Scuola, presentati a Firenze i risultati del progetto Arvedi

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Realtà aumentata e realtà virtuale nei percorsi di apprendimento

Firenze, 27 nov. (askanews) - La realtà aumentata è un efficace strumento didattico per i bambini nella fascia di età dai tre ai 14 anni e il gaming può essere un importante amplificatore per l'apprendimento. Sono questi i risultati a cui è giunto il progetto europeo Arvedi, "Applicazioni della realtà virtuale e aumentata alla formazione a distanza dei minori" presentati a Firenze presso il Museo degli Innocenti.

Da 28'' a 53'' "L'idea è stata quella di mettere insieme ambiente reale e ambiente virtuale per dar vita ad un gioco nel quale dei piccoli mostriciattoli vengono cresciuti dai ragazzi, e questo farli crescere è legato al raggiungimento di obiettivi. Più si gioca, più si impara la lingua, più si fa crescere questo ambiente che non è né vero né digitale, ma un ambiente di natura ibrida".

L'idea dell'applicazione, disponibile per smartphone e tablet, è nata durante il periodo del covid. ''Siccome mi occupo di applied games, di giochi con obiettivi non di intrattenimento, ma di educazione e di cambiamento sociale, ho portato la mia esperienza in questo progetto dove le metodologie e le tecnologie che si usano nel gaming vengono sfruttate per provare ad offrire un'applicazione coinvolgente e che inneschi delle dinamiche appunto coinvolgenti per l'insegnamento dell'inglese a vari livelli, anche con un target di bambini più piccoli"

I partner del progetto sono XR8, che è capofila, La Margherita, Sowhat e il laboratorio di realtà virtuale dell'Università di Siena. "Nel laboratorio di realtà virtuale dell'Università di Siena abbiamo già creato moduli didattici per percorsi universitari che vengono somministrati in realtà virtuale, ma è chiaro che la digitalizzazione dei metodi di educazione e di didattica in generale è un obiettivo assolutamente presente che noi contribuiamo a sviluppare"

Secondo quanto emerso dal progetto Arvedi l'utilizzo della Realtà Aumentata accresce la motivazione degli alunni all'apprendimento e li aiuta a stabilire relazioni socio-affettive più positive.