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A oltre trent’anni dal liming, l'iniziativa che si propose di contrastare il processo di acidificazione delle acque del Lago d'Orta, allora dichiarato morto, ormai recuperate le condizioni chimiche ottimali è possibile avviare progetti di ripristino della comunità biologica alle condizioni pre-inquinamento.
Il riconoscimento della buona qualità biologica di un bacino non è però legato solo alla graduale reintroduzione di specie autoctone, come il persico, ma anche alla verifica della loro buona permanenza e prolificazione. Di qui, l'idea di dotarsi di un sistema tecnologico di ripresa continua, che consenta agli studiosi di monitorare il processo di ripopolamento, comprenderne le problematiche e attivarsi per risolverle. Questo strumento di esplorazione non invasiva dell'ambiente naturale offre, però, anche l’opportunità di avviare percorsi di didattica integrata che, anche attraverso "missioni" sul campo, consentano di riscoprire la biodiversità locale e promuoverne la salvaguardia.
Il progetto si propone così di conseguire due obiettivi principali:
Si procederà con la creazione di un’oasi subacquea in espansione, attraverso il posizionamento di due incubatoi, habitat ideali per le specie che si intende reintrodurre, e il loro monitoraggio attraverso l’installazione di due telecamere (PersiCam), che consentiranno di valutare le soluzioni più funzionali a garantire le migliori condizioni di deposizione e prolificazione. Si acquisterà anche uno strumento che consentirà il campionamento delle acque del lago per monitorare la presenza di microplastiche.
D’altro canto, le riprese in tempo reale e i filmati registrati dalle PersiCam saranno utilizzati, da un lato, per la realizzazione di percorsi didattici sull’ecologia lacustre e sulla biodiversità locale rivolti alle 6 sezioni della Scuola dell’Infanzia, alle 29 classi della Scuola Primaria e alle 13 classi della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo San Giulio di San Maurizio d’Opaglio, e, dall’altro, per la proposta di un ciclo di 10 lezioni tenute da ricercatori IRSA-CNR di Verbania, da docenti dell’Università del Piemonte Orientale, e da dirigenti tecnici ARPA Piemonte, concepito per offrire un bagaglio di conoscenze di base agli insegnanti dell’Istituto e per formare volontari (sentinelle di lago) in grado di segnalare con cognizione di causa criticità, riguardanti il lago e i suoi affluenti.
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