Migranti, alta tensione a bordo della Vos Triton: la procura di Agrigento apre una inchiesta

Credit foto: Sea Watch/Twitter

Forse la nave stava per fare rotta verso la Libia

AGRIGENTO. Un tentativo di rivolta a bordo, forse perché la nave dopo aver soccorso i migranti nel Mediterraneo centrale stava per fare rotta verso la Libia piuttosto che verso Nord. E’ quanto deve accertare un’inchiesta della procura di Agrigento, aperta dopo che dalla nave, la Vos Triton, un rimorchiatore battente bandiera di Gibilterra a servizio di una delle piattaforme petrolifere davanti alla Libia gestita dalla Total, sono arrivate notizie di tensione a bordo. La nave ieri aveva recuperato 77 migranti e un cadavere, una «coda» del grande flusso di partenze della scorsa settimana e che ha rallentato solo quando le condizioni meteo-marine si sono fatte molto difficili. La Vos Triton è attualmente davanti Porto Empedocle dove lo sbarco dei migranti è previsto nelle prossime ore. Prima, era rimasta in attesa davanti alle coste di Lampedusa dove una donna in precarie condizioni di salute con due familiari, marito e figlio, è stata traferita per un "medevac", un’evacuazione medica. «Vogliamo capire bene cosa è accaduto sulla nave - dice il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella - sappiamo di momenti di rabbia a bordo, se si sia trattato di una vera e propria rivolta lo dobbiamo accertare». La Vos Triton già due anni fa si rese protagonsita di un episodio di «respingimento» in Libia, quando sbarcò a Tripoli una cinquantina di migranti che aveva recuperato in pieno Mediterraneo centrale, ben lontano dalle coste africane. La nave è stata fotografata dall’alto da Moonbird, l’aereo da ricognizione di Sea Watch; in una immagine si vede anche il cadavere adagiato sul ponte di prua, in un’altra i migranti in raccoglimento al centro del ponte: «I sopravvissuti lo hanno onorato con una cerimonia», ha twittato la Ong tedesca.

A Porto Empedocle è arrivata stamattina un’altra nave commerciale, il rimorchiatore Asso 30, che l’altro ieri ha soccorso 232 persone e ha anche preso a bordo un cadavere. La nave, anch’essa a servizio di piattaforme petrolifere davanti alla Libia, in questo caso dell’Eni, sbarcherà nella città agrigentina i migranti dopo che verranno completati i tamponi anti-Covid sui migranti. Poi, mentre i minori non accompagnati verrano portati in una struttura di accoglienza a terra, tutti gli altri verranno trasferiti su una delle navi-quarantena, la Gnv Allegra, che è già ormeggiata sulla stessa banchina.

A Lampedusa la situazione nell’hotspot di contrada Imbriacola resta al momento complicata. Nonostante ci siano pronte altre due navi quarantena, la Gnv Splendid e la Snav Adriatico, per accogliere la maggior parte dei circa mille migranti che si trovano nella struttura di prima accoglienza, il mare grosso non consente ancora l’attracco in banchina. Gli oltre mille migranti sono arrivati sull’isola nei giorni scorsi, dopo una serie di sbarchi, la maggior parte dei quali in autonomia, e il naufragio sabato notte del barchino sotto gli occhi dei soccorritroi della Guardia costiera e della Guardia di finanza, per il quale si stanno ancora cercando almeno 5 dispersi.

Stamattina è arrivata ad Augusta la Aita Mari, la piccola imbarcazione umanitaria dell’Ong basca Salvamento maritimo humanitario che venerdì scorso ha soccorso 102 persone che erano su un gommone alla deriva nel Mediterraneo centrale. Nel atto di mare davanti alla Libia sta arrivando la Sea Watch 3, salpata dalla Spagna alcuni giorni fa dopo sette mesi di fermo.