collaborazione con l’agenzia di stampa internazionale REUTERS, per la quale ha documentato avvenimenti nazionali ed internazionali.

Dal 2003 e’ collaboratore fisso per l’agenzia A.F.P. e cordinatore per conto di Agence France Presse dei fotografi del sud Italia.  Da diversi anni è docente all’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Sito: www.kontrolabpress.com

LINK PER LA DONAZIONE €250

Christian Leperino (Napoli 1979), pittore e scultore, nella sua ricerca intreccia al tema del paesaggio urbano la riflessione sul tempo, la memoria, le trasformazioni dei luoghi e i destini degli individui che li abitano. Nelle sue più recenti sculture alterna al modellato il calco, traccia di un corpo vivente, di un oggetto, di un frammento d’arte del passato. Materia che assorbe, custodisce e restituisce storie, forme, umori, in un dialogo tra presenza e assenza, miraggi di bellezza e echi della storia. Sue opere sono presenti in collezioni museali e spazi pubblici. Nel 2018 viene selezionato dalla Redazione di Arte, mensile dell’Editoriale Giorgio Mondadori-Cairo Editore, tra i 20 artisti italiani.  Sito: www.christianleperino.com

LINK PER LA DONAZIONE € 1.400,00

Alessandro Demma così descrive l’opera in questione: In Sintesi è un archivio fisico e concettuale dell’artista, un condensato d’immagini che hanno segnato e continuano a definire la struttura e il pensiero del suo lavoro. Una sintesi, appunto, nel senso sia fisico di azioni e reazioni per ottenere uno o più composti. Un “Teatro Sintetico” che presenta e rappresenta l’essenza passata e presente e le prospettive future del suo lavoro.

Mariangela Levita nasce ad Aversa nel 1972, vive e lavora tra Napoli e Londra. Grazie ad una ricerca sovra linguistica le opere della Levita mirano a creare un rapporto empatico con il pubblico.

Superato il gap della rappresentazione del reale e lo scardinamento dei propri codici linguistici, il medium pittorico nella ricerca della Levita diviene pratica auto-riflessiva, analisi di un codice, meta-pittura che elabora criticamente il rapporto con la tradizione e allo stesso tempo affina gli strumenti per ridefinire il presente di questo medium. L’artista ha esposto in numerosi musei e gallerie in Italia e all’estero tra cui: Museo PECCI, Prato; Museo MADRE, Napoli; SAM Select, Colonia; Castello Di Rivalta, Torino; Palazzo della Permanente, Milano; Spazio Borgogno, Milano; Galleria Comunale, Monfalcone; Raucci/Santamaria Gallery, Napoli; Voice Gallery, Marrakech; FAMA Gallery, Verona. Ha realizzato diverse opere pubbliche permanenti in diversi spazi pubblici e privati. Nel 2019 ha creato un’opera “site specific” temporanea TUTTO Leonardo, per l’Istituto Italiano di Cultura C.M. Lerici, Stoccolma, un “progetto totale” che coniuga in senso lato Leonardo da Vinci e Gio Ponti, che progettò e realizzò la prestigiosa architettura sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma. Sito: www.mariangelalevita.com

LINK PER LA DONAZIONE €1800

L’artista così descrive l’opera: le piante, l’ambiente, il loro radicamento come metafora delle fasi della vita e delle relazioni necessarie per il suo compimento.

Lello Lopez e nato nel 1954 a Pozzuoli nei Campi Flegrei. Dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli ha lavorato con gallerie italiane e straniere. Dal 1986 ha all’attivo numerose partecipazioni a mostre collettive e rassegne internazionali. Delle opere pubbliche realizzate si segnalano l’installazione nella Metropolitana di Napoli – Stazione Piscinola / Scampia nel 2005, la “Scultura per il Parco della Legalità” nel 2008 finanziata dal Ministero dell’Interno, il monumento commemorativo dal titolo “Scala” installato nella P.zza Del Ricordo a Pozzuoli nel luglio del 2014. L’artista fonda la sua ricerca sulla realtà, su un vissuto fatto di incontri con persone. Si stabiliscono così relazioni che sono esperienza diretta di un mondo concreto. L’analisi introspettiva e riflessioni sul concetto di presente sono altri elementi della sua ricerca concettuale. Questa si concretizza attraverso vari strumenti espressivi scelti di volta in volta a seconda delle necessita comunicative.

Sito: www.lellolopez.it

LINK PER LA DONAZIONE €1500

n.1 – scultura realizzata con radici di canna di bambù e inserti di porcellana su base di travertino   h.35

n.2 – scultura realizzata con radici di canna di bambù e inserti di cotto-manganese   h.35

Anna Maglio vive e lavora a Napoli. La sua produzione si caratterizza prevalentemente in sculture di ceramica con contaminazioni di vari materiali tra cui spiccano metalli, pietre, vetro e altro. Ha ideato e condotto numerosi laboratori di ceramica per ragazzi a rischio e realizzato libri d’ artista. Vicina a temi ambientalisti si è espressa in numerose istallazioni di land-art. Ha realizzato diverse personali e partecipato a varie collettive.

LINK PER LA DONAZIONE €75cad

Angelo Maisto nasce a Napoli nel 1977. Dopo il diploma presso il Liceo Artistico frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove si diploma in Pittura. Fin da bambino ha sempre pensato al mondo degli oggetti come ad una sorta di “quarto regno” da affiancare al regno animale, vegetale e minerale. Le sue passioni, l’etologia, l’entomologia, la botanica e l’ammirazione per il mondo di Bosch, hanno segnato la sua immaginazione. Assorbite e digerite queste passioni, comincia a creare il suo “quarto regno” che, grazie alla potenza evocatrice dell’analogia, mostra la sua visione del mondo. Per Maisto recuperare oggetti quindi “memorie” significa riordinare il mondo attuando la Diakosmesis, così da restituire senso e bellezza al mondo. La vera fonte del mistero sono le “Cose” e l’indagarne il senso nascosto. I fiori, il profilo di un albero, le piccole creature, il riflesso di un vetro, la presenza di un corpo, tutto ciò lui cerca di salvare. Numerose sono le mostre personali e collettive in Italia ed all’estero. Della sua opera hanno scritto i più importanti critici e storici dell’arte da Massimo Bignardi a Pasquale Ruocco ed ancora Giuseppe Compare, Marcella Ferro, Massimo Sgroi, Enzo Battarra, Gigiotto del Vecchio e tanti altri.  Sito ufficiale: www.angelomaisto.it

LINK PER LA DONAZIONE €600

L’opera in questione è una tela stampata con volto completamente dipinto ad acrilico su foto fatta dall’autore che ha ripreso un fotogramma dal film ” Piano piano, dolce Carlotta” con la famosa Bette Davis che nel film impazzisce.

Salvatore Marsillo pittore romano che dalla Capitale ha tratto l’ispirazione per il proprio percorso artistico; sono soprattutto i pittori della Scuola di Piazza del Popolo (Mario Schifano, Tano Festa e Franco Angeli) e, in un secondo momento, gli artisti della “Transavanguardia”, il movimento teorizzato dall’inizio degli anni Ottanta dal critico Achille Bonito Oliva, a indirizzarne le scelte e l’estetica. Sin dalla prime opere, partendo dallo sperimentalismo tipico di quelle tendenze, Salvatore si avvale dei materiali più eterogenei per esteriorizzare la propria personale visione, non trascurando i mezzi espressivi più tradizionali. Attraverso i suoi quadri, in cui gli accordi cromatici si fondono con la materia viva, grezza e palpitante, vuole portare a galla i flussi dell’anima che agiscono in simbiosi con i meccanismi della mente sensibile ma in contrasto con le esigenze della ragione. Da questi “equilibrismi senza rete”, nasce una serie di creazioni in cui è facile leggere il fermento creativo che le ha originate e la ricerca di un bilanciamento tra tutte le istanze esistenziali coinvolte. Fotografo per passione, considera lo scatto un punto di partenza per restituire all’immagine, attraverso elaborazioni di post-produzione reiterate e stratificate, le innumerevoli potenzialità non espresse dalla realtà ma vivide nella propria immaginazione. Ha partecipato a diversi concorsi nazionali, a numerose esposizioni collettive e varie mostre personali (Premio Arte Laguna, Galleria Consorti, Triennale di Roma nel 2014). Combina infine l’attività artistica con la critica enologica, scrivendo per la rivista Bibenda, leader nelle pubblicazioni del settore. Sito: www.salvatoremarsillo.com

LINK PER LA DONAZIONE €800

Tullia Matania, apprezzata artista, figlia di Ugo, è nata a Napoli, dove vive e lavora, negli stessi locali che hanno visto il padre disegnare copertine e prime pagine di giornali come «Il Mattino illustrato» dal 1924 al 1947, e poi quelle della «Domenica del Corriere» e del «Corriere dei Piccoli». Inizia la sua carriera di pittrice e scultrice nel 1950. Ha eseguito varie Vie Crucis, due delle quali sono nella Casa dei Padri Gesuiti a Cappella Cangiani in Napoli. Dal 1979 è attiva anche come operatrice culturale per l’Associazione “Ugo Matania”. Discendente dei Matania, storica famiglia di artisti, era inevitabile che la vita di Tullia incrociasse quella dell’arte. La sua famiglia, di origine napoletana, ha lavorato, tra il 1800 e il 1900, a Milano, Genova, Parigi e Londra. La stessa Tullia ha esposto in Italia e all’estero. Alcune delle sue opere si trovano al Maschio Angioino e alla Biblioteca Nazionale di Napoli. Nata nella prestigiosa Villa Lucia al Vomero, Tullia Matania ha iniziato la sua carriera da autodidatta lavorando con suo padre e poi a Londra con suo zio Fortunino, pittore e illustratore di successo. Così è venuta lentamente a contatto con un mondo nuovo e allo stesso tempo familiare. La sua collezione si compone di figure materne e temi sociali. Ha sperimentato la scultura, la pittura e i disegni a pastello, ma poi ha combinato le tecniche e ne ha inventate delle nuove. Tullia ha creato nuove forme d’arte intessendo oggetti con filo di rame, creando enormi pannelli di sagome composte da ritagli di giornale, incidendo figure sul marmo. Quello che colpisce di più delle sue opere è la ricerca di un’immagine o di una storia in ciò che la circonda e l’instancabile desiderio di condividerla. “Così come possiamo intravedere figure particolari nella forma delle nuvole lo possiamo fare anche attraverso le venature del marmo”. Afferma, come fosse scontato ricercare un’immagine in ogni forma solo apparentemente astratta. In alcune sue opere Tullia Matania ha riconosciuto in una foglia un’immagine, un volto: l’ha osservata seccarsi sulla sua scrivania, ne ha scovato un dettaglio che poteva suggerirle una sagoma. L’ha poi dipinta su enormi pannelli con colori nuovi ed evidenziandone i profili che aveva intravisto. Basandosi sullo stesso principio, con la sua ultima mostra “MARMI” del 2012, ha esposto centinaia di opere su marmo: una tecnica unica al mondo inventata dalla stessa artista. “Ogni pietra è una favola, un’avventura”. Dalle venature del marmo ha reso visibile delle figure, togliendo giusto quel po’ che basta per delinearne i contorni e far notare ad altri ciò che ha intravisto per prima. Il desiderio di trasmettere questa sua arte l’ha spinta a volerla insegnare e molti ragazzi l’hanno seguita con grande interesse. “Il mio studio è un’isola che non si isola, ma si espande, influenza ciò che gli è intorno”.

LINK PER LA DONAZIONE €100

Chiara Pirozzi scrive: ”Leukos è un omaggio al valore della luce, intesa come sostanza capace di ridare nuova forma alle cose in virtù della sua capacità di restituire una visione corretta di ciò che ci circonda. L’indagine condotta nel lavoro si basa su una serie d’illusioni, create per spronare verso una lettura attenta delle realtà contingenti. E’ dunque la luce, le ombre generante dalla rifrazione o lo sbiadimento dei contorni dovuto alla sua potenza diretta, la sorgente espressiva di Leukos, un’energia che diviene segno e simbolo sensoriale al contempo”.

Luigi Moio (Napoli, 1975) e Luca Sivelli (Napoli, 1974) iniziano la loro collaborazione già durante gli anni degli studi superiori per poi approfondirla insieme all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove entrambi si diplomano in Decorazione. Concluso l’iter accademico si trasferiscono a Londra, dove danno avvio a una sperimentazione del medium video e performativo inscenando situazioni che spiazzano il pubblico, già di per sé performer inconsapevole. Lasciando incontrare il nudismo delle modelle con icone della napoletanità (la moka, il babà, la pizza), mescolando erotismo, ironia e provocazione, Moio&Sivelli (costituitisi ufficialmente come duo nel 2003) realizzano i primi video come documentazioni di performance che si svolgono in luoghi pubblici e che esplorano il concetto di voyeurismo, ispirandosi ai programmi inglesi di Candid camera. Parallelamente, il duo introduce nella propria pratica un nuovo materiale, il silicone, utilizzato inizialmente come filtro tra l’azione della modella e il pubblico e poi inteso come strumento per cristallizzare, sigillare e quindi preservare icone ben riconoscibili ma fuggevoli, fino ad arrivare al “congelamento” dei monitor che trasmettono video realizzati in stop motion. Sito ufficiale: www.moiosivelli.blogspot.com

LINK PER LA DONAZIONE € 4.500,00

Con sguardo sul primitivismo e sulle geometrie analitiche dei primi lavori degli anni ottanta, Enza Monetti passa all’azzeramento cromatico, all’assunzione di metalli, legno, carta, pvc, metacrilati, tessuti come catalizzatori di possibilità espressive legate al simbolismo, all’immaginazione, all’ambiente. Attraverso tagli e ricostruzioni, crea spazi energetici dove arte e vita convergono dialetticamente sul filo pungente di un fare preciso, diretto e sempre in bilico fra transitorietà ed inquietudine. Il tempo è movimento e si libera in quegli attimi che fuggono istantaneamente, la natura è ciclo perpetuo e ci arruola in quel flusso ripetitivo perenne. È qui inserita, del tutto inedita, la lettura dell’albero oscillante, in quel linguaggio artistico contemporaneo che attua esplorazioni e dinamiche consapevoli dell’essere. La vitale tensione tra i materiali si associa al segno visivo dell’immagine arborea ove, sovvertendo il classico schema chioma-radici, determina un albero a base curvilinea, azzerando e slittando con la natura biologica, anticipando la natura sintetica futura. La curva-culla consolatoria crea ipnotico perpetuo movimento oscillatorio, allegoria dell’incessante inseguimento dell’uomo di una pace interiore, i suoi rami-radici, ribaltati verso l’alto, conducono al gesto di connessione alla sfera celeste, stabilendo flusso di continuità spirituale.  Enza Monetti vive e lavora a Napoli, artista autodidatta, dopo aver frequentato la Facoltà di Architettura e maturato esperienze lavorative, tra cui il Museo Archeologico di Napoli, fin dalla giovane età ha scelto di dirottare verso le arti visive contemporanee, suo reale interesse. Ha partecipato a numerose esposizioni e creato sempre nuovi progetti per mostre personali, curandone i minimi dettagli. E’ presente con la sua opera Swinging nella collezione permanente del Museo Madre, Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee – Napoli, Italia. www.enzamonetti.it

LINK PER LA DONAZIONE €200

Scrive Roberto Mutti per l’opera di Montanaro: ”E’ un lavoro complesso che porta l’artista verso luoghi impervi e poco frequentati, in cui vi è una perfetta fusione tra mezzi pittorici e fotografici, le tecniche sono fotografiche ma il risultato è un dipinto”.

Giacomo Montanaro nasce a Torre del Greco (NA) nel 1970. Frequenta l’Istituto Statale D’Arte, si iscrive poi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, laureandosi nel 1993 a pieni voti con il Maestro Augusto Perez. Inizia a dipingere giovanissimo con qualsiasi materiale, e si fa subito notare nell’ambiente artistico napoletano. La sua pittura va verso la sperimentazione e l’innovazione; l’elemento distintivo della sua pittura è la figura umana, colta nei suoi tratti più sintetici, di grande impatto emotivo. Nel 2002 abbandona tele e colori ed inizia a dipingere con acidi su carta fotografica. Numerose sono le mostre personali e le collettive. sito: www.giacomomontanaro.wix.com/acid-painting

LINK PER LA DONAZIONE € 1.000,00

L’opera Rosa Rosae viene esposta per la prima volta a Napoli, con la Croce Rossa italiana al Castel dell’Ovo, in forma di installazione; nasce dall’ispirazione di materiali semplici e dalla possibilità attraverso il ritaglio di carta in forme diversificate. Il gesto unico può determinare forme diverse, unità e molteplicità si alternano alla visione. Il suo sviluppo e varianti percorrono esposizioni diverse (Los Angeles) e collezioni pubbliche e private. Il materiale finale attraverso un percorso elaborativo esprime anche una citazione di appartenenza territoriale. L’opera “La Rosa” viene ricoperta di materiale in polvere di minerale vulcanico del Vesuvio come citazione all’appartenenza territoriale (identità).
Il lavoro di Gloria Pastore è caratterizzato da un percorso coerente che l’ha portata a confrontarsi
con materiali e tecniche eterogenee: dalla scultura alla pittura, dal collage a materiali di nuova
tecnologia, dalla fotografia alle installazioni. Ha indagato con libertà espressiva oltre la superficiealla ricerca di molteplici significati fino ad elaborare un proprio linguaggio, una propria narrazione inconfondibile. Laureata all’Accademia di Belle Arti, ha conferito specializzazioni in Disegno e Storia dell’arte, e in Discipline Pittoriche. Ha insegnato Storia dell’arte e disegno, collaborando in diversi campi della progettazione dell’immagine. Ha esposto in gallerie private e spazi pubblici e museali, oltre che in Italia, in Inghilterra a Londra, in Germania a Kassel, in Svizzera a Berna, a Los Angeles, in Spagna, Polonia ed altri paesi Europei. Alcuni lavori sono installati in permanenza al Museo della Metropolitana di Napoli, al Museo del Mare e dei Miti di Capo Colonna-Crotone, Los Angeles, Museo MADRE, Museo del 900’ ed in altre collezioni pubbliche e private. Si sono interessati al suo lavoro molti critici d’arte, riviste specializzate, Radio e Televisioni Nazionali e Internazionali. Sito: www.gloriapastore.it

LINK PER LA DONAZIONE €1500

L’opera è un lavoro di assemblaggio fotografico. In una griglia ortogonale sono inseriti e isolati i singoli elementi che compongono le “Metallografie” (foto che hanno per tema composizioni grafiche create da oggetti metallici prevalentemente urbani), creando un vero e proprio alfabeto segnico di quest’ultime. L’analogia con l’alfabeto, oltre che dalle caratteristiche formali dei singoli elementi, è rafforzata dal loro numero (25, vicino al nostro alfabeto occidentale) e dallo schema a griglia. L’aspetto principale dell’opera è il suo intento evocativo che indirizza la mente verso alfabeti antichi, di civiltà sconosciute o addirittura aliene. La struttura a griglia sottolinea l’interesse verso lo schema (manifestazione del pensiero razionale) che è alla base di tutta la ricerca di Neal Peruffo. La disposizione delle singole figure, apparentemente caotico, nasconde in realtà un ordine ben preciso ma intricato.

Neal Peruffo (NeAL) Isola di Procida (NA), 1980 – vive e lavora a tra Napoli e Roma. Artista dall’impronta razionalista, mostra nella propria ricerca un interesse verso i meccanismi, esplorati sia dal punto di vista estetico (grafico/materico) sia intesi come processi sociologici, psicologici e scientifici. Neal Peruffo analizza tali processi, se ne appropria e li trasforma dando corpo alle proprie opere. Lo “schema” (manifestazione del pensiero razionale) unisce queste due visioni dei meccanismi poiché mostra la struttura dell’analisi di questi processi diventando allo stesso tempo elemento grafico di carattere meccanico. La sua produzione artistica abbraccia media diversi, esprimendosi in particolar modo come fotografia, net art, video e installazione, che se a carattere ambientale è sempre concepita per dialogare sia fisicamente sia concettualmente con il luogo in cui si inserisce.  Nel 2017, con Massimo Scamarcio, ha vinto il Premio Happy Earth Days ed ha poi partecipato alla residenza d’artista presso il Tana Terranova Arte Natura nel 2018 e al Museo Madre di Napoli nel 2019. Attualmente vive e lavora a Napoli.

Ellen G. nome d’arte di Francesca Pirozzi, è un’artista attiva in vari settori delle arti visive, in particolare nel papier collé e nella ceramica. Ha condotto laboratori di arte ceramica per bambini e adulti nell’ambito dei quali ha realizzato murales, plastiche ornamentali e pannelli decorativi installati in spazi pubblici. Le sue opere sono state esposte in mostre collettive e personali e acquisite in collezioni private e musei. Insegna Storia dell’Arte nella scuola secondaria di secondo grado. Ha conseguito due lauree (Architettura e Conservazione dei Beni Culturali), è PhD in Storia dell’Arte Contemporanea e svolge attività di ricerca. Ha all’attivo numerose pubblicazioni in storia e critica d’arte. Sito: www.elleng.it

LINK PER LA DONAZIONE €150

Giuseppe Pirozzi nasce a Napoli l’11 marzo 1934. Con la frequenza al corso di scultura nel 1954, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli ha inizio la sua attività artistico-espositiva con opere di scultura e grafica. Nel 1958 ottiene l’incarico alla cattedra di Plastica presso il Liceo Artistico di Napoli e nel 1964 quello alla cattedra di Plastica Ornamentale presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli di cui diviene in seguito titolare. Da allora espone in numerosissime rassegne d’arte nazionali e internazionali ottenendo prestigiosi premi e riconoscimenti della critica. Nel contempo, tiene mostre personali in gallerie d’arte in Italia e all’estero e presta la propria opera per interventi di architettura e arredo urbano, inoltre, quale vincitore di concorsi nazionali per opere d’arte, realizza opere di grandi dimensioni installate presso edifici e spazi pubblici. Dall’inizio degli anni Sessanta la sua attività artistica figura in molteplici pubblicazioni d’arte contemporanea e storia dell’arte italiana e al suo lavoro si interessano tra i maggiori critici d’arte italiani. Nel 2000 è insignito del titolo di Accademico Scultore dell’Accademia Nazionale di San Luca. Le sue sculture si trovano oggi in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Attualmente vive e lavora a Napoli. Sito: www.giuseppepirozzi.it

LINK PER LA DONAZIONE €600

Opera inedita realizzata per la raccolta fondi a favore del Tana Terranova Arte Natura che riproduce il simbolo trinamico del Terzo Paradiso.

Michelangelo Pistoletto (Biella 1933) è considerato uno dei più grandi artisti viventi, protagonista del movimento Arte Povera. Nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Approda poi alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti.  Tra il 1965/66 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l’Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l’artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d’arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”. Nel 2010 è autore del saggio Il Terzo Paradiso, pubblicato in italiano, inglese, francese e tedesco. Nel 2012 si fa promotore del Rebirth-day, prima giornata universale della rinascita, festeggiata ogni anno il 21 dicembre con iniziative realizzate in diversi luoghi del mondo. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, année un – le paradis sur terre. In questo stesso anno riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura.  Nel maggio del 2015 la Universidad de las Artes de L’Avana gli conferisce la laurea honoris causa. Nello stesso anno realizza un’opera di grandi dimensioni, intitolata Rebirth, collocata nel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Nel 2017 viene pubblicato il suo testo Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società. Tra il 2018 e il 2020 è ulteriormente intensificata l’attività del Terzo Paradiso, in particolare attraverso lo sviluppo di una rete internazionale di Ambasciate e di Forum, attivi tuttora, di cui fa parte anche il TANA. Sito: www.pistoletto.it

Carmine Rezzuti è stato tra i primi in Italia alla fine degli anni Settanta a proporre una nuova oggettualità. Nel 1975 viene invitato alla Quadriennale di Roma con un opera di grandi dimensioni dal titolo “tu sei Teresa”; Nel 1975 fonda L’asocial-group; nel 1976 viene invitato alla Biennale di Venezia da Enrico Crispolti; nel 1981 partecipa alla fiera internazionale di Art Basel; nel 1981 viene invitato da Luciano Inga-Pin alla mostra L’oggetto Manifesto “ovvero la nuova scultura italiana” Legnano; nel 1982 viene invitato da Tommaso Trini alla Biennale di Venezia Aperto ’82 spazio; nel 1985 personale alla Hughes Gallery Brisbane Australia; nel 1993 partecipa alla fiera internazionale di Art Cologne; nel 1995  fonda il gruppo Orologio ad Acqua con Gabriele Frasca; nel 1999 “Viaggiatori senza bagaglio” a cura di A. B. Oliva, Museo Ferroviario di Pietrarsa; nel 2006 installa un grande mosaico nella Metropolitana dell’Arte di Napoli invitato da Achille Bonito Oliva; nel 2007 Arte Contemporanea all’Osservatorio Astronomico di Capodimonte Napoli invitato dagli Incontri Internazionali d’Arte di Roma con un’opera di grandi dimensioni (opera permanenza); nel 2009  A Taglio Castel Sant’Elmo a cura di Katia Fiorentino e Angela Tecce; nel 2009 Museo Archeologico di Napoli (servizio educativo) con un’opera donata dall’artista; nel 2010 9cento Napoli 1910-1980 per un museo in progress con un’opera acquisita; nel 2012  Museo Archeologico Nazionale di Napoli Pompeana “a volo di Uccello” collezione degli affreschi a cura di Marco De Gemmis; nel 2014 Pan Palazzo delle Arti di Napoli La memoria è quella che viene prima a cura di G. Frasca; nel 2015 shake up in accademia 1980-1990 con un’opera acquisita; nel 2017 Museo Archeologico di Napoli – Certosa di San Giacomo Capri Concerto per archi e fili d’erba a cura di M. De Gemmis e P. Di Maggio e un trialogo con A.B. Oliva; nel 2018 Museo d’arte Contemporanea Madre Napoli. Per formare una collezione, Per un archivio d’arte contemporanea in Campania, opera di grandi dimensioni donata da Tullia Passerini Gargiulo. Dal 2019  fa parte della Comunity di Wescover Creator di San Francisco; nel 2019 Dipartimento di Lettere e Beni Culturali progetto Varco Università degli Studi della campania L. Vanvitelli (acquisizione). Segnalato in molteplici libri d’arte e enciclopedie, sue opere sono in diversi Musei. Dal 1979 nasce un sodalizio artistico con Q. Scolavino. sito: www.carminerezzutiart.it

LINK PER LA DONAZIONE €500

Paola Romoli Venturi è nata a Roma, dove vive e lavora. La sua ricerca artistica è legata al valore della trasparenza come mezzo per comunicare. ‘La trasparenza e la sospensione predispongono il visitatore a “guardare attraverso”, a non distogliere lo sguardo ad osservare le cose per riflettere’ questo il pensiero ispiratore delle sue performance e installazioni esposte in Italia e all’estero. Nel suo lavoro tocca temi sociali, creando spazi disegnati da luci ombre e suoni, utilizzando diversi mezzi espressivi pittorico scultorei, video audio ed installazioni site specific performative.

Numerosi i suoi progetti: Traspaquadri, mOlecOle e madre natura, instant art vedova di guerra_Alessandra, La Sentenza Das Urteil, SALVA LA TUA BALENA! Nel 2017 partecipa all’Happy Earth Days con Tana Terranova Arte Natura e Artstudio’93. Nel 2019 ha realizzato il progetto performativo ROVESCIARE per il MACROasilo di Roma. Nel 2020 durante il lockdown ha realizzato il DIARIO_dichecoloreè? Tra i suoi progetti in itere la scultura performativa MEMORIALE e la rassegna transfusioni. Attualmente lavora al concept il cappello del momento! e al progetto Non riesco a tornare a casa. Nel 2021 esporrà ad Amsterdam.

Sito: www.paolaromoliventuri.com

LINK PER LA DONAZIONE €120cad

La prima serie delle Metamorfosi (1967) fu pubblicata in una cartella presentata da Crispolti, che di quelle opere dette un’interpretazione esistenziale, avvertendo la nuova «dimensione onirica» perseguita da Starita come «rifugio liberatorio» e come condizione necessaria alla creazione di una «‘imagerie’ organica primaria». In quelle stesse opere Corbi individuò un’«indiscutibile […] tangenza con l’area del surrealismo», che poteva scorgersi nei richiami alla natura di Marx Ernst e soprattutto nei precisi riscontri stilistici con Graham Vivian Sutherland, resi possibili dall’uso congiunto di acquaforte, acquatinta, vernice molle e inchiostro.

Bruno Starita nasce a Napoli nel 1933; nel 1948 una lunga malattia lo costringe al riposo e così si appassiona ai libri e all’incisione sfogliando la Divina Commedia illustrata da Gustave Doré, comincia quindi a frequentare la bottega di un anziano incisore litografo, dove apprende le tecniche della stampa e della cromolitografia iscrivendosi poi all’Accademia BB-AA di Napoli. Frequenta il Liceo Artistico e la scuola di pittura dell’Accademia, allora tenuta da Emilio Notte; partecipa a vari premi: alla Calcografia Nazionale di Roma, alla Quadriennale di Roma dove vince la borsa di studio per l’incisione Fagan Pouvres, alla mostra sui Giovani realisti napoletani insieme. Insegna poi al Liceo Artistico di Napoli partecipando a varie manifestazioni nazionali. Ma è all’estero che le sue incisioni si presentarono in diverse rassegne organizzate dagli istituti italiani di cultura di Varsavia, Cracovia, Poznań e Dublino. Starita si distingue per un’accorta sperimentazione tecnica, interessandosi anche di fotografia, contestualmente condusse una sperimentazione sull’acquatinta per approdare a una più ampia gamma di variazioni materiche funzionali. Nel 1963 ci sono le sue prime personali a Napoli (galleria San Carlo) e a Firenze (galleria Vignanuova) e viene invitato, unico incisore italiano, alla Biennale internationale d’art moderne di Parigi. Sue opere verranno presentate a Città del Messico, Caracas, Lima, Tripoli, Tunisi, Beirut, Ankara, Il Cairo e Mosca. Dopo numerose partecipazioni ad eventi e mostre a lui dedicate muore nel 2010: Nel 2013 è stato istituito dall’Accademia BB.AA. di Napoli il premio Starita per la grafica d’arte, da assegnare ai più meritevoli studenti delle scuole d’incisione delle accademie d’Italia.

LINK PER LA DONAZIONE €800

Nato a Napoli e residente a Londra, Marco Zezza utilizza per la sua ricerca: scultura, pittura, fotografia analogica, documenti e collage. Come un archeologo di evocative visioni, scava nelle epoche passate per portare alla luce frammenti di esistenze, storie dimenticate e biografie emarginate, celebrando il valore della loro umanità e sentimenti negati. Una sua opera permanente “Giardino chiuso” è esposta presso la stazione della metropolitana di Napoli (Rione Alto). Fra le tante mostre collettive all’attivo nel 2009 “Oltre lo specchio” a cura di Eugenio Viola ed Adriana Rispoli, Istituto Italiano di cultura di Belgrado. E nel 2017 “La rosa dei venti” a cura di Loredana Troise, Fondazione Morra – Museo Nitsch, Napoli.  

Viviamo tempi in cui è sempre più difficile procedere nei nostri progetti di rivoluzione ambientale, culturale e sociale, senza sostenerci e incoraggiarci l’un l’altro. Per questo quando ho visto in un momento già tanto difficile a causa della pandemia, cosa il T.A.N.A aveva subito conseguentemente alla frana, ho subito desiderato dare a mio modo un sostegno. Il mio disegno donato è parte di un progetto sugli amori L.G.B.T.Q del passato ignorati, negati e dimenticati. Amori anch’essi feriti dalle frane della storia. Solo la forza, la perseveranza, e la fiducia nel potere dell’amore ci permetterà di superare i tanti ostacoli della nostra contemporaneità”.

LINK PER LA DONAZIONE €100

La campagna di crowdfounding su Produzioni dal Basso si è conclusa, ma prosegue sul nostro sito.

Vi chiediamo un ultimo e collettivo sforzo per raggiungere presto il traguardo dei 40.000 euro!

Dona ora per il TANA e ricevi una delle opere esposte!

IBAN: IT 34 V 03296 01601 0000 64332554
Intestato a: Marco Papa e Tiziana De Tora
Causale: DONAZIONE PER FRANA AD ARPAISE

OPPURE

Descrizioni e Links per sostenere il TANA

L’opera deMonumento è frutto della ricerca sviluppata durante la residenza Soma Summer 2014, in Città del Messico. L’operazione messa in atto tratta di ri-fotografare dal catalogo “México: Fotografía y Revolución”, le “fotografie dimenticate” della rivoluzione messicana. Il catalogo contiene le foto di innumerevoli autori, raccolte da diversi archivi, alcune divenute “mitiche”. I nostri scatti contengono una diversa angolatura, considerano le pieghe del catalogo come fossero dei tagli, creando un disturbo, una mancanza. Le immagini duplicate si sottraggono a una narrazione lineare preservando così discontinuità e silenzi. Il lavoro evidenzia un’ulteriore distanza con gli avvenimenti, con l’esperienza diretta dell’autore. L’opera è parte dell’omonimo progetto di ricerca che si sviluppa intorno all’idea che il “documento-monumento” è creato contemporaneamente alla narrazione ed è un luogo del desiderio perché non ha esistenza precedente, se non in potenza”.

AFTERALL è il nome del duo artistico composto dai fratelli Esposito, Silvia (Napoli) e Enzo (Napoli). Dopo un trascorso di studi rispettivamente in Conservazione dei Beni Culturali e Sociologia, entrambi si diplomano in Belle Arti facendo, nell’ambito del laboratorio «quartapittura», attività di ricerca sulle potenzialità comunicative ed espressive dei fenomeni collettivi. Dalle prime esperienze nel 2004, con l’installazione site-specific “Sogno Comune” come «quartapittura» presso la galleria Lia Rumma di Napoli, il duo ha esposto in diverse Istituzioni pubbliche, tra cui: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Museo MADRE e PAN, Villa Pignatelli, Castel Sant’Elmo (Napoli), Fondazione Francesco Fabbri (Treviso), Fondazione Filiberto Menna (Salerno), Ex Gil (Roma), Fondazione Sandro Penna (Torino), Palazzo Arnone di Cosenza, Ambasciata Italiana di Bruxelles. Le opere degli Afterall fanno parte di diverse collezioni museali permanenti: del Museo MADRE di Napoli, del Palazzo Arnone di Cosenza, del MUSMA di Matera, oltre che private (Imago Mundi-L. Benetton Collection); altre sono state installate al Castello di Rivalta di Torino, allo Spazioborgogno di Milano, sulla facciata della stazione di Mergellina a Napoli. Il duo ha partecipato al Festival d’Art Numrique in Pays d’Aix et Marseille, alla XII Biennal des Jeunes Createurs de l’Europe et de la Mediterran e, all’Art-Athina Contemporaries: Statement Made 2014 (Atene), all’Iniziativa Curatoriale Indipendente Marso (Città del Messico), all’SPSI Art Museum di Shanghai – IGAV, alla Collezione Imago Mundi-Luciano Benetton Collection. Nel 2016 si susseguono due personali: “just one damn thing after the other” nello spazio di duecento metri quadri dell’Ex Lanificio Borbonico a Napoli e “Lacuna”, progetto vincitore del bando Assemblaggi Provvisori, alla Tenuta dello Scompiglio di Lucca. Sul finire del 2013, il duo è stato invitato dall’azienda «A Glass Brand» a prendere parte a un programma di riprogettazione dello spazio in Queretaro (Messico). Ha quindi rappresentato l’Italia alla Biennale del Sudamerica 2014-2015 IGAV – Bienal Fin del Mundo, esponendo in Argentina e Cile. Gli Afterall sono vincitori del Premio Celeste 2012 (Premio del Curatore), vincitori del bando SOMA Summer 2014, residenza internazionale per artisti visivi in Città del Messico (Messico), selezionati dalla giuria critica del Social Contract 2017, finalisti del Talent Prize 2016, Premio Optima 2016, Blumm Prize 2013 e Premio Fondazione Fabbri 2012. Segnalati dalla giuria del concorso «MACRO Artists in residence» e selezionati dal ICI di New York per il Curatorial Intensive Symposium: Mexico City e nel 2017 dai curatori del programma YCR della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la mostra finale “A house, halfway”. Trentamillesimidisecondo è la performance-installazione ospitata negli spazi di Ago Modena Fabbriche Culturali a cura di Lorenzo Respi per con Fondazione Modena Arti Visive. www.afterallduo.wordpress.com 

LINK PER LA DONAZIONE € 600,00

“Dedico quest’opera a TANA, per due elementi essenziali: uno per la natura che serpeggia in chi l’ha creato, l’altro per l’edificio che ci ha accolti a confronto, per parlare e fare arte”. Disegno su foglio orizzontale dove il carbone diviene espressione volumetrica e segno 1, il volume è l’artificio dell’uomo e il segno la vocazione della natura.

Marisa Albanese vive e lavora a Napoli dove, dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Napoli si è laureata in Lettere Moderne all’Università “Federico II”. Da alcuni anni si dedica anche alla didattica sperimentale e realizza progetti e workshop con gruppi di ragazzi che vivono in aree a rischio. La poetica di Marisa Albanese, da sempre legata a temi quali la stratificazione, dislocazione dello sguardo, i flussi di energia, gli spostamenti degli uomini e il movimento delle idee su geografie che sono fisiche ma soprattutto interiori, si è da qualche anno incentrata sulla “questione” immigrazione e sulle domande e le tensioni che la presenza dell’“altro” produce nelle nostre culture e nella nostra società. Temi evidenti anche nelle sue più recenti installazioni tra le quali Le storie del vento, Mare chiuso e il ciclo Corpus Comune, strutturate in un comporsi di sculture, videoproiezioni e disegni, come nella sua installazione Site-specific, Una delle storie realizzata per il T.A.NA. Terranova Arte Natura 2018 o nei suoi workshop con persone migranti sull’Isola di Lampedusa e negli Hot spot della Campania che hanno portato alla realizzazione del volume Quaderno di Lampedusa (postmedia books, 2018). Sue opere sono nelle maggiori collezioni private italiane ed estere e in numerose istituzioni pubbliche anche della sua città, tra queste, il Museo MADRE, il Museo Nazionale di Capodimonte, il Museo del ’900 a Castel Sant’Elmo, il Pio Monte della Misericordia e la Metropolitana dell’Arte (stazione “Quattro Giornate”). Sito: www.marisaalbanese.com

Michele Attianese (1976) frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studia pittura ed incisione; in seguito, si laurea in Architettura presso l’Università Federico II. Dal 2003 inizia l’attività di pittore ed illustratore servendosi di diversi mezzi espressivi, con una precisa volontà di fondere generi e temi diversi. È allievo di Riccardo Dalisi, col quale sperimenta l’esperienza dei laboratori aperti alla ricerca teorica e alla sperimentazione sul campo, intrecciando diversi linguaggi espressivi.

LINK PER LA DONAZIONE €300

ANOMALIA GENETICA È UN’ALTERAZIONE DELLA STRUTTURA MOLECOLARE DI UNA DELLE BASI AZOTATE”.

Luigi Auriemma, Napoli, 1961. Artista e poeta. Fondatore e coordinatore della rivista d’arte “LEONARDA”. Dal 1988 ad oggi ha partecipato a numerose esposizioni personali e collet-tive tra le più importanti ricordiamo: “Da una trifora sul cortile dell’attualità”, Area24space (Napoli), “Corpus Carsico”, Certosa di San Gia-como (Capri), “Per-formare una collezione”, Museo MADRE (Napoli), “Cryptica”, Museo del Sottosuolo (Napoli), “D_I_O_GENE”, MANN (Mu-seo Archeologico Nazionale di Napoli), “FRIENDS”,  galleria dirarte 2.0 (Ca-serta), performance con il filosofo Carmine Castoro al CAMUSAC (Cassi-no), “lo dovevi fare anche tu”, rassegna video (Napoli), “Paleocontempo-ranea”, Basilica di San Gennaro extra moenia (Napoli), “C_END_RE” al Museo del Sottosuolo (Napoli),“Collezione Permanente 1” a cura di Bruno Corà al CAMUSAC (Cassino Museo Arte Contemporanea), “è_cri_t” ai  Magazzini Pescatore Arte Contemporanea  (Benevento), “Tema affidato all’altrui capacità di interpretare o indovinare” allo Studio d’arte Casa-grande (Roma), “ENIGMA” nella galleria “L’Opificio” (Benevento), “RI-TRATTI” nella galleria “Arco di Rab” (Roma), “Trilogia”nella galleria d’arte moderna di Cento (Ferrara), “Opera morta” nella galleria “Piano Nobile” (Perugia) e  “Ipotesi arte giovane” Flash Art Milano. Sue opere sono inseri-te in collezioni pubbliche e private. Ha pubblicato articoli per le riviste Art a part of culture e Lobodilattice. Sue poesie sono state pubblicate in varie riviste come “Match”, “Leonar-da”, “Eco”, “Starter”. Suoi testi poetici figurano in vari cataloghi d’arte.

LINK PER LA DONAZIONE €600

Luciano Basagni descrive così l’opera: “Nel contesto di una città dalla struttura ben definita, con un panorama storico sociale di un’identità unica e originale, si innestano tracce di una geometria urbana che sembrano voler capovolgere e cancellare la cultura identitaria della stessa”.

Nasce a Napoli il 19 novembre 1954, frequenta il Liceo Artistico e L’Accademia di Belle Arti, sez. Decorazione, di Napoli. Nel corso degli anni la sua matrice pittorica si trasferisce nei lavori personali di fotografia, rivolgendo la sua attenzione sempre ai fenomeni sociali del quotidiano. In seguito, professionalmente, sarà attratto dalla riproduzione delle opere d’arte sia per fini editoriali sia per una rivisitazione personale attraverso cui tende ad evidenziare sì l’opera ma anche “l’uomo” artista. Dal 1978 e fino al 2020, è fotografo presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli per gli interventi sul territorio, la documentazione e catalogazione dei beni con la realizzazione di numerose pubblicazioni. Dal 1992 coordina l’attività del Laboratorio Fotografico della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli (che sarà poi Direzione Regionale Musei Campania). Nell’ambito della Soprintendenza per il Polo Museale Napoletano, dal 2006 coordina l’attività di informatizzazione del patrimonio fotografico esistente presso l’Archivio.

LINK PER LA DONAZIONE €500

Antonio Biasiucci nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961. Nel 1980 si trasferisce a Napoli, dove comincia un lavoro sugli spazi delle periferie urbane e contemporaneamente una ricerca sulla memoria personale, fotografando riti, ambienti e persone del paese nativo. Nel 1984 inizia una collaborazione con l’Osservatorio vesuviano, svolgendo un ampio lavoro sui vulcani attivi in Italia. Nel 1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, anno della sua scomparsa. Fin dagli inizi la sua ricerca si radica nei temi della cultura del Sud e si trasforma, in anni recenti, in un viaggio dentro gli elementi primari dell’esistenza. Ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali, ha collaborato inoltre a diversi progetti editoriali e ha partecipato a importanti iniziative culturali di carattere sociale. Biasiucci è stato invitato fra gli artisti del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2015. E’ docente di “Fotografia come linguaggio artistico” presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2012 fonda il “LAB/per un laboratorio irregolare” come azione di volontariato sociale.

Sito: www.antoniobiasiucci.it

LINK PER LA DONAZIONE € 2.400,00

Andrea Biffi, pittore, scultore, designer e poeta, nato a Bari nel 1943, si è diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte di Bari. Già docente di Disegno e Storia dell’Arte nei Licei, dal 1977 vive e opera a Corigliano Calabro (CS). Ha partecipato a rassegne Nazionali ed Internazionali, ha esposto in gallerie private e istituzioni pubbliche e vanta, oltre a numerose presenze museali, tantissimi, importanti premi e attestati di merito. E’ annoverato sui più importanti libri d’arte, cataloghi e riviste specializzate. Alla sua arte si sono interessati importanti critici: Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi, Pietro Marino, Franco Santamato, Vito Cracas, Donat Conenna, Mario Massoni, Pierfranco Bruni, Pasquale De Marco, Mario Vicino, Vito Modesto, Gustavo Delgado, Vincenzo Napolillo, Calogero Cordaro, Teodolinda Coltellaro, Silvia Rebecchi, Paolo Levi, Alfredo Bruni, Sandro Serradifalco, Giulia Fresca, Luigi Tallarico, Salvatore Bugliaro, Pieremilio Acri, Franco Fusca, Tonino Guerriero, E. Moro, Franco Tralli, Matteo Di Giorgio, Bonifacio Silvestri, Alfonso Caravetta, Franco Filareto, Enzo Viteritti, Giuseppe Salerno, Roberto Sottile, Giovanni Morello ed altri. Tra le mostre personali e collettive ricordiamo: 1977 – Inghilterra – International Drawing Biennale Cleveland; 1982, 1983, 2013 – Bari – Expo Arte; 1982 – Oria (BR) Castello Svevo; 1983 – Canada – Art Expo Dallas – Texas U.S.A.; 1966 – Roma – “Centro Elis”; 1983, 1989, 1991 – Roma – Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari (EUR); 1998 – Recanati – Centro Studi Leopardiani; 1998 – Mesola (FE) – Castello Estense; 2001 – San Demetrio Corone (CS) – I Biennale d’Arte Contemporanea; 2002 – Taranto – Quadriennale – Castello Aragonese; 2002 – Messina – Facoltà di Scienze (Università); 2003 – L’Aquila – Museo Nazionale della Marsica; 2005 – Corigliano Calabro (CS) – Castello Ducale Eco Evento “Spiritual Brittius” collegato alla mostra “Movimento/movimenti” della 50° esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia; 2006 – Roma – Galleria L’Agostiniana – Biennale d’Arte Internazionale; 2009 – Bari – Sala Murat; 2009 – Corigliano Calabro (CS) – Castello Ducale – Realise di Cultura ed Arte Contemporanea; 2010 – Cosenza – Pinacoteca S. Chiara; 2011 – Acri (CS) – Palazzo Sanseverino; 2011 – Rende (CS) – Museo del Presente; 2011 – Cosenza – Palazzo Arnone (Galleria d’Arte Nazionale); 2011 – San Demetrio Corone (CS) – VI Biennale d’Arte Contemporanea “Magna Grecia”; 2012 – Bari – Fortino S. Antonio; 2013 – Fabriano – Pinacoteca Molajoli; 2013 – Bari – Santa Teresa dei Maschi; 2013 – Castrovillari (CS) – Castello Aragonese; 2014/2015 – Corigliano Calabro (CS) – Castello Ducale; 2015 Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide – Cassano all’ Ionio (CS). www.andreabiffi.eu

LINK PER LA DONAZIONE €500

IN VITRO

Nell’estate del 2012 mi trovavo in Alsazia. Ho scoperto questo spazio guidato dal racconto di una famiglia di origine ebraica. In questa fabbrica, apparsami come un gigantesco edificio in rovina, gli ebrei internati sotto il nazi-fascismo lavoravano fino alla morte. Nessuno sa più nulla di questo luogo. Il velo di oblio che è caduto su di esso annulla la certezza che esso sia realmente esistito. E’ ancor meno sicuro che sia questo il luogo di cui parlava il racconto. Dentro l’immenso spazio, il mio corpo si è sentito sempre più spinto verso i suoi vetri. Simili alle grandi vetrate di una cattedrale gotica, da cui la luce filtrava come emanazione divina, queste finestre risultavano a un tempo più avvicinabili e a portata di corpo. Come la loro prossimità si faceva più fisica, lo sguardo vi entrava più dentro. Se un “fuori” c’era, lo percepivo a frammenti: quasi fossero squarci di qualche vecchia albumina, o di paesaggi pittorici ottocenteschi qua e là ritagliati ed apposti. Nel frattempo, altra vita si manifestava nei vetri. Come raggi X della primissima ora, si dischiudevano altre forme della cui natura o intenzione, benigna o maligna, non mi è dato dire (l’eccezionale scoperta dei raggi X si deve ad un medico bavarese, che, in una notte del novembre 1895, si accorse che un foglio di carta su cui era stata scritta la lettera “A” con una soluzione di platino cianuro di bario brillava di luce, emessa da raggi invisibili provenienti da un tubo a vuoto; per lunghi anni, prima dell’invenzione di uno schermo al piombo introdotto come protezione, chi si esponeva a quei raggi pur utilizzati per scopi medici moriva ustionato o di cancro). Cosa ci fosse nei vetri stento tutt’ora a dirlo. Se fossero creature del passato che gettano la loro luce sul presente o il contrario. Frammenti di memoria dissepolta o schegge di un qualche futuro. Di tutto questo non sono sicuro. So che il mio occhio, il mio corpo, la mia esperienza psichica ne hanno registrato il balenare improvviso. Forse esistevano lì da sempre, o da un momento preciso in poi, forse non esistevano, forse esisteranno. E’ persino possibile che siano fra noi. Le ho viste ricomporsi per un qualche attimo in sequenze di tavole illuminate, da una qualche luce oppure da se stesse. Qui non so dire fossi un medico di due secoli fa, che stende le radiografie nel suo studio per analizzarle, o un collezionista di fronte alla stesa delle sue lastre fotografiche vitree. Di tutto questo è forse pericoloso parlare. So anche che, fino ad oggi, questo lavoro non l’avevo più riguardato. Non mi è dato sapere se adesso, nel 2020, questo edificio sia ancora in piedi.

Mi muovo in un territorio al confine fra video, fotografia, installazione e performance. La mia ricerca indaga la condizione provvisoria e ambigua della memoria e la precarietà dell’esistente. Questa pratica, spesso di natura partecipativa e relazionale, problematizza il confine tra realtà e rappresentazione e pone al centro della ricerca l’enigmaticità dello spazio e l’indefinitezza dei corpi che lo abitano.  www.canelles.org 

LINK PER LA DONAZIONE €600

Gianluca Capozzi è nato ad Avellino, Italia, nel 1973. Studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, e alla Facoltà di Belle Arti di Granada , Spagna. Tra i finalisti del 14° Premio Cairo” curato da Luca Beatrice, Palazzo della Permanente, Milano; Premio Termoli Galleria Civica Arte Contemporanea, Termoli, Italia. “Premio Lissone” Mac, Lissone, Italia; “Premio Celeste” curato da Julia Draganovic, Gabi Scardi, Brodbeck Foundation, Catania; “Banca Profilo”, La Permanente, Milano; Due edizioni del premio “Seat Pagine Bianche″ curato da Teresa Macrì e lo storico premio “Michetti” Michetti Foundation, Francavilla al Mare, Italia.

www.capozzigianluca.blogspot.it

LINK PER LA DONAZIONE €600

Il gioco si basa su un uso di determinate immagini del bosco con una certa interpretazione della realtà dando valore e significato a queste grafie quali immagini di un’avvenuta trasfigurazione per tentare di comprendere così il fatto come elemento della vita naturale”.

Laura Cristinzio è nata a Monteroduni (IS), vive a Ercolano e lavora a Napoli. Dal 1970 svolge attività artistica. Già docente di ruolo per discipline pittoriche presso il liceo artistico di Salerno, Aversa e Napoli. La sua opera diventa “il racconto” di come dalla tradizione dell’arte concettuale si possa giungere alla contemporaneità di una polivalenza di espressioni. Il linguaggio che apparentemente può apparire freddo per l’utilizzo delle materie industriali non è privo di passionalità che si rivela e scaturisce da un sentire colmo d’intense emozioni  ispirate dalla natura, dai luoghi carichi di storia, dal riscoprire, dal percorrere, dal rivivere per scandire ed esaltare  il rapporto antico-contemporaneo. www.lauracristinzio.com

LINK PER LA DONAZIONE €800

Dono una Cartella “Antropocene” delle 30 pubblicate nel 2020 ognuna delle quali contiene 2 fotolito digitali con interventi a mano e una pergamena con uno scritto di Michelangelo Giovinale ed. Gutenberg. Mi è sembrato il dono giusto perchè in questo ultimo periodo col mio lavoro affronto proprio le problematiche ambientali.

Scultrice. Lega il suo pensiero alla materia in un umanesimo profondamente radicato che lega insieme passato, presente e futuro, storia e cronaca, invenzione e realtà sociale. Svolge la sua attività artistica partecipando a mostre e rassegne in Italia e all’estero.  “Racconta” del rapporto dell’uomo con la natura inserendo nelle opere elementi naturali e riutilizzando materiali non comuni nel lavoro plastico. Con la serie di lavori per Seven  la materia grumosa delle opere precedenti lascia il posto ad una ricerca di leggerezza e trasparenza, un recupero di antica manualità che mette insieme il ferro della struttura con la stoffa cucita e tesa e le aggiunte successive con materiali di uso comune, frammenti, oggetti, cose … un recupero del disegno che nelle stratificazioni successive acquisisce spessore e senso… anche le riflessioni si aprono a nuovi spunti, considerazioni sul sociale e sull’ambiente, sulla funzione dell’arte che non può che essere stimolo per nuovi pensieri e nuove idee, per una consapevolezza maggiore del ruolo che ognuno ha nella costruzione del mondo in cui viviamo. Ha lavorato con il Duo artistico Laloba e attualmente collabora al collettivo artistico Se Dici Mani. Vive e lavora fra Napoli e Sarno (SA). www.annacrescenzi.com  

LINK PER LA DONAZIONE €400

Angelo Casciello nasce a Scafati (Salerno) nel 1957. E’ professore all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1977 inaugura la prima mostra personale al Centro Sud Art di Scafati (Salerno). Nel 1979 tiene a Napoli una mostra personale alla Galleria Lucio Amelio nell’ambito della Rassegna della Nuova Creatività del Mezzogiorno. Si impone sulla scena nazionale e internazionale dal 1986, viene segnalato come Uno dei migliori artisti dell’anno, dalla rivista “Arte”, Ed. Mondadori, Milano. Nel 1993 Vince il XXXIII Premio Suzzara, nel 1998 partecipa alla IX Biennale Internazionale di Scultura Città di Carrara, Carrara. Nel 1999 è segnalato come Uno dei magnifici 5 del 1998, da Il Giornale dell’Arte, Ed. U. Allemandi, Torino, e come Uno dei migliori artisti degli ultimi 40 anni, dalla rivista Flash Art, G. Politi Editore, Milano. Tra il 2017 e il 2018 per 12 mesi installa delle grandi sculture ambientali nel Parco Archeologico di Pompei, in occasione della mostra “Casciello. Pompei”. Sito: www.angelocasciello.it

LINK PER LA DONAZIONE €600

Franz Cerami è nato a Napoli, dove vive, nel 1963. Dal 2011 insegna Retorica e Digital Storytelling dei Beni Culturali presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Dal 1997 al 2000 è stato direttore artistico del Monumedia Festival – Multimedia e Beni Culturali di Napoli. Nel 1994 è stato nominato direttore di Corto Circuito, festival di brevi comunicazioni audiovisive. Il connubio tra percorso artistico e tecnologia è il punto focale delle sue opere; utilizza una tecnica mista che intreccia pittura classica, pittura digitale e videomapping. Negli ultimi anni ha realizzato grandi pitture murali digitali in musei come il Madre di Napoli, il Teatro dell’Opera di Yerevan, il Castel dell’Ovo di Napoli e negli spazi urbani e periferici di città come Napoli, Yerevan, San Paolo, dove nel 2020 è stato autore dell’installazione Remix Portraits per Idalia Brasil e dove ha esposto 20 opere su carta. Sito: www.franzcerami.com

LINK PER LA DONAZIONE €800

Mary Cinque segue i corsi di pittura e decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, prima, e quella di Brera, poi. Nel 2006 una permanenza di tre mesi tra Philadelphia e New York (e una parentesi come art assistant di Jennifer Blazina, docente alla Drexel University) influenza fortemente il suo lavoro. Nel 2010 partecipa al workshop “Capturing the elusive here” tenuto dall’artista ispano-americano Isidro Blasco presso AreaOdeon a Monza e alla mostra Eruption presso la White box gallery di New York. Espone alla 54° Biennale d’arte diVenezia. Nel 2012 è segnalata dalla professoressa Ada Patrizia Fiorillo al Premio Bice Bugatti – Giovanni Segantini.

E’ tra i finalisti del concorso Centro-Periferia 2014 di Federculture. La sua opera “Salon d’automne” è presente nel Museo di arte ambientale di Giffoni Sei Casali. Nel 2014 ha collaborato, con il collettivo olandese Company New Heroes, al progetto europeo Seismic sull’innovazione urbana e allo European Youth Exchange Babel a Turku (Finlandia). Dal 2017 al 2019 vive a Londra, soggiorno che influenza molto il suo lavoro. Dal 2019 è rappresentata dalla Palue Galerie di Pontresina e da Art1307, associazione, quest’ultima, che la porta ad esporre più volte a Los Angeles,

altra città la cui popolazione si ritrova da allora in molte sue opere. E’ stata l’unica artista italiana tra i 100 artisti selezionati per esporre alla prima The Other Art Fair a Los Angeles a cura di Saatchiart. Attualmente vive e lavora ad Agerola.

LINK PER LA DONAZIONE €400

“Ho scelto di aiutare il TANA perché gli amici e le buone idee vanno sostenute e la scelta dell’opera è in relazione al contesto del TANA, ossia simbiosi tra la natura e l’intervento dell’uomo attraverso la “manipolazione” degli elementi della natura circostante. Affinché l’intervento dell’uomo possa ritornare ad essere in armonia con la natura come lo sono ancora oggi i templi dell’antica Grecia sulle nostre coste: la natura come bellezza Informale e Primordiale e la geometria come bellezza Intellettiva e Generatrice, o meglio, come bellezza generata dalla natura stessa”.

Ugo Cordasco nasce, vive e lavora a Sarno (SA). Laureato in architettura con Nicola Pagliara e specializzato in disegno industriale con Riccardo Dalisi, attualmente docente di Storia dell’Arte al Liceo Diaz di Ottaviano (NA). Dopo venti anni di libera professione e diverse esperienze da designer, dal 2008 approda alla scultura per una forte necessità interiore. La libertà con cui ci si confronta grazie ad essa non ha paragoni e neanche sull’incertezza del risultato finale, sempre inaspettato e sorprendente. Lavorare la materia è un po’ come entrare dentro di essa, esplorarla per scoprirne i suoi lati “oscuri”.  “La scultura è la struttura delle proprie emozioni, con la possibilità che possa evocare anche altro da se stessa, intercettando l’immaginario di ognuno di noi in maniera differente”.

www.ugocordascoscultore.it

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Luca Dalisi (Napoli 1969), illustratore/fumettista/narratore, firma illustrazioni e graphic novel per “La Lettura” (supplemento de “Il Corriere della Sera”). È autore de La polvere dei miei stivali – Vita e morte di Pat Garrett sceriffo e Billy The Kid poeta (Lavieri, 2011); Refusenik (Il Grifo, 2009); Da Silly Cowboy (Le Nuvole, 2005) e, con Gabriele Frasca, Il fermo volere, romanzo visivo con illustrazioni a fronte (edizioni D’If, 2004). Ha realizzato copertine e illustrato libri (soprattutto per bambini e ragazzi), tra i quali La bibliotecaria (Fanucci, 2009), La strana storia del pesciolino rosso… (L’Isola dei Ragazzi, 2004), Battista pellicano ecologista (L’Isola dei Ragazzi, 2003), Pomigliano, il galeone (Massa, 2004). Come grafico cura l’immagine del Centro territoriale Mammut di Scampia, della rivista “Il Barrito del Mammut” e del gruppo rock Tunnel Fx (The Acrobat, 2012; Missing over you, 2009). Con il fumetto Ollip, un polpo extraterrestre che vuole salvare la Terra dai rifiuti, ha vinto nel 2014 il Premio Happy Earth Day, organizzato dal TANA e Artstudio’93.

LINK PER LA DONAZIONE €150cad

Riccardo Dalisi (Potenza 1931), fino al 2007 ha ricoperto la cattedra di Progettazione Architettonica presso la facoltà di Architettura dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Presso la stessa facoltà è stato direttore e docente della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale. Negli anni Settanta, assieme a Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi e altri, è stato tra i fondatori della Global Tools, contro-scuola di architettura e design che riuniva i gruppi e le persone che in Italia coprivano l’area più avanzata della cosiddetta “architettura radicale” intorno alle riviste “Casabella” e “Spazio e società”. Le opere nate in quegli anni fanno oggi parte delle collezioni permanenti del Centre Pompidou di Parigi, del Frac Centre di Orléans e del museo Madre di Napoli. Da sempre impegnato nel sociale (con i bambini del Rione Traiano, con gli anziani della Casa del Popolo di Ponticelli negli anni ’70 e, negli ultimi anni, l’impegno con i giovani del Rione Sanità di Napoli, del Centro territoriale Il Mammuth di Scampia e dell’Istituto penale per i minorenni di Nisida), ha unito ricerca e didattica nel campo dell’architettura e del design accostandosi sempre più all’espressione artistica come via regia della sua vita. Nella sua ricerca espressiva, che spazia nel mitico, nell’arcaico, nel sacro, i materiali poveri (ferro, rame, ottone) sono impiegati con amorevole manualità artigiana. Nel 1981 ha vinto il premio Compasso d’Oro per la ricerca sulla caffettiera napoletana. www.riccardodalisi.it

LINK PER LA DONAZIONE € 1.500,00

In “Sospeso”, si ricrea la fluidificazione dell’energia materica. Gli oggetti acquisiscono le sembianze di simulacri che richiamano la fatica dei ritmi della vita, nel groviglio delle rugose radici e sono capaci di comunicare”.

Pina Della Rossa, Napoli 1961.  E’ attiva sulla scena dell’Arte dagli anni Ottanta. Si occupa di fotografia, pittura, video e installazioni. La sua ricerca introduce una riflessione metaforica sul rapporto di Identità e Corpo, Materia e Memoria. Artista e Attivista, dal 2010, elabora Progetti per la lotta contro la Violenza, tematiche sociali e urbane. Da ricordare il progetto in progress SEGNI PERMANENTI, con il quale ha realizzato performance, fotografie, video e installazioni, utilizzando la propria immagine e coinvolgendo personalità del mondo dell’arte e della cultura ed intere comunità. Dal suo precedente progetto DOPO LA BATTAGLIA, si assiste al passaggio, sul piano personale, oltre che artistico, dell’animo singolo, per assumere la connotazione di messaggio universale, proprio con il progetto SEGNI PERMANENTI/Volti. L’artista ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Musei e istituzioni nazionali e internazionali. Tra le tante, si  ricordano: quelle al MUSEO MACRO – Roma; BIBLIOTHE Gallery – Rassegna “Signum” – Roma;  PAN – Palazzo delle Arti Napoli; FIERA di Bologna; “FUORI SALONE” – Milano; “EXPO'” di Milano; ARTELIBRO di Bologna; FONDAZIONE Filiberto e Bianca MENNA, Salerno;  FONDAZIONE 107 Torino; MUSEO MADRE di Napoli; MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE di Napoli; MUSEO FILANGIERI-Napoli; TILT ESTETICA – ESPOSIZIONE TRIENNALE DI ARTI VISIVE” – Roma; MAAAC Museo Area Archeologica Arte Contemporanea – Cisternino; PALAZZO FERRARI, Spazi per le Arti e la Cultura, Parabita; PARATISSIMA – THE OTHERS ART FAIR – Torino; UN CASTELLO ALL’ORIZZONTE – Postignano, Perugia; SETUP – Contemporary Art Fair – Bologna; MUSEO MAC3-Caserta; PRIMOPIANOLivingGallery – Lecce; Ex-Carcere Borbonico – Avellino;   MUSEO NAZIONALE di Thebes – Grecia; MUSEO ALLOTROPYA – Antikyra – Grecia; MOBIUS Gallery – Cambridge, Massachusetts-USA;  GAM/Galleria d’Arte moderna-Catania; DEUTSCHES HIRTENMUSEUM – Hersbruck-Germania; SICOF – Fotografia Internazionale di Milano; Galleria SPAZIO88 – Roma; FRANCO RICCARDO ARTI VISIVE-Napoli; Galleria  AREA24 Space-Napoli, che in particolare ne segue gli sviluppi artistici. Le sue opere sono in numerose Collezioni permanenti presso Musei, Archivi e Gallerie di Arte Contemporanea, di diverse città italiane e all’estero, tra cui:  MUSEO MADRE di Napoli, MUSEO NAZIONALE di Thebes, in GRECIA; MUSEO ALLOTROPYA – Antikyra, GRECIA; MAAAC Museo Area Archeologica Arte Contemporanea, Cisternino – Brindisi; Museo CAM Contemporary Art Museum, Casoria – Napoli; Museo MACS  S. Maria Capua Vetere, Caserta; MUSEO di Fotografia “LA VALLE“ – Avellino; MEDITERRANEUM COLLECTION Fotografia, GAM-Catania; Museo MUSEAVV – Nizza; MOBIUS Gallery, Cambridge, Massachusetts, USA; The LONDON BIENNALE – Londra; ART HOTEL GRAN PARADISO, M. Colonna, Sorrento; Galleria SPAZIO UTOPIA, Salerno; TUFANO STUDIOVENTICINQUE, Milano; Galleria F.RICCARDO ARTI VISIVE, Napoli; Galleria AREA24Space, Napoli. Nel 2016 è inserita nell’ATLANTE dell’ARTE CONTEMPORANEA a Napoli e in Campania, a cura di Vincenzo TRIONE – per il progetto di Ricerca e Documentazione del Museo MADRE – Napoli. Ed. Electa. Tra le altre esperienze professionali, si ricorda il lavoro di: Disegnatrice tecnica, presso le imprese nazionali ed internazionali di edilizie Lodigiani – Alosa: Collabora con l’equipe-architetti per la progettazione degli interventi di ricostruzione post-terremoto in Irpinia, per l’ampliamento e la ristrutturazione dell’aerostazione dell’aeroporto di Capodichino – Napoli, per la Linea Tranviaria Rapida LTR in Mergellina – Napoli.  In questo periodo, nasce la sua Ricerca Fotografica “CANTIERI”.  Il lavoro di Grafico Pubblicitario presso l’Ufficio Pragma di Napoli e quello di Progettazione e realizzazione di Scenografie Teatrali in Campania. E’ Docente di Disegno e Storia dell’Arte e di Fotografia e linguaggi multimediali a Napoli. http://www.adrart.it Galleria di riferimento: AREA 24 Space – Via Ferrara, 4 – 80143 – Napoli.

LINK PER LA DONAZIONE €800

Gianfranco De Angelis nasce a Napoli nel 1974. Nel 1993 Consegue il diploma di maturità artistica presso il Liceo Artistico Statale di Napoli e comincia immediatamente un percorso lavorativo dapprima come grafico pubblicitario e poi in seguito specializzandosi in grafica editoriale. Lavoro che ancora oggi continua grazie anche allo studio da lui fondato (Curvilinee) che annovera come clienti editori come RCS, Rizzoli Education, Edizioni Simone, Edises, Eli, La spigha ect. Parallelamente inizia una ricerca pittorica dal titolo “Bianco sporco”. Nel 2008 cura il progetto grafico e le illustrazioni del romanzo “L’uomo avanzato” di Mariano Bàino, edizioni Le Lettere. È tra i selezionati del “Giallo di Napoli” evento artistico tenutosi a Napoli dal 5 dicembre 2008 al 12 gennaio 2009, nell’ambito della programmazione correlata al “Forum delle Culture” che si terrà appunto a Napoli nel 2013. Viene inserito come installazione permanente presso la metropolitana di Napoli nel circuito delle stazioni dell’arte nella fermata di Scampia con l’opera “I can’t catch you”. Nel 2019 Nell’occasione del premio Arte Cairo espone a Palazzo Reale di Milano e vince la targa d’oro nella sezione grafica con l’opera “Save Our Souls”. 2020 Presso la galleria “spazio Nea” di Napoli, presenta la sua ricerca “The sky inside us”. Vive e lavora a Napoli.

LINK PER LA DONAZIONE €600

Antonio De Filippis nasce a Taranto nel 1946. Si trasferisce nel 1954 a Napoli, e successivamente Milano dove vive e lavora. Nel capoluogo partenopeo compie i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti che, nel 1967, gli assegna il premio del Ministero della Pubblica Istruzione per la Scultura. Risalgono al 1968 le sue prime partecipazioni a mostre. Nel 1995 fonda con gli artisti Castaldo, Rezzuti, Ruotolo e Scolavino l’associazione culturale “Orologio Ad Acqua”, che presenterà alcune esecuzioni multidisciplinari (“Interazioni dimostrative) con l’intervento degli stessi artisti insieme a noti poeti (Frasca, Frixione, Ottonieri) e musicisti (Villa, Asilo poetico). Ciclo che si conclude, nel marzo del 1999, con una mostra-evento “Viaggiatori senza bagaglio” tenutasi presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa in Portici e presentata dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli e Provincia, dagli Incontri Internazionali d’Arte di Roma, curata da Achille Bonito Oliva. Nel 2000 per il crescente interesse per i temi dell’ambiente, nella sua produzione si palesano contenuti dalla forte caratterizzazione ecologica (About Ecology) che si materializzano nella creazione d’installazioni che, per la prima volta, vedono la presenza del video nel suo percorso artistico.

LINK PER LA DONAZIONE €1800

L’opera in questione fa parte del ciclo su Leonardo. Negli anni l’artista si è sempre dedicato allo studio delle opere e della vita di Leonardo da Vinci realizzando un vasto numero di opere a Lui ispirate nelle quali De Tora manifesta la volontà di ricordare il grande artista nella sua poliedricità (come artista, come scienziato e come scrittore).

Gianni De Tora nasce a Caserta ma Napoli sarà la sua città di adozione. Formatosi negli anni ’60, dopo studi accademici, svolge attività di docente. E’ tra i fondatori del gruppo Geometria e Ricerca. Dopo alcune esperienze a Parigi e Londra, nel 1973 con la Galleria “Numero” di Fiamma Vigo espone in mostre personali e nelle Fiere d’arte di Roma, Bologna, Dusseldorf e Basilea. Nel 1975 indaga le strutture riflesse che espone alla X Quadriennale d’Arte di Roma. Dal  ’79 all ’81 studia le relazioni tra opera ed ambiente. Partecipa a numerose mostre collettive, alternando altrettante importanti personali in Italia e all’estero. Dopo la sua morte nel 2007 sono stati organizzati numerosi eventi a lui dedicati tra cui nel 2013/2014 la grande concepit/exibition ”Territorio Indeterminato” svoltasi tra le città di Napoli, Caserta, Benevento e Roma. Inoltre sue opere sono presenti al Museo del Novecento a Castel S.Elmo – Napoli (2010), presso l’Università Luigi Vanvitelli Dipartimento di Lettere e Beni Culturali (S.Maria Capua Vetere- Ce) ed al Museo Madre di Napoli. Sue opere sono inoltre presenti in numerosi Musei e istituzioni italiane e straniere.

Della sua opera si sono interessati i maggiori critici italiani e stranieri.

Sito ufficiale : www.giannidetora.org – sito archivio: www.giannidetora.it

LINK PER LA DONAZIONE €1300

Quest’opera fa parte del progetto ‘ConverSazioni’ andato in mostra nel 2015 presso le sale delle carceri del Castel dell’Ovo.  In particolare su quest’immagine: Le parole hanno un potere, possono proteggere e noi chiusi come in un mandala, una mandorla sacra. Possono penetrare fin dentro il midollo del corpo e aprire un varco”.

Giorgia Di Lorenzo nasce a Napoli nel 1981. Artista autodidatta, ha affiancato al lavoro di archeologa le attività di counselor professional, realizzando diversi progetti educativi nelle scuole e nel campo del sociale. All’attivo si ricordano mostre personali (2009 Comune di Trapani  Palazzo Cavarretta; 2012 Comune di Napoli Complesso Monumentale  di San Severo al Pendino; 2015 Castel dell’Ovo- sale delle carceri;  2016 Site-specific nell’Abbazia di S.Lupo e Zosimo,  i Morticelli – Benevento; 2017 Castel dell’Ovo sale delle terrazze,  2018 Galleria Fiorillo Napoli, 2020-21 Museo Provinciale Campano  di Capua ) e collettive (2013/2014 finalisti Concorso BuenosAires  Galleria OpenArt Milano; 2014 concorso La Quadrata galleria Arte  Livorno; 2015 Tribunale di Torre Annunziata e Giudice di Pace di  Sorrento, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne,  2018 Legal Consulting Service). E’ stata selezionata per partecipare a residenze artistiche (Otranto con Carlo Toma ed.; Palermo Officine Alab). La ricerca pittorica, prima con la tecnica ad olio e poi con diversi mezzi, è andata di pari passo con la formazione archeologica, i progetti nel sociale e le esplorazioni artistiche del corpo con anni di sperimentazioni nel teatro-danza con il collettivo Azzurro solfato.  Ha realizzato le illustrazioni di albi (Voglio essere Megattera, Marotta&Cafiero ed.; il Trattore Volante, L’incanto delle Sirene Pacilli ed.), e con l’Associazione di Promozione Sociale Storie a Manovella, di cui è cofondatrice, si occupa di laboratori artistici e narrativi rivolti a bambini. 

www.giorgiadilorenzo.net  

Fabio Donato ama definirsi fotoreporter della cultura; lavoro che svolge principalmente a Napoli, ma con viaggi, anche molto lunghi, in ogni angolo del mondo. Dal 1994 è docente di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Esposizioni personali e collettive dal 1970 ad oggi a Milano, Napoli, Venezia, Monaco, Toronto, La Havana, New York, San Paolo del Brasile, Pechino, Palermo, Bilbao, Salisburgo, San Francisco, Capri, Nizza, Firenze, Lisbona, Belgrado, San Pietroburgo, Reggio Emilia, Roma. Alcune sue opere sono conservate in collezioni museali in Italia, Messico, Francia, Brasile, Cina.

LINK PER LA DONAZIONE €2000

Salvatore Emblema nasce nel 1929 a Terzigno in provincia di Napoli, alle falde del Vesuvio. Ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Fin da giovanissimo si dedica alla pittura ispirato dalla natura che lo circonda, e pronto a carpirne l’essenza: utilizza, infatti, tutti gli elementi naturali per produrre colori ed atmosfere particolari. La sua storia è caratterizzata da una serie di eventi così unici da farne il grande maestro che poi diventerà. Nel 1955 arriva a New York e qui conosce Rothko e Pollock. Rimane affascinato dal colore trasparente ed asciutto di Rothko e con sua grande sorpresa scopre che il maestro era stato ispirato dagli affreschi di Pompei. Incredibile, ma conoscerà l’arte pompeiana proprio a New York, al Metropolitan Museum. Altro grande incontro determinante per la sua formazione artistica, sarà quello col critico d’arte Giulio Carlo Argan, che gli viene presentato a New York e che gli consiglia di “far vivere lo spazio dietro la tela”. Così comincia il felice periodo pittorico della “detessitura”, che unita all’unicità dei colori eviscerati direttamente dalla sua terra amata, fa di Emblema il grande maestro che conosciamo.  Sito: www.salvatoreemblema.it

Interrotti gli studi universitari di Scienze Naturali per dedicarsi esclusivamente al disegno e alla pittura, Sergio Fermariello (Napoli, 1961) inizialmente recupera il lessico visivo familiare, nel tentativo di catturare il tempo e la memoria. Verso la metà degli anni Ottanta il disegno tende a immagini sgranate, perde la messa a fuoco sull’oggetto, liquida le sue intime narrazioni con un lavoro forzato di blow-up, rendendo “la forma invisivile e vuoto il contenuto”, come dichiara l’artista. Ciò che rimane è un segno ripetuto, ostinato nella sua fissazione, che continua a graffiare la carta per inerzia e da cui emergerà il guerriero, icona che accompagnerà il lavoro di Fermariello fino alle opere più recenti, tra cui Guerrieri-scrittura (2017), entrato nella collezione del museo Madre di Napoli. Sito: www.sergiofermariello.it

LINK PER LA DONAZIONE €600 cad

L’artista in questa opera dialoga con la letteratura fiabesca partendo dal saggio “Il circo nell’arte” di Arianna di Genova e tornando a meditare sul suo piccolo progetto espositivo Sideshow (Bologna, Ghetto ebraico, 2019), attraversa l’universo del circo e dei freak show: spettacoli secondari, marginali che si associano a un circo, un luna park, una fiera o altre attrazioni.

Mauro Kronstadiano Fiore, nato a Caserta nel 1972, vive e lavora a Bologna. Inizia l’attività artistica in età adolescenziale dopo aver frequentato lo studio del maestro Giovanni Tariello, quello di Paolo Ventriglia e il gruppo Potlatch (attività di teatro-musica). Conosce il grande regista e maestro umile del Teatro Off Gennaro Vitiello, il primo a credere nelle sue potenzialità creative. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte di S. Leucio (Ce), dove di particolare importanza per la sua formazione è stato l’insegnamento di disegno del maestro Bruno Donzelli. Frequenta, in seguito, il corso di laurea in Conserva-zione dei Beni Culturali presso la II Università degli Studi di Napoli.

Nel 2009 incontra il gallerista Antonio Rossi (Galleria Studio Legale), che ne segue l’attività e lo esorta a dare un’ulteriore svolta alla sua ricerca. Dalla fine del 2014 ha inizio la collaborazione con Tiziana De Tora (Artstudio ‘93), a Napoli, e con la Ufofabrik Contemporary Art Gallery di Moena (Trento), che lo coinvolge in diverse fiere d’arte contemporanea in Italia e all’estero.  Sceglie, intanto, sempre più frequentemente, la carta come supporto per le sue opere.  Nel 2016 partecipa alla mostra “ALTERA-ZIONI, paradossi, mutazioni, visioni” (Spazio SENSI linguaggi creativi, Pompei) a cura di Franco Cipriano. Dal 2020 la sua ricerca approfondisce il tema del rapporto tra teatro e arti visive. Sito ufficiale: www.maurokronstadiano.com

LINK PER LA DONAZIONE €200

Vincenzo Frattini (Salerno, 1978). Si diploma in Pittura nel 2006 all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove frequenta il corso sperimentale “Quartapittura” coordinato dal maestro Ninì Sgambati. Dal 2002 partecipa a diverse mostre collettive e premi. La sua ricerca spazia dalla scultura al video, fino alle più recenti incursioni nel campo della performance. La pittura rimane il linguaggio a lui più congeniale, facendo del gioco fra cromia e forma il leit motiv delle sue opere, al fine di rintracciare lo scorrere della vita umana e delle emozioni che ne derivano. Tra le sue ultime mostre ricordiamo New Works presso la galleria Tube Culture Hall di Milano e la partecipazione al progetto Musée éclaté-museo senza limiti di Pontecagnano per la realizzazione di una scultura pubblica. Sito : www.vincenzofrattini.it

LINK PER LA DONAZIONE €200

Clara Garesio nasce a Torino dove ha inizio il percorso formativo dalla Civica Scuola d’Arte Ceramica, sotto la guida di W. Corallini. Studia poi la ceramica con illustri maestri a Faenza nodo nevralgico del flusso di idee, esperienze e conoscenze in campo ceramico che percorre l’arte internazionale. Giunge nel ’62 a Napoli dove si confronta con la riscoperta della porcellana a Capodimonte, con un approccio più accurato e controllato alla materia, che la porta a concentrare l’energia vulcanica della precedente fase espressiva in segni e gesti di calibrata efficacia. Per circa quarant’anni affianca all’insegnamento l’esecuzione in proprio di rilievi e pannelli dipinti in ceramica per l’architettura e, in collaborazione col marito, lo scultore Giuseppe Pirozzi, è più volte vincitrice di concorsi nazionali per opere d’arte destinate a spazi pubblici, partecipa a gruppi di progettazione e realizza vetrate artistiche e plastiche ornamentali. Nel 2013 l’Unione Europea acquisisce il suo grande lavoro In women’s hands, che è donato all’ONU e installato nel Palais des Nations di Ginevra, e la sua Imagining In women’s hands, con cui è inaugurata la collezione d’arte contemporanea dell’UE nella sede SEAE di Bruxelles. Del suo lavoro hanno scritto molti prestigiosi critici e storici dell’arte. Sito: www.claragaresio.it

LINK PER LA DONAZIONE €250

Nata a Napoli classe 1980, Valentina Guerra è un’autodidatta forte della tradizione pittorica di

famiglia. Dopo aver sperimentato varie tecniche sin da piccola, dalle matite colorate agli acrilici, si

approccia all’acquerello che diventa il suo ideale mezzo espressivo e negli ultimi anni anche al

collage. La sua ricerca artistica guarda alla forza e alla bellezza del mondo femminile, connesso

agli archetipi arcaici e soprattutto alla sfera naturalistica, cui è indissolubilmente legato. I tratti sono delicati e i colori luminosi, il linguaggio non è mai serrato ma gioca con l’intuizione di chi osserva, volendo dare l’idea di un viaggio in quel non-luogo che è la sfera intima.

Dal 2002 partecipa a numerose collettive in giro per l’Italia ed esposto la sua prima personale nel

2006 a Napoli. Attualmente sta portando in giro il progetto “Matrice” basato sulla ricerca del

femminino sacro. www.valentinaguerra.it 

LINK PER LA DONAZIONE €300

Paolo Levi così descrive il lavoro dell’artista: I lavori di Mana descrivono con efficace intensità espressiva paesaggi dove la natura mostra la sua meraviglia, declinata in fiori di un rosso vivo o nel rigido clima invernale, luoghi reali ma anche luoghi dell’anima, che si manifestano grazie alla significatica coniugazione della luce, del segno e del colore…

Mana Greco nasce a Roma, ha curato scenografie teatrali, allestimenti museali e collaborazioni editoriali. Espone con successo dal 1991 sia in Italia che all’estero. Le sue opere sono custodite in collezioni private musei e alla Galleria Sciortino di Monreale (Pa).

LINK PER LA DONAZIONE €800

Mario Laporta è uno dei fondatori dell’Agenzia fotogiornalistica Kontrolab, che è uno dei maggiori punti di riferimento, a Napoli e nel Meridione d’Italia, per molte testate giornalistiche nazionali ed internazionali.  Nel 1992 inizia una collaborazione con l’agenzia di stampa internazionale REUTERS, per la quale ha documentato avvenimenti nazionali ed internazionali.

Dal 2003 e’ collaboratore fisso per l’agenzia A.F.P. e cordinatore per conto di Agence France Presse dei fotografi del sud Italia.  Da diversi anni è docente all’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Sito: www.kontrolabpress.com

LINK PER LA DONAZIONE €250

Christian Leperino (Napoli 1979), pittore e scultore, nella sua ricerca intreccia al tema del paesaggio urbano la riflessione sul tempo, la memoria, le trasformazioni dei luoghi e i destini degli individui che li abitano. Nelle sue più recenti sculture alterna al modellato il calco, traccia di un corpo vivente, di un oggetto, di un frammento d’arte del passato. Materia che assorbe, custodisce e restituisce storie, forme, umori, in un dialogo tra presenza e assenza, miraggi di bellezza e echi della storia. Sue opere sono presenti in collezioni museali e spazi pubblici. Nel 2018 viene selezionato dalla Redazione di Arte, mensile dell’Editoriale Giorgio Mondadori-Cairo Editore, tra i 20 artisti italiani.  Sito: www.christianleperino.com

LINK PER LA DONAZIONE € 1.400,00

Alessandro Demma così descrive l’opera in questione: In Sintesi è un archivio fisico e concettuale dell’artista, un condensato d’immagini che hanno segnato e continuano a definire la struttura e il pensiero del suo lavoro. Una sintesi, appunto, nel senso sia fisico di azioni e reazioni per ottenere uno o più composti. Un “Teatro Sintetico” che presenta e rappresenta l’essenza passata e presente e le prospettive future del suo lavoro.

Mariangela Levita nasce ad Aversa nel 1972, vive e lavora tra Napoli e Londra. Grazie ad una ricerca sovra linguistica le opere della Levita mirano a creare un rapporto empatico con il pubblico.

Superato il gap della rappresentazione del reale e lo scardinamento dei propri codici linguistici, il medium pittorico nella ricerca della Levita diviene pratica auto-riflessiva, analisi di un codice, meta-pittura che elabora criticamente il rapporto con la tradizione e allo stesso tempo affina gli strumenti per ridefinire il presente di questo medium. L’artista ha esposto in numerosi musei e gallerie in Italia e all’estero tra cui: Museo PECCI, Prato; Museo MADRE, Napoli; SAM Select, Colonia; Castello Di Rivalta, Torino; Palazzo della Permanente, Milano; Spazio Borgogno, Milano; Galleria Comunale, Monfalcone; Raucci/Santamaria Gallery, Napoli; Voice Gallery, Marrakech; FAMA Gallery, Verona. Ha realizzato diverse opere pubbliche permanenti in diversi spazi pubblici e privati. Nel 2019 ha creato un’opera “site specific” temporanea TUTTO Leonardo, per l’Istituto Italiano di Cultura C.M. Lerici, Stoccolma, un “progetto totale” che coniuga in senso lato Leonardo da Vinci e Gio Ponti, che progettò e realizzò la prestigiosa architettura sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma. Sito: www.mariangelalevita.com

LINK PER LA DONAZIONE €1800

L’artista così descrive l’opera: le piante, l’ambiente, il loro radicamento come metafora delle fasi della vita e delle relazioni necessarie per il suo compimento.

Lello Lopez e nato nel 1954 a Pozzuoli nei Campi Flegrei. Dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli ha lavorato con gallerie italiane e straniere. Dal 1986 ha all’attivo numerose partecipazioni a mostre collettive e rassegne internazionali. Delle opere pubbliche realizzate si segnalano l’installazione nella Metropolitana di Napoli – Stazione Piscinola / Scampia nel 2005, la “Scultura per il Parco della Legalità” nel 2008 finanziata dal Ministero dell’Interno, il monumento commemorativo dal titolo “Scala” installato nella P.zza Del Ricordo a Pozzuoli nel luglio del 2014. L’artista fonda la sua ricerca sulla realtà, su un vissuto fatto di incontri con persone. Si stabiliscono così relazioni che sono esperienza diretta di un mondo concreto. L’analisi introspettiva e riflessioni sul concetto di presente sono altri elementi della sua ricerca concettuale. Questa si concretizza attraverso vari strumenti espressivi scelti di volta in volta a seconda delle necessita comunicative.

Sito: www.lellolopez.it

LINK PER LA DONAZIONE €1500

n.1 – scultura realizzata con radici di canna di bambù e inserti di porcellana su base di travertino   h.35

n.2 – scultura realizzata con radici di canna di bambù e inserti di cotto-manganese   h.35

Anna Maglio vive e lavora a Napoli. La sua produzione si caratterizza prevalentemente in sculture di ceramica con contaminazioni di vari materiali tra cui spiccano metalli, pietre, vetro e altro. Ha ideato e condotto numerosi laboratori di ceramica per ragazzi a rischio e realizzato libri d’ artista. Vicina a temi ambientalisti si è espressa in numerose istallazioni di land-art. Ha realizzato diverse personali e partecipato a varie collettive.

LINK PER LA DONAZIONE €75cad

Angelo Maisto nasce a Napoli nel 1977. Dopo il diploma presso il Liceo Artistico frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove si diploma in Pittura. Fin da bambino ha sempre pensato al mondo degli oggetti come ad una sorta di “quarto regno” da affiancare al regno animale, vegetale e minerale. Le sue passioni, l’etologia, l’entomologia, la botanica e l’ammirazione per il mondo di Bosch, hanno segnato la sua immaginazione. Assorbite e digerite queste passioni, comincia a creare il suo “quarto regno” che, grazie alla potenza evocatrice dell’analogia, mostra la sua visione del mondo. Per Maisto recuperare oggetti quindi “memorie” significa riordinare il mondo attuando la Diakosmesis, così da restituire senso e bellezza al mondo. La vera fonte del mistero sono le “Cose” e l’indagarne il senso nascosto. I fiori, il profilo di un albero, le piccole creature, il riflesso di un vetro, la presenza di un corpo, tutto ciò lui cerca di salvare. Numerose sono le mostre personali e collettive in Italia ed all’estero. Della sua opera hanno scritto i più importanti critici e storici dell’arte da Massimo Bignardi a Pasquale Ruocco ed ancora Giuseppe Compare, Marcella Ferro, Massimo Sgroi, Enzo Battarra, Gigiotto del Vecchio e tanti altri.  Sito ufficiale: www.angelomaisto.it

LINK PER LA DONAZIONE €600

L’opera in questione è una tela stampata con volto completamente dipinto ad acrilico su foto fatta dall’autore che ha ripreso un fotogramma dal film ” Piano piano, dolce Carlotta” con la famosa Bette Davis che nel film impazzisce.

Salvatore Marsillo pittore romano che dalla Capitale ha tratto l’ispirazione per il proprio percorso artistico; sono soprattutto i pittori della Scuola di Piazza del Popolo (Mario Schifano, Tano Festa e Franco Angeli) e, in un secondo momento, gli artisti della “Transavanguardia”, il movimento teorizzato dall’inizio degli anni Ottanta dal critico Achille Bonito Oliva, a indirizzarne le scelte e l’estetica. Sin dalla prime opere, partendo dallo sperimentalismo tipico di quelle tendenze, Salvatore si avvale dei materiali più eterogenei per esteriorizzare la propria personale visione, non trascurando i mezzi espressivi più tradizionali. Attraverso i suoi quadri, in cui gli accordi cromatici si fondono con la materia viva, grezza e palpitante, vuole portare a galla i flussi dell’anima che agiscono in simbiosi con i meccanismi della mente sensibile ma in contrasto con le esigenze della ragione. Da questi “equilibrismi senza rete”, nasce una serie di creazioni in cui è facile leggere il fermento creativo che le ha originate e la ricerca di un bilanciamento tra tutte le istanze esistenziali coinvolte. Fotografo per passione, considera lo scatto un punto di partenza per restituire all’immagine, attraverso elaborazioni di post-produzione reiterate e stratificate, le innumerevoli potenzialità non espresse dalla realtà ma vivide nella propria immaginazione. Ha partecipato a diversi concorsi nazionali, a numerose esposizioni collettive e varie mostre personali (Premio Arte Laguna, Galleria Consorti, Triennale di Roma nel 2014). Combina infine l’attività artistica con la critica enologica, scrivendo per la rivista Bibenda, leader nelle pubblicazioni del settore. Sito: www.salvatoremarsillo.com

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Tullia Matania, apprezzata artista, figlia di Ugo, è nata a Napoli, dove vive e lavora, negli stessi locali che hanno visto il padre disegnare copertine e prime pagine di giornali come «Il Mattino illustrato» dal 1924 al 1947, e poi quelle della «Domenica del Corriere» e del «Corriere dei Piccoli». Inizia la sua carriera di pittrice e scultrice nel 1950. Ha eseguito varie Vie Crucis, due delle quali sono nella Casa dei Padri Gesuiti a Cappella Cangiani in Napoli. Dal 1979 è attiva anche come operatrice culturale per l’Associazione “Ugo Matania”. Discendente dei Matania, storica famiglia di artisti, era inevitabile che la vita di Tullia incrociasse quella dell’arte. La sua famiglia, di origine napoletana, ha lavorato, tra il 1800 e il 1900, a Milano, Genova, Parigi e Londra. La stessa Tullia ha esposto in Italia e all’estero. Alcune delle sue opere si trovano al Maschio Angioino e alla Biblioteca Nazionale di Napoli. Nata nella prestigiosa Villa Lucia al Vomero, Tullia Matania ha iniziato la sua carriera da autodidatta lavorando con suo padre e poi a Londra con suo zio Fortunino, pittore e illustratore di successo. Così è venuta lentamente a contatto con un mondo nuovo e allo stesso tempo familiare. La sua collezione si compone di figure materne e temi sociali. Ha sperimentato la scultura, la pittura e i disegni a pastello, ma poi ha combinato le tecniche e ne ha inventate delle nuove. Tullia ha creato nuove forme d’arte intessendo oggetti con filo di rame, creando enormi pannelli di sagome composte da ritagli di giornale, incidendo figure sul marmo. Quello che colpisce di più delle sue opere è la ricerca di un’immagine o di una storia in ciò che la circonda e l’instancabile desiderio di condividerla. “Così come possiamo intravedere figure particolari nella forma delle nuvole lo possiamo fare anche attraverso le venature del marmo”. Afferma, come fosse scontato ricercare un’immagine in ogni forma solo apparentemente astratta. In alcune sue opere Tullia Matania ha riconosciuto in una foglia un’immagine, un volto: l’ha osservata seccarsi sulla sua scrivania, ne ha scovato un dettaglio che poteva suggerirle una sagoma. L’ha poi dipinta su enormi pannelli con colori nuovi ed evidenziandone i profili che aveva intravisto. Basandosi sullo stesso principio, con la sua ultima mostra “MARMI” del 2012, ha esposto centinaia di opere su marmo: una tecnica unica al mondo inventata dalla stessa artista. “Ogni pietra è una favola, un’avventura”. Dalle venature del marmo ha reso visibile delle figure, togliendo giusto quel po’ che basta per delinearne i contorni e far notare ad altri ciò che ha intravisto per prima. Il desiderio di trasmettere questa sua arte l’ha spinta a volerla insegnare e molti ragazzi l’hanno seguita con grande interesse. “Il mio studio è un’isola che non si isola, ma si espande, influenza ciò che gli è intorno”.

LINK PER LA DONAZIONE €100

Chiara Pirozzi scrive: ”Leukos è un omaggio al valore della luce, intesa come sostanza capace di ridare nuova forma alle cose in virtù della sua capacità di restituire una visione corretta di ciò che ci circonda. L’indagine condotta nel lavoro si basa su una serie d’illusioni, create per spronare verso una lettura attenta delle realtà contingenti. E’ dunque la luce, le ombre generante dalla rifrazione o lo sbiadimento dei contorni dovuto alla sua potenza diretta, la sorgente espressiva di Leukos, un’energia che diviene segno e simbolo sensoriale al contempo”.

Luigi Moio (Napoli, 1975) e Luca Sivelli (Napoli, 1974) iniziano la loro collaborazione già durante gli anni degli studi superiori per poi approfondirla insieme all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove entrambi si diplomano in Decorazione. Concluso l’iter accademico si trasferiscono a Londra, dove danno avvio a una sperimentazione del medium video e performativo inscenando situazioni che spiazzano il pubblico, già di per sé performer inconsapevole. Lasciando incontrare il nudismo delle modelle con icone della napoletanità (la moka, il babà, la pizza), mescolando erotismo, ironia e provocazione, Moio&Sivelli (costituitisi ufficialmente come duo nel 2003) realizzano i primi video come documentazioni di performance che si svolgono in luoghi pubblici e che esplorano il concetto di voyeurismo, ispirandosi ai programmi inglesi di Candid camera. Parallelamente, il duo introduce nella propria pratica un nuovo materiale, il silicone, utilizzato inizialmente come filtro tra l’azione della modella e il pubblico e poi inteso come strumento per cristallizzare, sigillare e quindi preservare icone ben riconoscibili ma fuggevoli, fino ad arrivare al “congelamento” dei monitor che trasmettono video realizzati in stop motion. Sito ufficiale: www.moiosivelli.blogspot.com

LINK PER LA DONAZIONE € 4.500,00

Con sguardo sul primitivismo e sulle geometrie analitiche dei primi lavori degli anni ottanta, Enza Monetti passa all’azzeramento cromatico, all’assunzione di metalli, legno, carta, pvc, metacrilati, tessuti come catalizzatori di possibilità espressive legate al simbolismo, all’immaginazione, all’ambiente. Attraverso tagli e ricostruzioni, crea spazi energetici dove arte e vita convergono dialetticamente sul filo pungente di un fare preciso, diretto e sempre in bilico fra transitorietà ed inquietudine. Il tempo è movimento e si libera in quegli attimi che fuggono istantaneamente, la natura è ciclo perpetuo e ci arruola in quel flusso ripetitivo perenne. È qui inserita, del tutto inedita, la lettura dell’albero oscillante, in quel linguaggio artistico contemporaneo che attua esplorazioni e dinamiche consapevoli dell’essere. La vitale tensione tra i materiali si associa al segno visivo dell’immagine arborea ove, sovvertendo il classico schema chioma-radici, determina un albero a base curvilinea, azzerando e slittando con la natura biologica, anticipando la natura sintetica futura. La curva-culla consolatoria crea ipnotico perpetuo movimento oscillatorio, allegoria dell’incessante inseguimento dell’uomo di una pace interiore, i suoi rami-radici, ribaltati verso l’alto, conducono al gesto di connessione alla sfera celeste, stabilendo flusso di continuità spirituale.  Enza Monetti vive e lavora a Napoli, artista autodidatta, dopo aver frequentato la Facoltà di Architettura e maturato esperienze lavorative, tra cui il Museo Archeologico di Napoli, fin dalla giovane età ha scelto di dirottare verso le arti visive contemporanee, suo reale interesse. Ha partecipato a numerose esposizioni e creato sempre nuovi progetti per mostre personali, curandone i minimi dettagli. E’ presente con la sua opera Swinging nella collezione permanente del Museo Madre, Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee – Napoli, Italia. www.enzamonetti.it

LINK PER LA DONAZIONE €200

Scrive Roberto Mutti per l’opera di Montanaro: ”E’ un lavoro complesso che porta l’artista verso luoghi impervi e poco frequentati, in cui vi è una perfetta fusione tra mezzi pittorici e fotografici, le tecniche sono fotografiche ma il risultato è un dipinto”.

Giacomo Montanaro nasce a Torre del Greco (NA) nel 1970. Frequenta l’Istituto Statale D’Arte, si iscrive poi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, laureandosi nel 1993 a pieni voti con il Maestro Augusto Perez. Inizia a dipingere giovanissimo con qualsiasi materiale, e si fa subito notare nell’ambiente artistico napoletano. La sua pittura va verso la sperimentazione e l’innovazione; l’elemento distintivo della sua pittura è la figura umana, colta nei suoi tratti più sintetici, di grande impatto emotivo. Nel 2002 abbandona tele e colori ed inizia a dipingere con acidi su carta fotografica. Numerose sono le mostre personali e le collettive. sito: www.giacomomontanaro.wix.com/acid-painting

LINK PER LA DONAZIONE € 1.000,00

L’opera Rosa Rosae viene esposta per la prima volta a Napoli, con la Croce Rossa italiana al Castel dell’Ovo, in forma di installazione; nasce dall’ispirazione di materiali semplici e dalla possibilità attraverso il ritaglio di carta in forme diversificate. Il gesto unico può determinare forme diverse, unità e molteplicità si alternano alla visione. Il suo sviluppo e varianti percorrono esposizioni diverse (Los Angeles) e collezioni pubbliche e private. Il materiale finale attraverso un percorso elaborativo esprime anche una citazione di appartenenza territoriale. L’opera “La Rosa” viene ricoperta di materiale in polvere di minerale vulcanico del Vesuvio come citazione all’appartenenza territoriale (identità).
Il lavoro di Gloria Pastore è caratterizzato da un percorso coerente che l’ha portata a confrontarsi
con materiali e tecniche eterogenee: dalla scultura alla pittura, dal collage a materiali di nuova
tecnologia, dalla fotografia alle installazioni. Ha indagato con libertà espressiva oltre la superficiealla ricerca di molteplici significati fino ad elaborare un proprio linguaggio, una propria narrazione inconfondibile. Laureata all’Accademia di Belle Arti, ha conferito specializzazioni in Disegno e Storia dell’arte, e in Discipline Pittoriche. Ha insegnato Storia dell’arte e disegno, collaborando in diversi campi della progettazione dell’immagine. Ha esposto in gallerie private e spazi pubblici e museali, oltre che in Italia, in Inghilterra a Londra, in Germania a Kassel, in Svizzera a Berna, a Los Angeles, in Spagna, Polonia ed altri paesi Europei. Alcuni lavori sono installati in permanenza al Museo della Metropolitana di Napoli, al Museo del Mare e dei Miti di Capo Colonna-Crotone, Los Angeles, Museo MADRE, Museo del 900’ ed in altre collezioni pubbliche e private. Si sono interessati al suo lavoro molti critici d’arte, riviste specializzate, Radio e Televisioni Nazionali e Internazionali. Sito: www.gloriapastore.it

LINK PER LA DONAZIONE €1500

L’opera è un lavoro di assemblaggio fotografico. In una griglia ortogonale sono inseriti e isolati i singoli elementi che compongono le “Metallografie” (foto che hanno per tema composizioni grafiche create da oggetti metallici prevalentemente urbani), creando un vero e proprio alfabeto segnico di quest’ultime. L’analogia con l’alfabeto, oltre che dalle caratteristiche formali dei singoli elementi, è rafforzata dal loro numero (25, vicino al nostro alfabeto occidentale) e dallo schema a griglia. L’aspetto principale dell’opera è il suo intento evocativo che indirizza la mente verso alfabeti antichi, di civiltà sconosciute o addirittura aliene. La struttura a griglia sottolinea l’interesse verso lo schema (manifestazione del pensiero razionale) che è alla base di tutta la ricerca di Neal Peruffo. La disposizione delle singole figure, apparentemente caotico, nasconde in realtà un ordine ben preciso ma intricato.

Neal Peruffo (NeAL) Isola di Procida (NA), 1980 – vive e lavora a tra Napoli e Roma. Artista dall’impronta razionalista, mostra nella propria ricerca un interesse verso i meccanismi, esplorati sia dal punto di vista estetico (grafico/materico) sia intesi come processi sociologici, psicologici e scientifici. Neal Peruffo analizza tali processi, se ne appropria e li trasforma dando corpo alle proprie opere. Lo “schema” (manifestazione del pensiero razionale) unisce queste due visioni dei meccanismi poiché mostra la struttura dell’analisi di questi processi diventando allo stesso tempo elemento grafico di carattere meccanico. La sua produzione artistica abbraccia media diversi, esprimendosi in particolar modo come fotografia, net art, video e installazione, che se a carattere ambientale è sempre concepita per dialogare sia fisicamente sia concettualmente con il luogo in cui si inserisce.  Nel 2017, con Massimo Scamarcio, ha vinto il Premio Happy Earth Days ed ha poi partecipato alla residenza d’artista presso il Tana Terranova Arte Natura nel 2018 e al Museo Madre di Napoli nel 2019. Attualmente vive e lavora a Napoli.

Ellen G. nome d’arte di Francesca Pirozzi, è un’artista attiva in vari settori delle arti visive, in particolare nel papier collé e nella ceramica. Ha condotto laboratori di arte ceramica per bambini e adulti nell’ambito dei quali ha realizzato murales, plastiche ornamentali e pannelli decorativi installati in spazi pubblici. Le sue opere sono state esposte in mostre collettive e personali e acquisite in collezioni private e musei. Insegna Storia dell’Arte nella scuola secondaria di secondo grado. Ha conseguito due lauree (Architettura e Conservazione dei Beni Culturali), è PhD in Storia dell’Arte Contemporanea e svolge attività di ricerca. Ha all’attivo numerose pubblicazioni in storia e critica d’arte. Sito: www.elleng.it

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Giuseppe Pirozzi nasce a Napoli l’11 marzo 1934. Con la frequenza al corso di scultura nel 1954, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli ha inizio la sua attività artistico-espositiva con opere di scultura e grafica. Nel 1958 ottiene l’incarico alla cattedra di Plastica presso il Liceo Artistico di Napoli e nel 1964 quello alla cattedra di Plastica Ornamentale presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli di cui diviene in seguito titolare. Da allora espone in numerosissime rassegne d’arte nazionali e internazionali ottenendo prestigiosi premi e riconoscimenti della critica. Nel contempo, tiene mostre personali in gallerie d’arte in Italia e all’estero e presta la propria opera per interventi di architettura e arredo urbano, inoltre, quale vincitore di concorsi nazionali per opere d’arte, realizza opere di grandi dimensioni installate presso edifici e spazi pubblici. Dall’inizio degli anni Sessanta la sua attività artistica figura in molteplici pubblicazioni d’arte contemporanea e storia dell’arte italiana e al suo lavoro si interessano tra i maggiori critici d’arte italiani. Nel 2000 è insignito del titolo di Accademico Scultore dell’Accademia Nazionale di San Luca. Le sue sculture si trovano oggi in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Attualmente vive e lavora a Napoli. Sito: www.giuseppepirozzi.it

LINK PER LA DONAZIONE €600

Opera inedita realizzata per la raccolta fondi a favore del Tana Terranova Arte Natura che riproduce il simbolo trinamico del Terzo Paradiso.

Michelangelo Pistoletto (Biella 1933) è considerato uno dei più grandi artisti viventi, protagonista del movimento Arte Povera. Nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Approda poi alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti.  Tra il 1965/66 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l’Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l’artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d’arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”. Nel 2010 è autore del saggio Il Terzo Paradiso, pubblicato in italiano, inglese, francese e tedesco. Nel 2012 si fa promotore del Rebirth-day, prima giornata universale della rinascita, festeggiata ogni anno il 21 dicembre con iniziative realizzate in diversi luoghi del mondo. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, année un – le paradis sur terre. In questo stesso anno riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura.  Nel maggio del 2015 la Universidad de las Artes de L’Avana gli conferisce la laurea honoris causa. Nello stesso anno realizza un’opera di grandi dimensioni, intitolata Rebirth, collocata nel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Nel 2017 viene pubblicato il suo testo Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società. Tra il 2018 e il 2020 è ulteriormente intensificata l’attività del Terzo Paradiso, in particolare attraverso lo sviluppo di una rete internazionale di Ambasciate e di Forum, attivi tuttora, di cui fa parte anche il TANA. Sito: www.pistoletto.it

Carmine Rezzuti è stato tra i primi in Italia alla fine degli anni Settanta a proporre una nuova oggettualità. Nel 1975 viene invitato alla Quadriennale di Roma con un opera di grandi dimensioni dal titolo “tu sei Teresa”; Nel 1975 fonda L’asocial-group; nel 1976 viene invitato alla Biennale di Venezia da Enrico Crispolti; nel 1981 partecipa alla fiera internazionale di Art Basel; nel 1981 viene invitato da Luciano Inga-Pin alla mostra L’oggetto Manifesto “ovvero la nuova scultura italiana” Legnano; nel 1982 viene invitato da Tommaso Trini alla Biennale di Venezia Aperto ’82 spazio; nel 1985 personale alla Hughes Gallery Brisbane Australia; nel 1993 partecipa alla fiera internazionale di Art Cologne; nel 1995  fonda il gruppo Orologio ad Acqua con Gabriele Frasca; nel 1999 “Viaggiatori senza bagaglio” a cura di A. B. Oliva, Museo Ferroviario di Pietrarsa; nel 2006 installa un grande mosaico nella Metropolitana dell’Arte di Napoli invitato da Achille Bonito Oliva; nel 2007 Arte Contemporanea all’Osservatorio Astronomico di Capodimonte Napoli invitato dagli Incontri Internazionali d’Arte di Roma con un’opera di grandi dimensioni (opera permanenza); nel 2009  A Taglio Castel Sant’Elmo a cura di Katia Fiorentino e Angela Tecce; nel 2009 Museo Archeologico di Napoli (servizio educativo) con un’opera donata dall’artista; nel 2010 9cento Napoli 1910-1980 per un museo in progress con un’opera acquisita; nel 2012  Museo Archeologico Nazionale di Napoli Pompeana “a volo di Uccello” collezione degli affreschi a cura di Marco De Gemmis; nel 2014 Pan Palazzo delle Arti di Napoli La memoria è quella che viene prima a cura di G. Frasca; nel 2015 shake up in accademia 1980-1990 con un’opera acquisita; nel 2017 Museo Archeologico di Napoli – Certosa di San Giacomo Capri Concerto per archi e fili d’erba a cura di M. De Gemmis e P. Di Maggio e un trialogo con A.B. Oliva; nel 2018 Museo d’arte Contemporanea Madre Napoli. Per formare una collezione, Per un archivio d’arte contemporanea in Campania, opera di grandi dimensioni donata da Tullia Passerini Gargiulo. Dal 2019  fa parte della Comunity di Wescover Creator di San Francisco; nel 2019 Dipartimento di Lettere e Beni Culturali progetto Varco Università degli Studi della campania L. Vanvitelli (acquisizione). Segnalato in molteplici libri d’arte e enciclopedie, sue opere sono in diversi Musei. Dal 1979 nasce un sodalizio artistico con Q. Scolavino. sito: www.carminerezzutiart.it

LINK PER LA DONAZIONE €500

Paola Romoli Venturi è nata a Roma, dove vive e lavora. La sua ricerca artistica è legata al valore della trasparenza come mezzo per comunicare. ‘La trasparenza e la sospensione predispongono il visitatore a “guardare attraverso”, a non distogliere lo sguardo ad osservare le cose per riflettere’ questo il pensiero ispiratore delle sue performance e installazioni esposte in Italia e all’estero. Nel suo lavoro tocca temi sociali, creando spazi disegnati da luci ombre e suoni, utilizzando diversi mezzi espressivi pittorico scultorei, video audio ed installazioni site specific performative.

Numerosi i suoi progetti: Traspaquadri, mOlecOle e madre natura, instant art vedova di guerra_Alessandra, La Sentenza Das Urteil, SALVA LA TUA BALENA! Nel 2017 partecipa all’Happy Earth Days con Tana Terranova Arte Natura e Artstudio’93. Nel 2019 ha realizzato il progetto performativo ROVESCIARE per il MACROasilo di Roma. Nel 2020 durante il lockdown ha realizzato il DIARIO_dichecoloreè? Tra i suoi progetti in itere la scultura performativa MEMORIALE e la rassegna transfusioni. Attualmente lavora al concept il cappello del momento! e al progetto Non riesco a tornare a casa. Nel 2021 esporrà ad Amsterdam.

Sito: www.paolaromoliventuri.com

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La prima serie delle Metamorfosi (1967) fu pubblicata in una cartella presentata da Crispolti, che di quelle opere dette un’interpretazione esistenziale, avvertendo la nuova «dimensione onirica» perseguita da Starita come «rifugio liberatorio» e come condizione necessaria alla creazione di una «‘imagerie’ organica primaria». In quelle stesse opere Corbi individuò un’«indiscutibile […] tangenza con l’area del surrealismo», che poteva scorgersi nei richiami alla natura di Marx Ernst e soprattutto nei precisi riscontri stilistici con Graham Vivian Sutherland, resi possibili dall’uso congiunto di acquaforte, acquatinta, vernice molle e inchiostro.

Bruno Starita nasce a Napoli nel 1933; nel 1948 una lunga malattia lo costringe al riposo e così si appassiona ai libri e all’incisione sfogliando la Divina Commedia illustrata da Gustave Doré, comincia quindi a frequentare la bottega di un anziano incisore litografo, dove apprende le tecniche della stampa e della cromolitografia iscrivendosi poi all’Accademia BB-AA di Napoli. Frequenta il Liceo Artistico e la scuola di pittura dell’Accademia, allora tenuta da Emilio Notte; partecipa a vari premi: alla Calcografia Nazionale di Roma, alla Quadriennale di Roma dove vince la borsa di studio per l’incisione Fagan Pouvres, alla mostra sui Giovani realisti napoletani insieme. Insegna poi al Liceo Artistico di Napoli partecipando a varie manifestazioni nazionali. Ma è all’estero che le sue incisioni si presentarono in diverse rassegne organizzate dagli istituti italiani di cultura di Varsavia, Cracovia, Poznań e Dublino. Starita si distingue per un’accorta sperimentazione tecnica, interessandosi anche di fotografia, contestualmente condusse una sperimentazione sull’acquatinta per approdare a una più ampia gamma di variazioni materiche funzionali. Nel 1963 ci sono le sue prime personali a Napoli (galleria San Carlo) e a Firenze (galleria Vignanuova) e viene invitato, unico incisore italiano, alla Biennale internationale d’art moderne di Parigi. Sue opere verranno presentate a Città del Messico, Caracas, Lima, Tripoli, Tunisi, Beirut, Ankara, Il Cairo e Mosca. Dopo numerose partecipazioni ad eventi e mostre a lui dedicate muore nel 2010: Nel 2013 è stato istituito dall’Accademia BB.AA. di Napoli il premio Starita per la grafica d’arte, da assegnare ai più meritevoli studenti delle scuole d’incisione delle accademie d’Italia.

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Nato a Napoli e residente a Londra, Marco Zezza utilizza per la sua ricerca: scultura, pittura, fotografia analogica, documenti e collage. Come un archeologo di evocative visioni, scava nelle epoche passate per portare alla luce frammenti di esistenze, storie dimenticate e biografie emarginate, celebrando il valore della loro umanità e sentimenti negati. Una sua opera permanente “Giardino chiuso” è esposta presso la stazione della metropolitana di Napoli (Rione Alto). Fra le tante mostre collettive all’attivo nel 2009 “Oltre lo specchio” a cura di Eugenio Viola ed Adriana Rispoli, Istituto Italiano di cultura di Belgrado. E nel 2017 “La rosa dei venti” a cura di Loredana Troise, Fondazione Morra – Museo Nitsch, Napoli.  

Viviamo tempi in cui è sempre più difficile procedere nei nostri progetti di rivoluzione ambientale, culturale e sociale, senza sostenerci e incoraggiarci l’un l’altro. Per questo quando ho visto in un momento già tanto difficile a causa della pandemia, cosa il T.A.N.A aveva subito conseguentemente alla frana, ho subito desiderato dare a mio modo un sostegno. Il mio disegno donato è parte di un progetto sugli amori L.G.B.T.Q del passato ignorati, negati e dimenticati. Amori anch’essi feriti dalle frane della storia. Solo la forza, la perseveranza, e la fiducia nel potere dell’amore ci permetterà di superare i tanti ostacoli della nostra contemporaneità”.

LINK PER LA DONAZIONE €100