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NEWS 07| Ottobre 2022
 
Parco di Pinocchio a Collodi. Dettagli della balena di Consagra e delle specie acquatiche adiacenti.

Cari soci, colleghi, amici, 

È motivo di soddisfazione e orgoglio il sapere che il Ministero della cultura l’Italia ha dedicato una quota dei fondi europei previsti dal Next Generation EU e assegnati all’Italia attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a restauro e valorizzazione di parchi e giardini storici; ambiti considerati come poli di bellezza pubblica, luoghi identitari per le comunità locali, fattori chiave nei processi di rigenerazione urbana. Attraverso il medesimo finanziamento si procederà, negli anni 2023/24, ad effettuare finalmente anche una vasta iniziativa di censimento e catalogazione di parchi e giardini storici, un patrimonio sin qui indagato in maniera parziale e di cui ancora è impossibile conoscere l’estensione (in raffronto la Francia ha un catalogo nazionale con oltre 13.000 giardini censiti). Si svolgeranno infine attività di formazione professionale per i ‘Giardinieri d’Arte’, giardinieri specifici per la manutenzione dei parchi storici, contrassegnati con una denominazione che certamente non sarebbe dispiaciuta a Porcinai.
L’elenco dei giardini ammessi al finanziamento comprende anche due lavori di Porcinai ed è a queste opere che dedichiamo la nuova Newsletter 

Buona lettura

Franco Panzini
PNNR E GIARDINI STORICI. NOTE A MARGINE.
di Marco CILLIS
Alla fine dello scorso anno il Ministero della Cultura ha diffuso un avviso pubblico per la presentazione di “Proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici” nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, mettendo a disposizione un importo pari a 190 milioni di Euro. Possiamo dire che per la prima volta il giardino storico viene messo al centro di una politica capillare di valorizzazione e recupero. Ponendo come unico requisito preliminare la presenza di un espresso vincolo monumentale, il bando è indirizzato tanto a proprietà pubbliche che a giardini privati.
Le azioni proposte all’interno dei singoli progetti sono state giudicate secondo questi criteri
  • Qualità, innovatività, digitalizzazione
  • Sostenibilità ambientale dell’intervento
  • Miglioramento delle condizioni di accessibilità, sicurezza e fruizione
  • Coinvolgimento e benefici del territorio e della comunità di riferimento
con una forte attenzione, al recupero e alla valorizzazione della componente vegetale di ogni giardino.
Gli interventi erano finanziabili da un minimo di 200.000 ad un massimo di 2.000.000 di Euro e la graduatoria finale, resa nota lo scorso giugno, si presta a qualche considerazione rilevante.
In primo luogo sul numero dei progetti ammissibili al finanziamento (813), finanziati sulla base della graduatoria, funzione della rispondenza a diversi criteri, fino a esaurimento fondi, che denuncia un estremo interesse, potremmo dire un’urgenza, sul tema del recupero dei giardini storici. In secondo luogo sulla dispersione geografica delle candidature, che hanno interessato tutte le regioni d’Italia,  dalla Lombardia (92), alla Toscana (88) al Veneto (124), al Molise (4), alla Sicilia (24), alla Sardegna (8), all’Umbria (24), solo per citarne alcune.
Elemento di grande interesse sta nel fatto che, accanto a capolavori della storia del giardino italiano come l’Orto botanico di Padova o il giardino di Valsanzibio o Villa d’Este a Tivoli, anche giardini contemporanei sono rientrati nel novero di quelli degni di interesse e finanziati. Tra questi anche due lavori di Pietro Porcinai (il giardino di Villa Fassia a Gubbio (PG), per un importo di 350.000 Euro e il Parco di Pinocchio a Collodi (LU), per un importo di 1.995.000 Euro).
Abbiamo chiesto ai progettisti dei due interventi di descriverne qui di seguito i contenuti.
VILLA FASSIA E LA FORTE PERSONALITA’ DI PIETRO PORCINAI.
di Carla Schiaffelli
(le fotografie sono di Elisa Doinigi e sono state scattate ad agosto 2022)
Se è vero che l’opera di Pietro Porcinai è stata elemento fondamentale nell’evoluzione dello stile e del disegno del giardino nel ‘900 in Italia e in Europa, è altrettanto vero che il giardino di Villa Fassia a Gubbio è un elemento fondamentale per la crescita e l’affermazione professionale del giovane paesaggista.
La Villa fu acquistata nel 1943 da Senatore Borletti e Nella Cosulich ed è ancora oggi di proprietà dei discendenti della stessa famiglia, oggi di Piero Senatore Musini. Grazie alla documentazione meticolosamente raccolta, studiata e conservata dai proprietari, e dai documenti, dalle immagini e dai disegni conservati nell’archivio dell’Associazione Porcinai a Fiesole e pubblicati nel 2014 in “I giardini di Pietro Porcinai in Umbria”, si capisce come questa opera rappresenti una esperienza fondamentale per la professionalità di Porcinai. Tale opera è piena  espressione della cultura del ’900 e dell’evoluzione della sensibilità estetic
a  del paesaggista che egli aveva colto  già nella sua permanenza in Belgio e in Germania e che potè esprimere con determinazione e creatività a Gubbio. Nel 1937 a soli ventisette anni, al suo primo lavoro per un committente così prestigioso quale S.E. don Mario Ruspoli Principe di Poggio Suasa e la sua raffinata consorte, Pauline Marie Palma de Talleyrand-Périgord, nonché al secondo  in assoluto in Umbria dopo Villa Zenobi, Porcinai mostra una grande sicurezza professionale, autorevolezza, e una profonda forza nel difendere le proprie idee. L'intervento del paesaggista era messo in discussione da coloro che lavoravano da anni presso la tenuta, che mal tolleravo le idee innovative del nuovo e giovane paesaggista e cercavano di metterlo in cattiva luce, in particolar modo  con la Principessa consorte, vera committente del giardino, che aveva grandi e immediate aspettative.
Veduta di Villa Fassia dal viale d’ingresso. 
Realizza il progetto di massima in soli tre giorni, basandosi su rilievi approssimativi, inviatigli in grave ritardo e sotto la forte pressione da parte del committente. Ma tutto ciò non lo spaventa affatto, anzi, sembra che le criticità esaltino la sua determinazione nel realizzare un’opera che esprima con forza la sua visione modernista e paesaggistica.
"Il giardiniere Mechetti mi riferisce che l’E.V. gli ordinò di sospendere i lavori alla terrazza ad Est della Villa per il timore che il bellissimo Leccio rimanga soffocato dal muro e dal terrapieno. Questo non accadrà; […]. Io posso affermare con tutta sicurezza: per la vita e la bellezza della pianta di Leccio mi assumo piene responsabilità. Eccellenza, si affidi completamente a tanto per la parte artistica che per la parte tecnica di tutto il lavoro. Sono sicurissimo che il risultato sarà assai superiore ad ogni attuale previsione”.
E così è stato.
La soluzione studiata da Porcinai per inserire  il l grande Leccio ad est della Villa nel muro di contenimento del terrapieno.
Il bellissimo Leccio, già ultracentenario e tanto caro ai principi Ruspoli, troneggia nell’ala Est del giardino, inserito nel muro di contenimento progettato dal Porcinai che sorregge una delle terrazze di belvedere, cornice di uno degli angoli più suggestivi del giardino. Insieme alla lettera così rassicurante e autorevole sopra citata, testimonia come fin dall’inizio la grande competenza e decisione hanno rappresentato la base del successo che il paesaggista ha avuto per il resto della sua carriera. Conquista così tanto la stima dei Principi che interviene anche nelle scelte tecniche per il rifacimento della Villa, cosa che gli permette di coinvolgere un affermato architetto toscano, Nello Baroni: “Nel parlare dimenticai di informare l’E.V. che a Firenze abbiamo un giovane Architetto di molto buon gusto che molto si occupa di case di campagna [..]. Egli è attualmente molto impegnato ma in occasione di una mia gita a Gubbio potrei condurlo con me”.
Dopo il lavoro realizzato a Fassia, i Ruspoli, che nel 1938 avevano acquistato la Villa Des Vergers a Rimini (progettata nella seconda metà dell’Ottocento dall’architetto parigino Arthur Stanislas Diet, collaboratore di Haussmann), gli affidarono l’impegnativo restauro del giardino. Nello stesso anno Porcinai, fondò a Firenze, insieme a Nello Baroni e Maurizio Tempestini, un importante studio associato che diventerà punto di riferimento nella vita culturale della città.

 
Uno dei cannocchiali  prospettici realizzato con quinte di vegetazione sempreverde. 
Nonostante non sia uno dei suoi giardini più noti, Fassia esprime ancora oggi il pensiero estetico del giardino del '900, caratterizzato da cannocchiali prospettici e terrazze di belvedere che lo mettono in relazione con il paesaggio che lo circonda, ma anche scelte funzionali per la sua godibilità e semplicità di manutenzione, la sua ricchezza di elementi estetici che appaiono quasi all’improvviso lungo viali secondari, quali il giardino roccioso e il laghetto delle ninfee; il roseto antico e il bosco di caducifoglie che lasciano ancora oggi intravedere il progetto del parco come espressione della genialità del progettista.
 
Tre lunghi gradini per il raccordo di due quote differenti su uno dei viali secondari.
Il laghetto delle ninfee che si scopre lungo uno dei viali secondari e il giardino roccioso ricoperto da vegetazione che verrà riscoperto con il progetto di riqualificazione.
Roseto di varietà antiche e la pergola con colonnato in pietra serena.
Da settembre 2022, grazie al finanziamento attribuito dal PNRR, i proprietari della Tenuta di Fassia, azienda agricola biologica specializzata nella coltivazione di cereali antichi, inizieranno i lavori di restauro del giardino storico sotto tutela del Ministero per i Beni e le attività Culturali dal 2011. Il progetto prevede di riportare il giardino di Fassia al suo originale aspetto rendendolo visitabile e godibile ad un pubblico di Italiani e stranieri, appassionati di giardini e ai turisti in visita in Umbria e a Gubbio, dove nel 1949 Pietro Porcinai realizzerà anche il giardino dei 40 Martiri. Grazie all’incentivo del PNRR verrà così creata una rete di “turismo verde” con lo scopo di valorizzare la grande bellezza di parchi e giardini fino ad ora sconosciuti al grande pubblico e fornire un valore aggiunto all’offerta turistica del territorio.
 
Riferimenti bibliografici:

Pietro Porcinai, architetto del giardino e del paesaggio. Atti del ciclo di seminari sulla figura e sulle opere, Facoltà di Agraria, Perugia, Garden Club Perugia, Centro Stampa Provincia di Perugia, ottobre 2002

Ceccarell I. i, Villa Fassia, comune di Gubbio, e le sua tenuta, Tesi di Laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Perugia, aa 2001-2002

Cecchini M.C., Porcinai in Umbria: Il Parco e la Villa nella tenuta Fassia a Gubbio, Tesi di Laurea, Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Perugia, aa 2006-2007

Di Blanco P., Due Giardini di Pietro Porcinai. Indagine storica e analisi vegetazione, Tesi di Laurea Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Perugia, aa 2004-2005

Fresa M., Giacchè G, Giacchè L. (a cura di), I giardini di Pietro Porcinai in Umbria, Regione Umbria, Quattroemme, 2014

Grifoni  T. (a cura di), Natura scienza e architettura, L’Eclettismo nell’opera di Pietro Porcinai, Firenze 2006, pp. 87-90


Lettere e documenti, elaborati grafici originali:
Archivio Pietro Porcinai, Fiesole
Archivio di villa Fassia, proprietà Senatore Musini

 
IL PARCO DI PINOCCHIO A COLLODI
 

di Giuseppe Lunardini
(le fotografie sono di Giuseppe Lunardini, landscape architecture, Lucca)

Con grande piacere abbiamo ricevuto dalla Fondazione Collodi l’incarico di redigere una proposta di restauro e rinnovamento del Parco di Pinocchio nell’ambito del PNRR.
Il Parco di Pinocchio è uno dei tre importanti elementi che rappresentano Collodi, insieme all’antico borgo e al complesso monumentale della Villa e del giardino Garzoni. Tre itinerari che hanno in comune l’armonia con il paesaggio toscano e la capacità di portare la fantasia verso dimensioni inusuali e fiabesche
Realizzato principalmente tra il 1956 ed il 1987, sorto su un’area dove c’erano soltanto una capanna e un campo pieno di cespugli, nacque come parco tematico per l’educazione dell’infanzia. L'impegno della Fondazione nel mantenere vivo il parco, premiato nel 2017 con il provvedimento di tutela ai sensi del D.L. 42/2004 quale bene di interesse culturale, ha investito la proprietà di onori ed oneri.

Parco di Pinocchio. Schema delle piantagioni redatto dallo studio Porcinai (proprietà Fondazione Collodi).
La struttura, pensata dall'Architetto Paesaggista Porcinai, ha ormai raggiunto un livello di vetustà tale da richiedere un intervento di rinnovo per le masse arbustive ed una serie di opere mirate sugli elementi arborei. È infatti nella memoria di tutti i più anziani soci della Fondazione la vista spettacolare che dalla piazzetta dei mosaici si proiettava sulla Villa Garzoni, oltre le chiome dei lecci della ragnaia o degli scorci possibili dai percorsi posizionati più in alto verso quelli in basso, ad esempio in corrispondenza dell’albero degli zecchini.
La crescita dei lecci e la trasformazione della maggioranza degli allori in alberi, ormai di altezza oltre i 3 metri, ha fatto sì che il progetto di restauro promosso dallo studio Giuseppe Lunardini Architetto del Paesaggio implicasse la sostituzione della maggioranza delle piante arbustive ed un controllo dello stato di salute e di stabilità di tutti gli alberi del parco che hanno comunque subito negli anni importanti potature che hanno aperto la strada a patogeni o sottoposto alcune piante a forte stress. 

 
Lecci che circondano l'area della giostra.
Inoltre, gli arbusti sono divenuti alti e molto spogli, facendo sì, al contrario del progetto iniziale, che tra i vorticosi percorsi del Parco si possa facilmente vedere, ad ogni cambio di direzione, il percorso adiacente, perdendo quell’effetto di “stupore” che si respirava decenni fa. 
Inoltre, la concorrenza dei grandi parchi tematici incalza e, nonostante l'impegno, la Fondazione può solo provvedere ad una manutenzione ordinaria del Parco che oggi si presenta in una situazione precaria, specialmente per quanto riguarda le opere a verde che sono “l'elemento portante del Parco”. 
 

Camminamento tra le siepi sempreverdi.

Il progetto di riqualificazione del parco ha voluto quindi improntarsi su una necessaria sostituzione dell’architettura verde con piante giovani e il restauro delle installazioni artistiche scultoree presenti, mantenendo l’assetto voluto dal progetto del Parco di Collodi della fine degli anni 60. 
Sulla base della stessa lista di piante allegata al progetto, e comunque coscienti delle necessarie nuove condizioni climatiche di resistenza cui il bando poneva notevole attenzione, si è previsto comunque un restauro filologico dell’assetto vegetazionale senza stravolgere in alcun modo la volontà di creare un parco-labirinto in cui i bambini potessero immergersi nella storia di Pinocchio. 
 
La balena inserita in uno spazio delimitato da varie specie di bambù.

Conseguenti e complementari a questi interventi, sono previsti anche la realizzazione di un impianto di irrigazione e di un sistema informatizzato di monitoraggio del verde
L'altro aspetto importante al quale mira il progetto è quello di ampliare gli orari di apertura del Parco, di garantire la sicurezza dei visitatori e di migliorare l'inclusività.
La realizzazione di un adeguato impianto illuminotecnico, oggi inesistente, sia di sicurezza che scenografico, garantirà una migliore fruizione ed un’estensione dell’apertura del Parco anche nelle ore serali.

Progetto per la riqualificazione paesaggistica del parco. Studio Lunardini. 
Dettaglio di un percorso. Prima e dopo la sistemazione paesaggistica. Progetto Studio Lunardini.
Progetto di illuminazione dello stesso percorso Studio Lunardini. 

Per completare l’intervento, si attueranno una serie di lavori di restauro delle opere d'arte da parte di tecnici accreditati presso le Soprintendenze, comprendenti: pulitura e trattamenti superficiali di protezione per le sculture in bronzo di Consagra, ripristino dei mosaici, impermeabilizzazione e recupero della pavimentazione e restauro dell'intradosso della volta del pescecane, interventi sulla casina della fata di Zanuso, sistemazione delle pavimentazioni (oggi in terra battuta ma originariamente previste in sabbia) delle aree dedicate alla padella del pescatore e del circo, mediante l'ausilio di terre stabilizzate con caratteristiche cromatiche e granulometriche in armonia con il contesto ed infine restauro della pergola dell'Osteria del Gambero Rosso dove si trovano per la prima volta il Gatto e la Volpe. 
 
Il risultato più importante che si prevede di raggiungere è quello del recupero iconografico del Parco.
Il sinuoso susseguirsi di opere d'arte sul tracciato disegnato da Porcinai deve essere riportato agli originari splendori in un unicum artistico, architettonico e letterario.

Per completare l’intervento, si attueranno una serie di lavori di restauro delle opere d'arte da parte di tecnici accreditati presso le Soprintendenze, comprendenti: pulitura e trattamenti superficiali di protezione per le sculture in bronzo di Consagra, ripristino dei mosaici, impermeabilizzazione e recupero della pavimentazione e restauro dell'intradosso della volta del pescecane, interventi sulla casina della fata di Zanuso, sistemazione delle pavimentazioni (oggi in terra battuta ma originariamente previste in sabbia) delle aree dedicate alla padella del pescatore e del circo, mediante l'ausilio di terre stabilizzate con caratteristiche cromatiche e granulometriche in armonia con il contesto ed infine restauro della pergola dell'Osteria del Gambero Rosso dove si trovano per la prima volta il Gatto e la Volpe. 
 
Il risultato più importante che si prevede di raggiungere è quello del recupero iconografico del Parco.
Il sinuoso susseguirsi di opere d'arte sul tracciato disegnato da Porcinai deve essere riportato agli originari splendori in un unicum artistico, architettonico e letterario.

Riferimenti bibliografici:
 

R Baldi, Collodi (Pistoia), il parco di Pinocchio (1953-1987), “Anagke, Cultura, storia e tecniche della conservazione”, 5, marzo 1994, pp. 39-45.
CM. Bucelli, Committenza privata e pubblica: i giardini di villa e il parco di Pinocchio, in C.M. Bucelli, C. Massi, Pietro Porcinai a Pistoia e in Valdinievole, Leo S. Olschki, Firenze, 2012, pp. 131-180.
C.M. Bucelli, Pietro Porcinai and Pinocchio’s Park in Collodi, Italy: Art, Garden, Landscape, Civil Engineering and Architecture 5(1): 1-7, 2017. DOI: 10.13189/cea.2017.050101

ASSOCIAZIONE
PIER CESARE BOZZALLA CANALETTO

di Gianni Medoro

Il giorno 10 settembre ci ha improvvisamente lasciato il socio, collega e amico, Architetto Pier Cesare Bozzalla Canaletto con il quale, insieme all’Architetto Milena Matteini, abbiamo condiviso come allievi e collaboratori la frenetica vita dello studio Porcinai degli ultimi anni. Cesare, proveniente da Biella era arrivato allo studio nel 1971, quando si era iscritto alla facoltà di Architettura a Firenze. Tramite il padre che da Geometra seguiva i lavori degli Zegna e di altri clienti di Porcinai nell’area piemontese, fu ospitato dal Professore nella foresteria di Villa Rondinelli e quando non era impegnato a seguire le lezioni di facoltà,  faceva, come amava definirsi, il “ragazzo di bottega” nello studio. Dopo alcuni anni per concludere il percorso universitario lasciò momentaneamente lo studio per ritornarvi, da laureato, alla fine degli anni settanta.  Ho conosciuto Cesare al mio arrivo a Villa Rondinelli nel 1980. Il Professor Porcinai come primo incarico mi diede la responsabilità della segreteria fino ad allora nelle mani dell’Architetto Bozzalla che, oltre a passarmi, con gratitudine, le consegne, divenne una specie di tutore del mio apprendistato del funzionamento dello studio.

Sono stati sei anni molto intensi pieni di progetti, di lavori, di rapporti professionali e culturali. Ogni qualvolta arrivava una nuova committenza il Professore, che seguiva direttamente tutte le fasi progettuali e realizzative e sempre sotto la sua supervisione incaricava uno di noi tre a seguirne la pratica e l’andamento dei lavori. Normalmente Porcinai assegnava questo compito oltre che per tipo d’intervento e capacità professionali anche per dislocazione territoriale in modo che quando si facevano sopralluoghi in una certa area o regione il collaboratore che lo accompagnava fosse anche responsabile delle committenze di quella zona. Ricordo che Cesare seguiva la maggior parte dei clienti veneti, piemontesi, umbri e francesi. Rispetto agli allievi-collaboratori che ci hanno preceduto, noi siamo stati molto fortunati perché abbiamo avuto la possibilità di accompagnare il Professore sui cantieri e vivere sul posto i segreti del mestiere. Credo che questo abbia molto aiutato la nostra crescita professionale e che ognuno abbia fatto tesoro delle esperienze così maturate. L’architetto Bozzalla molto preparato tecnicamente ha fatto tesoro di quelle conoscenze e ha progettato e realizzato negli anni importanti lavori spaziando dai giardini privati ad industrie, alberghi, siti archeologici, aziende agricole, ben illustrati nel suo sito.

Dopo la morte del Prof. Porcinai nel 1986,  io e l’Architetto Bozzalla, l’Architetto Matteini era già tornata nella sua Genova,  portammo a termine i lavori e le pratiche ancora aperte e grazie anche a quei clienti che il Professore ci aveva “lasciato” iniziammo le nostre future attività professionali rimanendo in stretto contatto e sviluppando alcune collaborazioni .
Con la scomparsa dell’Arch. Bozzalla scompare anche una parte della memoria storica del Professor Porcinai e lascia a me la tristezza della perdita di un collega amico e di una parte della mia storia.


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APPUNTAMENTI

Segnaliamo:
Dialoghi attorno a Ca’ Scarpa (e alla tomba Brion) 

conferenza di Guido Pietropaoli


venerdì 21 ottobre 2022, ore 18:30

Fondazione Benetton Studi Ricerche,
Treviso, spazi Bomben 

 

Anche in streaming sul canale Youtube  della Fondazione


Per informazioni: [...]
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Il paesaggio al centro: tra natura pubblica e natura operante

convegno internazionale a cura di Isotta Cortesi

con 5 tavoli tematici e  lectio magistralis, tra gli altri, di C. Mosbach, J. Nunes, F. Ferrini, L.Testot, G. Shepard
 

Parma, Palazzo del Governatore, 27-28 ottobre 2022


Per informazioni: [...]
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EUROFLORA 2025

manifestazione d'interesse:

fino al 04 novembre 2022  

Per informazioni: [...]
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Festival International des Jardins de Chaumont sur Loire 2023
Jardin idéal

bando aperto:

21 aprile - 06 novembre 2022  

Per informazioni: [...]
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FRAMMENTI DI PARADISO 
Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta


mostra prorogata:

01 luglio - 07 novembre 2022  

Per informazioni: [...]
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Radicepura Garden Festival 2023|
call for ideas


Il Giardino delle Piante

fino al 14 novembre 2022  

Per informazioni: [...]
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Festival Internazionale dei Giardini di Ponte de Lima (Portogallo) 2023|
call for ideas


JARDINS SAUDÁVEIS| HEALTHY GARDENS

fino al 15 novembre 2022  

Per informazioni: [...]
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NOVITA' EDITORIALI

 

Gardening in a Changing World

Plants, People and the Climate Crisis

Darryl Moore


The Pimpernel Press Ltd,  October 2022
 


The Power of Landscape
Novel Narratives to Engage with the Energy Transition

Sven Stremke, Dirk Oudes, Paolo Picchi |
design: Joost Grootens


nai010 publishers, October 2022
 


Frammenti di paradiso.
I giardini nel tempo alla Reggia di Caserta


AA.VV.


COLONNESE EDITORE, Luglio 2022
 


Parchi della Rimembranza e luoghi della memoria

Vincenzo Cazzato


Danilo Montanari Editore, 2022
 


Offentliche und gewerbliche Grunflachen naturnah (Spazi verdi pubblici e commerciali a contatto con la natura) 

Ulrike Aufderheide

pala-verlag, Darmstadt, 2022
[...]

E' in previsione una versione in francese. 
 
Vi invitiamo a consultare il NUOVO SITO WEB dell'Associazione che è online dal mese di Aprile:
https://www.associazioneporcinai.org/

Ricordiamo anche i NUOVI INDIRIZZI E-MAIL a cui scriverci:

Gentili soci,

di seguito il  NUOVO CONTO BANCARIO dell'Associazione:

CRÉDIT AGRICOLE
Filiale di Firenze AG. 12
Cod. I.B.A.N. :    IT15X0623002812000030644006
Cod. B.I.C. :       CRPPIT2P093   (per transazioni estere)

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DEVOLVI IL TUO 5X1000 all'Associazione Pietro Porcinai APS onlus.

Destinare il 5x1000 è molto facile, questo il codice fiscale da utilizzare: 
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Segretario Sara Tamanini, Tesoriere Gianni Medoro  
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