L’Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza legale gratuita per lavoratori, grazie all’Avv. Ezio Bonanni, presidente ONA, per la tutela dei diritti delle vittime e dei loro familiari, per ottenere l’indennizzo INAIL, il prepensionamento e il risarcimento dei danni.

L’Avvocato Ezio Bonanni, con la sua più che ventennale esperienza nella difesa delle vittime dell’amianto, offre assistenza legale con il tuo staff di avvocati per la tutela delle vittime. Per la consulenza gratuita occorre chiamare il numero verde 800.034.294.

Assistenza legale e tutela dei diritti

L’INAIL è l’ente preposto all’indennizzo delle malattie da amianto (divise in 3 liste malattie professionali). In caso di decesso, la rendita INAIL reversibile è liquidata al coniuge e agli orfani. L’ONA offre tutela legale gratuita per ottenere il certificato di esposizione ad amianto, utile per il riconoscimento INAIL.

I lavoratori esposti professionalmente ad asbesto per almeno 10 anni e le vittime amianto hanno diritto ai benefici contributivi hanno diritto al prepensionamento e alla rivalutazione della prestazione. I lavoratori sprovvisti dei requisiti per il pensionamento al momento dell’insorgenza di mesotelioma e delle altre patologie di origine professionale hanno diritto all’immediato prepensionamento (pensione invalidità amianto), in assenza di limite di grado invalidante.

Coloro che sono vittime per servizio, per le attività di cui all’art. 1, co. 563, legge 266 del 2005, possono chiedere assistenza legale online gratuita per il riconoscimento di Vittima del Dovere e il risarcimento danni.

Le patologie asbesto correlate indennizzate da INAIL

In Italia le malattie amianto e i tumori amianto debbono essere indennizzati. L’INAIL è l’ente responsabile degli indennizzi amianto malattie. Le malattie amianto sono divise in 3 liste malattie professionali INAIL. Nella lista I sono riconosciute le malattie asbesto per “elevata probabilità“:

Queste malattie causate dall’amianto si presumono di origine professionale e quindi l’INAIL liquida l’indennizzo danno biologico ed eroga la rendita. È sufficiente la prova della presenza dell‘asbesto amianto nell’ambiente lavorativo per avere la presunzione legale di origine e ottenere il riconoscimento delle prestazioni previdenziali, senza dover superare alcune valore limite amianto (Cass., Sez. Lav., n. 23653/16).

La lista II riporta anche le malattie procurate dall’asbesto, che molto probabilmente non derivano da un’esposizione lavorativa:

Per quanto riguarda le malattie professionali amianto della Lista II, chi ne è affetto deve provare il nesso causale per poter usufruire delle prestazioni INAIL (indennizzo o rendita se il grado di invalidità riconosciuto è inferiore al 16%). La lista III comprende solo il tumore all’esofago, che a differenza delle altre malattie, prevede anche un’origine lavorativa.

La prevenzione dei danni alla salute

prevenzione primaria

Solo evitando l’esposizione ad asbesto previene l’insorgenza di tumori e malattie e permette la tutela della salute (prevenzione primaria). Lo conferma anche la revisione del Consensus Report di Helsinki. L’ONA ha istituito il Dipartimento Bonifica e Decontaminazione e la Guardia Nazionale per bonificare e segnalare i siti contaminati.

Tra le finalità proprie dell’Osservatorio Nazionale Amianto vi è la tutela dell’essere umano a 360°, che impone il perseguimento della prevenzione primaria, consistente nell’evitare qualunque fattore nocivo e cancerogeno, e la salubrità dell’acqua, dell’aria e della terra (anche con riferimento ai prodotti alimentari). Il 95% dei tumori è provocato dalle esposizioni ambientali e lavorative ad agenti tossico-nocivi e cancerogeni.

L’unica tutela effettiva ed efficace per la salute umana, cosiddetta “prevenzione primaria” è evitare qualunque esposizione e soprattutto bonificare i siti contaminati. Per questi motivi l’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni affermano la necessità di tutela della salute con la bonifica e la messa in sicurezza dei luoghi di vita e lavoro con lo smaltimento e rimozione dell’eternit, e degli altri cancerogeni. Solo così si tutela la salute dalle esposizioni agli agenti cancerogeni, che sono comunque dannose.

L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni sostengono che soltanto il rischio zero possa tutelare effettivamente la salute umana secondo l’equazione (ambiente pulito: salute = ambiente contaminato: malattia). La sola esposizione ad amianto e ad altri cancerogeni e tossico nocivi dà comunque diritto al risarcimento dei danni (in materia di risarcimento dei danni da sola esposizione ad amianto si ricorda Cass., Sentenza 13 ottobre 2017, n. 24217, e in caso di malattia professionale le vittime hanno diritto alla costituzione della rendita, e per coloro che sono dipendenti dell’amministrazione pubblica anche il riconoscimento di vittime del dovere).

Assistenza legale: risarcimento danni

Una delle principali funzioni dell’ONA è quella di garantire un servizio di assistenza efficente a tutela delle vittime dell’esposizione all’amianto. L’asbesto provoca danni biologi, morali ed esistenziali. Tutti i danni vanno risarciti, anche quelli subiti dai familiari della vittima, anche in assenza di patologia. Le rendite INAIL, le prestazioni del Fondo Vittime Amianto e di Vittima del Dovere, i benefici contributivi e il prepensionamento costituiscono indennizzi e non risarcimenti.

Per beneficiare del risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali, è necessario procedere con l’accertamento medico legale per il riconoscimento della rendita INAIL o della qualità di vittima del dovere. Tale status prevede il risarcimento dei danni complementari, differenziali o l’integrale risarcimento dei danni al netto delle prestazioni previdenziali già ricevute.
La tutela viene estesa anche i familiari delle vittime, in particolare il coniuge e i figli della vittima, anche per lesione del vincolo parentale.

La Corte di Cassazione, III Sez. Civile, con la Sentenza 19.02.2013, n. 4033, ha puntualizzato che “il danno biologico (cioè la lesione della salute), quello morale (cioè la sofferenza interiore) e quello dinamico-relazionale (altrimenti definibile esistenziale, e consistente nel peggioramento delle condizioni di vita quotidiane, risarcibile nel caso in cui l’illecito abbia violato diritti fondamentali della persona) costituiscono pregiudizi non patrimoniali ontologicamente diversi e tutti risarcibili”.

La Cassazione SS.UU. sentenza 15350 del 22 luglio 2015, ribadisce il principio di diritto della risarcibilità di tutti i danni sofferti anche dai familiari, sia per le “perdite di natura patrimoniale o non patrimoniale che dalla morte possono derivare ai congiunti della vittima, in quanto tali e non in quanto eredi” (sulla base delle norme di cui agli artt. 29, 30 e 31 Cost. – Sentenze n. 8827 ed 8828 del 2003 , ribadito da SS.UU., Sentenza 6572/2006 e SS.UU. Sentenza 26972/2008).

Richiedi la tua consulenza gratuita

L’ONA assiste sia le vittime sia i loro familiari per la tutela della salute e dei loro diritti. È possibile avere maggiori informazioni chiamando il numero verde 800.034.294 o compilando il form.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.
Nome