L’Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza gratuita a tutte le vittime di cancerogeni, come l’amianto. La tutela svolta dall’associazione non è solo giuridica ma anche medica e tecnica. Infatti è importante salvaguardare la salute come bene primario dell’essere umano. Questo obiettivo presuppone anche la tutela dell’ambiente.

Per questo l’ONA persegue innanzitutto la prevenzione e la bonifica dei luoghi contaminati da materiali tossici e nocivi. Poi è importante anche la sorveglianza sanitaria di chi è già stato esposto a cancerogeni, in modo da giungere precocemente a una diagnosi e sottoporsi a tempestive cure. Infine, con la tutela legale, si ottine la salvaguardia dei diritti delle vittime.

Assistenza gratuita: l’importanza della prevenzione

La prevenzione, la cura e la tutela dei diritti costituiscono la missione dell’ONA. Questa va perseguita evitando, in primo luogo, ogni forma di esposizione ad amianto e a qualsiasi agente cancerogeno. Infatti tutti i cancerogeni sono dannosi, anche a basse dosi. Ciò è confermato dall’ultima monografia IARC. Inoltre questi agiscono in sinergia e potenziano i loro effetti dannosi. Per questo il primo passo per evitare qualsiasi danno alla salute è eliminare ogni esposizione grazie alla prevenzione primaria. Questa è fondamentale anche secondo il Consensus Report di Helsinki (commento di Landrigan).

La prevenzione primaria è il primo step da mettere in atto al fine di evitare l’inquinamento ambientale e l’insorgenza di epidemie amianto correlate tra la popolazione. Tuttavia in Italia ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto. Questa situazione è denunciata anche dal presidente dell’ONA, l’Avvocato Ezio Bonanni, nella sua pubblicazione “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022“.

L’unico modo per affrontare l’emergenza è segnalare le aree a rischio amianto, anche grazie all’App Amianto ideata dall’ONA, ed effettuare la bonifica. Tra i sistemi di bonifica il più efficace è la rimozione, ma esistono anche altre soluzioni che però non riducono il rischio a zero e sono il confinamento e l’incapsulamento.

Riguardo la protezione dei lavoratori, è stata approvata la Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2021, che raccomanda di avviare una serie di iniziative. Propone che i Paesi dell’Unione Europea aggiornino la direttiva 2009/148/CE al fine di rafforzare le misure volte a proteggere i lavoratori dalla minaccia dell’amianto e prevenire una nuova ondata di vittime. Inoltre, con l’European Strategy for the Removal of All Asbestos (ESRAA), si cerca di definire le strategie nazionali di rimozione sicura di tutto l’amianto negli Stati membri.

Assistenza medica: prevenzione secondaria

I medici ONA sono sempre a disposizione per fornire l’assistenza medica. Essi verificano le condizioni di salute del paziente e informano sui centri medici specializzati in malattie asbesto correlate, in particolare per la cura del mesotelioma.

L’ONA, oltre a raccomandare di evitare l’esposizione alle fibre di asbesto ed altri cancerogeni, ha chiesto di favorire la ricerca scientifica. Infatti la ricerca scientifica è fondamentale per la prevenzione, la terapia e cura dele malattie asbesto correlate. Le cure più efficaci sono spesso legate alla tempestività della diagnosi. L’unico modo perciò per chi è già stato esposto è essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria (prevenzione secondaria).

L’impegno dei medici volontari dell’ONA ha permesso di ottenere ottimi risultati, in termini di diagnosi, prevenzione e cura delle malattie asbesto correlate. È stato istituito anche un Protocollo ONA. Il protocollo dell’ONA per la terapia e cura del mesotelioma prevede un approccio al trattamento multimodale, conuigando chirurgia, chemioterapia e radioterapia. È anche uno strumento di condivisione e divulgazione di raccomandazioni e indirizzi, che deve essere adeguato nella pratica clinica alle caratteristiche bio-psico-mediche individuali del caso.

Assistenza gratuita psicologica di vittime e familiari

L’ONA offre anche l’assistenza psicologica gratuita per i lavoratori esposti. I servizi del dipartimento sono rivolti soprattutto ai malati di malattie da amianto e da altri cancerogeni e ai loro familiari. Infatti l’esposizione ai minerali di amianto ha dato inizio a una vera strage, estesa non solo ai lavoratori ma anche a chi viveva nei pressi dello stabilimento o ai familiari.

È importante il ruolo della psicologia clinica in ambito oncologico. Infatti le vittime amianto possono manifestare ansia, depressione, disturbi somatici e una tendenza al ritiro sociale. Inoltre lo status psicologico alterato post esposizione amianto è denominato paura di ammalarsi.

Il fatto di sapere di essere stato esposto per tutta la durata del rapporto di lavoro ad agenti morbigeni, di venire a conoscenza che moltissimi colleghi di lavoro hanno contratto gravi patologie e che molti sono deceduti, ha generato nel ricorrente l’incertezza del proprio vivere, modificando la propria vita quotidiana, mettendo in primo piano la necessità di doversi sottoporre a molti esami clinici e controlli medici, con la conseguenza di un continuo ripensare alla possibilità di ammalarsi e poi morire” (Cassazione Civile, Sez. Lav., 19623/2022).

Allo stesso modo è fondamentale supportare psicologicamente anche i familiari, soprattutto in caso di decesso della vittima. È necessario aiutare i familiari della vittima con l’elaborazione della sofferenza, del senso di impotenza e della rabbia per la diagnosi di malattia oncologica e per la radicale modificazione dei programmi e progetti di vita.

Assistenza legale e prevenzione terziaria

Quando una vittima subisce un danno alla propria salute ha dei diritti che devono essere tutelati. In questo caso si parla di prevenzione terziaria. L’ONA, con il suo team di avvocati specializzati, offre assistenza legale gratuita per il raggiungimento del riconoscimento di tutte le prestazioni spettanti per legge.

In caso di danno biologico, occorre, attraverso l’anamnesi lavorativa, verificare se vi siano state esposizioni professionali. Questa verifica è affidata a un medico del lavoro o a un medico legale. Questa figura professionale si deve avvalere anche di un tecnico in grado di verificare gli indici di aerodispersione dei materiali di amianto.

Se l’esposizione al cancerogeno è confermata, occorre verificare se la malattia è inserita in una delle liste INAIL. Una volta ottenuto il riconoscimento di malattia professionale, si ha diritto all’indennizzo INAIL e ad altre prestazioni. Sussiste anche il diritto del risarcimento del danno. L’INAIL indennizza il solo danno biologico e patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. Invece il ristoro del danno differenziale spetta al datore di lavoro. Gli indennizzi INAIL vanno scorporati per poste omogenee (Cassazione civile sez. lav., 21/05/2019, n.13645). Inoltre le SS.UU. n. 15350/2015 hanno confermato il diritto al risarcimento di tutti i danni, sul principio dell’integrale ristoro. Sono dovute le “perdite di natura patrimoniale o non patrimoniale che dalla morte possono derivare ai congiunti della vittima, in quanto tali e non in quanto eredi“.

Assistenza gratuita medico legale dell’ONA

Il dipartimento di assistenza medico legale dell’Osservatorio Nazionale Amianto assiste tutti coloro che hanno subito un danno biologico dovuto all’attività professionale. Tutti i lavoratori e i cittadini esposti ad amianto possono rivolgersi all’ONA per ottenere assistenza. In questo modo potranno sottoporsi a visita medica. Poi, nel caso in cui ci fossero i presupposti, si può ottenere anche la certificazione medica di malattia professionale, utile a far valere i propri diritti.

Riconoscimento malattia professionale e prestazioni INAIL

La certificazione di malattia professionale attiva il percorso presso l’INAIL. Emesso il provvedimento, se non favorevole, è possibile il ricorso amministrativo. In caso di ulteriore rigetto, può essere attivata la tutela giudiziaria. In questi casi, si ricorre al Giudice del Lavoro, con ricorso ex art. 442 c.p.c.. Il Giudice del Lavoro nomina il consulente tecnico e il consulente medico legale e poi successivamente emette la sentenza.

Per quanto riguarda le patologie asbesto correlate, INAIL riconosce nella Lista I:

La Lista I racchiude le patologie il cui riconoscimento è facilitato dalla cosiddetta presunzione legale di origine, che inverte l’onere della prova. Quindi, l’INAIL deve sempre riconoscere la malattia professionale e indennizzarla.

Non c’è la presunzione legale d’origine, invece, per le malattie della Lista II e III. La Lista II comprende tumore della faringe, cancro dello stomaco e tumore del colon retto. Invece nella Lista III c’è solo il tumore dell’esofago.

Una volta riconosciuta l’origine professionale, l’INAIL liquida determinate prestazioni, in base al grado invalidante:

  • inferiore al 6% l’INAIL non percepisce alcuna somma alla vittima e il risarcimento è totalmente a carico del datore di lavoro;
  • tra il 6 e il 15% si ha diritto all’indennizzo INAIL;
  • dal 16% la vittima ha diritto alla rendita INAIL, che prevede l’indennizzo del danno biologico e del danno patrimoniale per diminuite capacità di lavoro.

La prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto

Tutti coloro che hanno ottenuto il riconoscimento INAIL di malattia professionale hanno diritto alla prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto (FVA). È stato istituito con l’art. 1 commi 241/246 L. 244/2007 e il valore è il 15% della rendita (Circolare INAIL n. 25 del 27 settembre 2021).

L’art. 1, comma 116 L. 190/2014, ha ingrandito la platea dei beneficiari in favore delle vittime di mesotelioma per esposizione familiare e ambientale, con indennizzo una tantum di 10.000 euro.

Diritto ai benefici contributivi e al prepensionamento

I lavoratori esposti ad amianto hanno diritto ai benefici contributivi. Le maggiorazioni contributive del periodo di esposizione, con il coefficiente 1,5, sono utili per il prepensionamento o la rivalutazione delle prestazioni pensionistiche in godimento.

Nel caso in cui, pur con le maggiorazioni amianto, non c’è la maturazione del diritto a pensione, si può richiedere la pensione di invalidità amianto, con l’applicazione dell’art. 1, co. 250, 250 bis e 250 ter della L. 232/2016. Questo diritto è riconosciuto a prescindere dall’età anagrafica e dall’anzianità contributiva, ma con solo 5 anni di contribuzione, di cui 3 negli ultimi 5.

Assistenza gratuita per le vittime del dovere

Per una parte della dipendenza pubblica, cioè quelli del pubblico impiego non privatizzato, il regime previdenziale in caso di malattia riconducibile all’attività di lavoro è quello della causa di servizio. Il riconoscimento della causa di servizio permette di richiedere lo status di vittima del dovere. Questo sussiste in caso di svolgimento del servizio in particolari condizioni ambientali e operative eccedenti l’ordinarietà (art. 1, co. 563, L. 266/05).

Ne hanno diritto coloro che sono stati esposti a cancerogeni, come asbesto, uranio impoverito, radiazioni ionizzanti, vaccini contaminati, facenti parte delle Forze Armate (Marina Militare, Esercito Italiano, Aeronautica Militare e Carabinieri) e Comparto Sicurezza (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Locale, Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco).

Questi riconoscimenti danno diritto a prestazioni aggiuntive come l’equo indennizzo e la pensione privilegiata.

Diritti dei familiari della vittima: assistenza gratuita

Ona tv orfani vittime dovere

In caso di decesso, le somme spettanti  alle vittime devono essere liquidate agli eredi legittimi. I superstiti (coniuge e figli oppure fratelli e sorelle in mancanza dei primi) hanno diritto alle tutele previdenziali e risarcitorie. In particolare il coniuge e i figli minorenni o studenti possono ottenere la rendita di reversibilità.

Tuttavia la questione si complica in caso di orfani che, al momento della morte, non erano a carico fiscale del familiare. Se l’orfano non è più a carico è spesso negato il diritto alle prestazioni. Questo stato di cose ha reso necessario un imponente contenzioso, finalizzato a ottenere la tutela degli orfani non a carico. Approfondisce l’argomento l’episodio di ONA TV “Orfani delle vittime del dovere, dimenticati o discriminati?“.

Assistenza gratuita: richiedi la tua consulenza

L’ONA quindi assiste gratuitamente sia le vittime sia i loro familiari per la tutela dei loro diritti. È possibile avere maggiori informazioni chiamando il numero verde 800.034.294.

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