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Beato Mattia (Pal) Prennushi Sacerdote francescano, martire

11 marzo

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Scutari, Albania, 2 ottobre 1881 – 11 marzo 1948

Padre Mati Prennushi, al secolo Pal, nativo di Scutari, fu dall’infanzia allievo dei Frati Minori ed entrò nel loro Ordine. Partecipò alle lotte per l’indipendenza dell’Albania e per due volte rischiò la condanna a morte, sotto dominatori diversi. Fu padre provinciale dal 1943 al 1946, anno della sua morte, avvenuta dopo il suo ultimo arresto, offerta in sacrificio per il bene della sua patria. Venne fucilato a Scutari l’11 marzo 1948, insieme al confratello Cyprian Nika e al vescovo Frano Gjini. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi, di cui fanno parte altri cinque frati e un vescovo francescani, è stato beatificato il 5 novembre 2016 a Scutari.



Pal Prennushi nacque a Scutari il 2 ottobre 1881. Sin dalle elementari frequentò le scuole tenute dai Frati Minori nella sua città e maturò la vocazione religiosa nel loro Ordine, cambiando nome in fra Mati (Mattia). Proseguì gli studi a Graz, in Austria, e venne ordinato sacerdote nel 1904.
Già negli anni giovanili partecipò alla lotta per l’indipendenza del suo Paese, come altri membri della sua famiglia, mentre si dedicava all’apostolato nei villaggi del nord, sulle montagne. Per questo motivo, nel 1911, venne arrestato dai serbi e condannato a morte: fu solo per intervento di padre Gjergj Fishta, una figura di spicco del francescanesimo albanese, che riuscì a salvarsi.
Dopo la guerra, venne inviato nel distretto di Malësi e Madhe. Quando gli abitanti del luogo insorsero contro Ahmet Zogu, che si era autoproclamato re col nome di Zog I, padre Mati rimase al loro fianco: per questo motivo, fu nuovamente messo agli arresti, con l’accusa di essere l’istigatore della rivolta. Venne però graziato, mediante l’aiuto di padre Pal Doda.
Nel 1943 divenne padre provinciale dei francescani albanesi, ma tre anni dopo, nel settembre 1946, venne arrestato dai comunisti, che nel frattempo avevano preso il potere. Sei mesi di torture non servirono a fare in modo che accettasse di collaborare con i suoi persecutori, i quali, per incastrarlo, avevano nascosto delle armi sotto un altare, come accaduto anche in altri casi.
Così, mentre altri suoi confratelli erano già stati uccisi o stavano soffrendo in carcere, padre Mati venne giustiziato l’11 marzo 1948 a Scutari, in un fosso vicino a una vigna; con lui, monsignor Frano Gijini, vescovo-abate di Sant’Alessandro nel distretto di Mirdita, il confratello padre Cyprian Nika e altri quattordici tra sacerdoti, secolari e religiosi, e laici.
L’Ordine dei Frati Minori ha dato altri martiri alla Chiesa in Albania: molti di essi sono compresi, come padre Mati e i suoi compagni di martirio, nell’elenco dei 38 beatificati a Scutari il 5 novembre 2016. Precisamente, si tratta del vescovo di Durazzo monsignor Vinçenc Prennushi e dei padri Gjon Shllaku, Serafin Koda, Bernardin Palaj, Gaspër Suma e Karl Serreqi.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2016-11-04

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