Scienze

Come prepararsi all'Armageddon. Si celebra l'Asteroid Day

Sono 14mila i frammenti di roccia spaziale che potrebbero incrociare la Terra. In tutto il mondo una giornata - giovedì 30 giugno - dedicata al "pericolo asteroidi"
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ROMA. Avete mai sentito parlare di 2012 DA14? È un asteroide. Più di 50 metri di diametro, 130mila tonnellate. È stato scoperto il 23 febbraio 2012. Meno di un anno dopo, il 15 febbraio 2013, l'asteroide è passato a 27mila km da noi. Per avere un'idea di quanto ci abbia spazzolato i capelli, i nostri satelliti geostazionari per telecomunicazioni orbitano a circa 36mila km. Fosse stato in rotta di collisione con la Terra, in meno di un anno non avremmo potuto fare nulla, se non attendere il giorno sorseggiando cedrata. L'esplosione sarebbe stata equivalente a quella di una bomba da 2.4 megatoni, 150 volte più potente di quella di Hiroshima.

Domani, 30 giugno, in tutto il mondo si celebrerà il secondo Asteroid Day, una giornata globale di sensibilizzazione per rendere la popolazione più consapevole della natura degli asteroidi, della frequenza di impatti con la Terra e delle strategie per proteggere il nostro pianeta e l’umanità da potenziali disastri.  Già, perché non sempre le cose sono andate lisce come nel caso del 2012 DA14.

Tunguska, Siberia, 1908. Un frammento di asteroide (o di cometa) si disintegra in atmosfera. Un'esplosione da più di 5 megatoni, visibile a 700 km di distanza, rade al suolo 80 milioni di alberi su una superficie di 2.150 chilometri quadrati, producendo un'onda d'urto assimilabile a un terremoto di 5° della scala Richter. Un'esplosione che, per fortuna, è avvenuta a 5-10 km di quota, su un territorio disabitato. Ricorderete poi la meteora di ?eljabinsk, anch’essa del 15 febbraio 2013: 15 metri di diametro per 10mila tonnellate, esplosa tra i 30 e i 50 km dal suolo. 500 chilotoni, 1000 feriti, decine di video su YouTube.

Più in generale, un meteoroide da 10 metri di diametro può produrre un'esplosione simile a quella della bomba FatMan sganciata su Nagasaki. Il programma di difesa della US Air Force rileva più di un’esplosione simile l’anno, nell’atmosfera superiore. Si stima che eventi tipo Tunguska avvengano una volta ogni 3-6 secoli, ma questo è solo un periodo medio.
Al momento la Nasa ha identificato circa 14 mila Near-Earth Objects, oggetti la cui orbita potrebbe intersecare quella terrestre. Il numero cresce però, anno dopo anno, di più di 1000 unità. Per ogni oggetto viene calcolata la traiettoria e la probabilità di impatto con la Terra. Finora (dinosauri a parte) c’è andata bene, ma 1600 oggetti potenzialmente pericolosi si trovano a meno di 20 volte la distanza Luna-Terra.

A cosa serve mapparli e monitorarli (cosa peraltro fattibile solo con gli asteroidi più grandi), se poi non abbiamo un modo per evitare l’impatto? In realtà diversi studi, a riguardo, ci sono. Gli investimenti, invece, scarseggiano. Forse anche a causa della mancata percezione del pericolo, spesso visto come plausibile solo nei film.

Ecco a cosa serve l'Asteroid Day di domani. E voi siete pronti a rendervi consapevoli?

*Luca Perri, 29 anni, astrofisico dell'Osservatorio Astronomico di Milano Brera e dell'Università dell'Insubria di Como