Emiliano Caccia: Giochiamo con le diversità

Giochiamo con le diversità è un esercizio pedagogico creato dall’associazione sportiva e culturale Lupi Roma Outsport e focalizzato sul tema della disabilità.

Sperimentato nel 2020 nell’ambito del torneo amichevole Colpi di Tacco, fa parte delle buone pratiche volte a confrontarsi con vari aspetti della discriminazione proposte da Lupi Roma Outsport. Tramite un approccio comunicativo, umanistico affettivo e ludodidattico si rivolge a ragazzi e ragazze della scuola superiore di primo e di secondo grado. Utilizza l’Educazione attraverso lo Sport (ETS – Education Through Sport) per sensibilizzare sulla condizione delle persone con disabilità attraverso l’esperienza concreta della pratica sportiva, facendo conoscenza con le nozioni base del concetto di disabilità, e col fine di sviluppare l’attitudine a trovare soluzioni alternative per l’interazione con l’altro/a.

Livello: non richiede particolari doti atletiche

Durata: 3 ore (comprese le pause) 

Partecipanti: 30 ragazzi e ragazze divisi/e in due gruppi da 15, seguiti ciascuno da due formatori e in 6 squadre a seconda dei ruoli assegnati. I gruppi svolgeranno le attività in parallelo.

Formatori:

Strumenti: post-it, pennarelli, bende per occhi, fasce per il braccio, tappi per le orecchie 

  • Introduzione e presentazione dei partecipanti (35 minuti): il formatore introduce brevemente l’argomento del giorno e lascia la parola ai/alle partecipanti per una breve autopresentazione di un minuto.
  • Creazione squadre (10 minuti) Ogni partecipante pescherà una carta sulla quale è scritta una disabilità fisica o mentale, e dovrà allenarsi e giocare sottostando alle regole prescritte da ogni carta pescata, (le carte rappresenteranno sia una categoria generica di disabilità, che determinerà la presenza in una determinata squadra, sia una disabilità specifica del singolo giocatore, esempio: categoria cecità, specifica, solo occhio sinistro). I giocatori vengono divisi in due gruppi misti, a prescindere dalle squadre, per la fase di allenamento. 
Squadre (5giocatori)  Carta disabilità (5 carte per tipologia)  Effetti  Realizzazione 
Squadra 1  Mutismo  I giocatori non potranno parlare e comunicare verbalmente durante l’allenamento e la partita. 
Squadra 2  Sordità  I giocatori indosseranno dei tappi per le orecchie durante l’allenamento e la partita.  Fornire 5 paia di tappi per le orecchie monouso. 
Squadra 3  Cecità occhio sinistro  I giocatori indosseranno la mascherina sull’occhio sinistro durante l’allenamento e la partita.  Fornire 5 bende monouso. 
Squadra 4  Cecità occhio destro  I giocatori indosseranno la mascherina sull’occhio destro durante l’allenamento e la partita.  Fornire 5 bende monouso. 
Squadra 5  Immobilità braccio destro  I giocatori avranno il braccio destro bloccato durante l’allenamento e la partita.  Legare il braccio destro con una striscia di stoffa usa e getta. 
Squadra 6  Immobilità braccio sinistro  I giocatori avranno il braccio sinistro bloccato durante l’allenamento e la partita.  Legare il braccio destro con una striscia di stoffa usa e getta. 

Allenamento (20 minuti): I formatori organizzano un allenamento calcistico di base che prevede passaggi con il pallone in varie modalità (rasoterra, alti, due tocchi, di prima), conduzione della palla con aggiramento ostacoli e tiri in porta. 

Partite (30 minuti): Divise in due campi, le 6 squadre si scontreranno in 3 partite dirette a campo di 10 minuti (due triangolari), guadagnando 3 punti per ogni vittoria e 1 punto per il pareggio. Ogni giocatore dovrà rispettare il proprio ruolo. Qualora non siano rispettate le regole previste, il giocatore verrà ammonito alla prima infrazione ed espulso per 5 minuti alla seconda infrazione.

Partita libera (10 minuti): Dopo 30 minuti di gioco, e senza nessun preavviso, verrà comunicato ai giocatori delle squadre che risultano prime nel rispettivo triangolare che ci sarà un’ultima partita dove sono liberi di scegliere come giocare: possono mantenere la propria disabilità, simularne un’altra o giocare liberamente. Il fine è quello di creare un effetto di disorientamento che induca alla responsabilizzazione.

Restituzione anonima (10 minuti): Ogni giocatore scriverà su un foglietto in forma anonima un pensiero suscitato dalle emozioni provate durante la partita. 

 

Debriefing e introduzioni delle nozioni di base (40 min): i formatori e le formatrici organizzano una riflessione collettiva partendo dalla lettura dei bigliettini e lasciando infine la parola ai partecipanti. Nel corso della sessione vengono introdotte le nozioni di base sull’argomento, ovvero la differenza tra disabilità e handicap, nonché l’importanza della facilitazione sociale secondo le definizioni dell’ICD-10, International Classification of Diseases.