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San Lorgio Martire
2 marzo
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Martire di Cesarea di Cappadocia, è ricordato al 2 marzo dal Martirologio Romano, ma la sua storia è incerta. Secondo l'agiografo H. Delehaye, il martirio potrebbe essere attribuito a tre persone diverse: Lucio vescovo, Assalonne e Gordio. Se Gordio fosse il vero Lorgio, si tratterebbe di un centurione romano che, durante le persecuzioni di Diocleziano, interruppe le corse dei carri in onore del dio Marte, confessando la sua fede in Cristo. Per questo motivo fu condannato a morte.
Emblema: Palma
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Abbiamo poche notizie su san Lorgio, prima di tutto esso è ricordato al 2 marzo dal Martirologio Romano, compilato da Cesare Baronio, insieme ai martiri Lucio vescovo e Assalonne tutti e tre di Cesarea di Cappadocia.
Come al solito quando si parla di martiri così lontani nel tempo e delle regioni più periferiche dell’ Impero Romano e con così gran numero di martiri con nomi più o meno simili, si finisce per avere varie versioni sullo stesso martirio secondo gli studiosi che si sono avvicendati nei secoli.
Così l’agiografo H. Delehaye dice di riconoscere nella citazione del Martirologio Romano, tre frammenti di note disperse per ognuno. Il Lucio vescovo potrebbe essere il s. Lucio papa commemorato il 4 marzo, il secondo Assalonne di Cappadocia con l’asceta Pietro Apselamo, martire a Cesarea di Palestina e Lorgio con Gordio (non Giorgio né Lorgio) veramente martire di Cesarea di Cappadocia e ricordato infatti nel Martirologio Siriaco del IV secolo al 2 marzo.
Se così fosse Gordio (Lorgio) era un centurione romano il quale interruppe le corse dei carri che erano in onore del dio Marte, scendendo nell’arena, scatenando l’ira dei pagani e per questo condannato a morte.
Autore: Antonio Borrelli
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